RICONOSCIUTO IL SISTEMA DI CORRUZIONE CHE POSE IN ESSERE PER CIRCA QUINDICI ANNI, MA I TERMINI SONO ORMAI DECORSI
Filippo Penati tira un sospiro di sollievo. I gravi reati riconosciutigli sono prescrivibili. L’unico effetto che avrà per lui tale vicenda giudiziaria è l’autosospensione dal Partito Democratico e l’uscita dal gruppo consiliare regionale. Una scelta per scindere, come ha dichiarato, «nettamente la mia vicenda personale dalle questioni politiche e per non creare problemi e imbarazzi al Partito».
Un gesto che non servirà certo a cancellare quella che è stata un’autentica Tangentopoli perpetuata per 15 anni nel suo Sesto San Giovanni.
Filippo Penati tira un sospiro di sollievo. I gravi reati riconosciutigli sono prescrivibili. L’unico effetto che avrà per lui tale vicenda giudiziaria è l’autosospensione dal Partito Democratico e l’uscita dal gruppo consiliare regionale. Una scelta per scindere, come ha dichiarato, «nettamente la mia vicenda personale dalle questioni politiche e per non creare problemi e imbarazzi al Partito».
Un gesto che non servirà certo a cancellare quella che è stata un’autentica Tangentopoli perpetuata per 15 anni nel suo Sesto San Giovanni.
I REATI IMPUTATIGLI - I pm Walter Mapelli e Franca Macchia contestano a Penati, vicepresidente dimissionario del Consiglio regionale della Lombardia, ben cinque degli otto capi di imputazione con cui chiedevano l’arresto di tutti e quattro gli indagati: le mazzette intascate da Piero Di Caterina, l’imprenditore della Caronte trasporti con il doppio ruolo di accusatore e collettore di tangenti, perché la sua impresa fosse tutelata e protetta dal contenzioso Atm per la gestione di una linea extraurbana; per aver «costretto» l’imprenditore Giuseppe Pasini a pagare 4 miliardi (ma la richiesta era di 20) per l’approvazione e l’attuazione degli interventi sull’ex area Falck (terreni poi ceduti da Pasini all’immobiliarista Zunino); per aver condizionato sempre Pasini a una permuta di un terreno su un’altra area la Ercole Marelli (passata da industriale a commerciale) per far guadagnare a Di Caterina i terreni e soldi; per sollecitato l’adozione delle cooperative rosse nel progetto di riqualificazione delle aree.

ALTRI SOGGETTI COINVOLTI CHE PERO’ NON GODRANNO DELLA PRESCRIZIONE – Meno fortunati invece Pasqualino Di Leva, ex assessore comunale all’Edilizia di Sesto San Giovanni, e l’architetto Marco Magni. Anche per loro l’accusa è di corruzione, per episodi, compresi però tra il 2006 e il 2008. Mazzette da imprenditori in cambio di licenze edilizie e piani di interventi su ex aree industriali da riqualificare.
LA CARRIERA DI PENATI – Filippo Penati è nato a Monza il 30 dicembre 1952. Iscritto sin da giovane nel Pci, intraprende una promettente carriera politica nella

Dunque, malgrado i reati commessi in quel di Sesto San Giovanni, in pieno stile Tangentopoli, Filippo Penati gode della prescrizione. Un istituto che spesso viene confuso con l’assoluzione, che è tutt’altra cosa. Reati che danno sempre più ragione a quanti trattano i politici con qualunquismo, differenziando Pdl e Pd solo per…la elle.
Nessun commento:
Posta un commento