Ronaldo, al quotidiano Estadao di San Paolo, ha annunciato la volontà di ritirarsi perché il fisico non gli consente più di continuare
Due sono le cose che ti fanno capire di stare invecchiando: la morte dei tuoi cari e il ritiro dal calcio giocato dei campioni della tua giovinezza.
Due sono le cose che ti fanno capire di stare invecchiando: la morte dei tuoi cari e il ritiro dal calcio giocato dei campioni della tua giovinezza.
Ronaldo, al secolo Luis Nazario da Lima, ha detto stop. Il Fenomeno brasiliano, 34 anni, ha annunciato il suo ritiro sulle pagine del quotidiano Estadao di San Paolo. Le ragioni: «Vorrei andare avanti, ma non ce la faccio. Penso ad una giocata ma non riesco ad eseguirla come vorrei. Non ce la faccio più, è il momento». Già visibilmente sovrappeso, ha trascorso gli ultimi due anni della sua carriera al Corinthias, squadra nella quale ha collezionato 31 presenze e 18 gol.
Ripercorriamo la sua carriera, la quale sarebbe stata ancora più prolifica se non avesse subito alcuni gravi infortuni al ginocchio.
GLI INIZI NEL SOCIAL RAMOS, LA CONSACRAZIONE NEL PSV EINDHOVEN – Nato a Rio de Janeiro il 22 settembre 1976, cresce nelle giovanili del Social Ramos, per poi passare a soli 15 anni nelle file del São Cristóvão, non collezionando però alcuna presenza. Nel ’93 passa al Cruzeiro, dove in una stagione colleziona 14 presenze e 12 reti, mettendo in luce tutto il suo talento tanto da essere prelevato nel ’94 dalla società olandese del PSV Eindhoven. Qui avviene la sua consacrazione definitiva, segnando 42 reti in 46 gare disputate.
GLI ANNI GLORIOSI TRA SPAGNA E ITALIA –Viene così acquistato dal Barcellona, dove continua la sua incredibile vena realizzativa: in 37 partite segna 34 gol (campionato ’96-’97), tanto da vincere il Pallone d’oro e il Trofeo Pichichi, messo in palio annualmente dal giornale sportivo Marca che premia il miglior marcatore stagionale della Primera División del campionato di calcio spagnolo.
L’anno successivo, in un’operazione molto onerosa, passa nell’Inter dello spendaccione Massimo Moratti e anche in Serie A non è da meno: tra il ’97 e il 2002 segnò 49 gol in 68 gare. Ma subì anche due gravi infortuni che pesarono enormemente sul suo rendimento. Ma per lo score del primo anno (25 reti in 32 partite) e la vittoria da protagonista della Coppa Uefa, meriterà il secondo Pallone d’oro (il titolo di capocannoniere andò a Oliver Bierhoff, punta tedesca dell’Udinese che segnò 27 reti).
Nel 2002 passò al Real Madrid, dove collezionò 177 partite ufficiali e 104 gol, nonché il secondo titolo di Pichichi ottenuto nel 2004.
IL RITORNO A MILANO, FINE CARRIERA IN BRASILE - Nel 2007, con grande delusione del tifo interista, passò al Milan. Una stagione segnata dagli infortuni dove il Fenomeno collezionò 20 presenze e 9 reti. Poi tornò in Brasile, visibilmente ingrassato, dove cercò di chiudere degnamente la sua carriera tra intemperanze nella vita privata e continui guai fisici. Al Corinthias ha comunque segnato 18 reti in 31 partite giocate tra il 2009 e il 2011.
LA NAZIONALE, I PREMI VINTI – In Nazionale brasiliana, il Fenomeno ha segnato 62 gol in 97 partite, a 15 gol dal cannoniere di sempre Pelé. In quella olimpica ha invece segnato 6 gol in 8 gare. Quanto alle coppe vinte: 2 coppe del Mondo, 2 coppe America, 1 confederation cup, 1 bronzo olimpico, 1 coppa internazionale, 1 coppa delle coppe, 1 coppa Uefa, 2 coppe del Brasile, 1 coppa d’Olanda, 2 supercoppe di Spagna, 1 coppa di Spagna, 1 campionato spagnolo e 1 campionato paulista.
Per quanto concerne i riconoscimenti: Capocannoniere della Supercoppa Sudamericana, Capocannoniere del Campionato Mineiro, Capocannoniere del campionato olandese, FIFA World Player of the Year, tre volte FIFA World Player, tre volte Calciatore dell'anno World Soccer, due volte Pichichi della Liga, 2 volte Pallone d'oro, una Scarpa d'oro, Bomber dell'anno IFFH, Pallone d'oro dei Mondiali, due volte Miglior giocatore UEFA, Miglior attaccante, Miglior giocatore dell'anno: 1998, 3 volte Oscar del calcio AIC, Capocannoniere della Copa América, Capocannoniere del Campionato del mondo, Miglior giocatore del Campionato Paulista.
Da buon interista, non posso che pubblicare un video dei suoi gol all’Inter. Grazie Ronaldo per le emozioni che mi hai regalato.
Ripercorriamo la sua carriera, la quale sarebbe stata ancora più prolifica se non avesse subito alcuni gravi infortuni al ginocchio.
GLI INIZI NEL SOCIAL RAMOS, LA CONSACRAZIONE NEL PSV EINDHOVEN – Nato a Rio de Janeiro il 22 settembre 1976, cresce nelle giovanili del Social Ramos, per poi passare a soli 15 anni nelle file del São Cristóvão, non collezionando però alcuna presenza. Nel ’93 passa al Cruzeiro, dove in una stagione colleziona 14 presenze e 12 reti, mettendo in luce tutto il suo talento tanto da essere prelevato nel ’94 dalla società olandese del PSV Eindhoven. Qui avviene la sua consacrazione definitiva, segnando 42 reti in 46 gare disputate.
GLI ANNI GLORIOSI TRA SPAGNA E ITALIA –Viene così acquistato dal Barcellona, dove continua la sua incredibile vena realizzativa: in 37 partite segna 34 gol (campionato ’96-’97), tanto da vincere il Pallone d’oro e il Trofeo Pichichi, messo in palio annualmente dal giornale sportivo Marca che premia il miglior marcatore stagionale della Primera División del campionato di calcio spagnolo.
L’anno successivo, in un’operazione molto onerosa, passa nell’Inter dello spendaccione Massimo Moratti e anche in Serie A non è da meno: tra il ’97 e il 2002 segnò 49 gol in 68 gare. Ma subì anche due gravi infortuni che pesarono enormemente sul suo rendimento. Ma per lo score del primo anno (25 reti in 32 partite) e la vittoria da protagonista della Coppa Uefa, meriterà il secondo Pallone d’oro (il titolo di capocannoniere andò a Oliver Bierhoff, punta tedesca dell’Udinese che segnò 27 reti).
Nel 2002 passò al Real Madrid, dove collezionò 177 partite ufficiali e 104 gol, nonché il secondo titolo di Pichichi ottenuto nel 2004.
IL RITORNO A MILANO, FINE CARRIERA IN BRASILE - Nel 2007, con grande delusione del tifo interista, passò al Milan. Una stagione segnata dagli infortuni dove il Fenomeno collezionò 20 presenze e 9 reti. Poi tornò in Brasile, visibilmente ingrassato, dove cercò di chiudere degnamente la sua carriera tra intemperanze nella vita privata e continui guai fisici. Al Corinthias ha comunque segnato 18 reti in 31 partite giocate tra il 2009 e il 2011.
LA NAZIONALE, I PREMI VINTI – In Nazionale brasiliana, il Fenomeno ha segnato 62 gol in 97 partite, a 15 gol dal cannoniere di sempre Pelé. In quella olimpica ha invece segnato 6 gol in 8 gare. Quanto alle coppe vinte: 2 coppe del Mondo, 2 coppe America, 1 confederation cup, 1 bronzo olimpico, 1 coppa internazionale, 1 coppa delle coppe, 1 coppa Uefa, 2 coppe del Brasile, 1 coppa d’Olanda, 2 supercoppe di Spagna, 1 coppa di Spagna, 1 campionato spagnolo e 1 campionato paulista.
Per quanto concerne i riconoscimenti: Capocannoniere della Supercoppa Sudamericana, Capocannoniere del Campionato Mineiro, Capocannoniere del campionato olandese, FIFA World Player of the Year, tre volte FIFA World Player, tre volte Calciatore dell'anno World Soccer, due volte Pichichi della Liga, 2 volte Pallone d'oro, una Scarpa d'oro, Bomber dell'anno IFFH, Pallone d'oro dei Mondiali, due volte Miglior giocatore UEFA, Miglior attaccante, Miglior giocatore dell'anno: 1998, 3 volte Oscar del calcio AIC, Capocannoniere della Copa América, Capocannoniere del Campionato del mondo, Miglior giocatore del Campionato Paulista.
Da buon interista, non posso che pubblicare un video dei suoi gol all’Inter. Grazie Ronaldo per le emozioni che mi hai regalato.
(Fonte: Wikipedia)
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