CONDUCE OGNI MATTINA SU RAITRE LE STORIE-DIARIO ITALIANO,
TRASMISSIONE NOIOSA, SCONTATA E RIPETITIVA
Corrado Augias è un noto giornalista, scrittore e conduttore
televisivo. Le sue collaborazioni principali riguardano il quotidiano La
Repubblica - per il quale per anni ha curato le corrispondenze da Parigi e da
New York, e nel quale oggi cura la rubrica delle lettere dei lettori – e la
Rai, dove oltre a piazzare la figlia Natalia, ha condotto Telefono giallo,
Domino, Enigma e Le storie - Diario italiano, costola di Cominciamo bene, dove
l’attuale programma era solo uno spazio.
Prima di affrontare il discorso legato a quest’ultima
trasmissione, è anche giusto dire che Augias ha collaborato pure con
L’Espresso, Panorama, e ha pubblicato vari testi, molti per la Mondadori.
Perché il Cavaliere è brutto e cattivo, ma in fondo paga bene.
Vanta anche opere teatrali quali Raccontare Chopin, Le
fiamme e la ragione e Nel nome di Gesù. Per non farsi mancare nulla, è stato
anche politico nelle file del Pds nelle vesti di europarlamentare dal 1994 al
1999.
IL PROGRAMMA MATTUTINO – Ateo convinto e
dichiarato, nella succitata trasmissione televisiva Le storie - Diario italiano,
che come detto va in onda su Rai3 intorno alle 12:50 per la durata di 25 minuti
circa, Augias affronta principalmente i temi legati alla religione; specie il
potere temporale della Chiesa e come esso ha inciso dal dopoguerra ad oggi.
Oltre a parlare della politica italiana (“sempre senza disturbare, che non si
sa mai”) e delle problematiche relative all’universo femminile.
Senza voler mettere in dubbio la profonda cultura del
giornalista, la sua trasmissione incarna ciò che è stato il Partito comunista
italiano, conteso da un lato dall’intellettualismo snob raffinato rinchiuso nei
salotti e nelle biblioteche, e dall’altro dalla lotta per la difesa degli operai
e degli analfabeti. Gli approfondimenti affrontati nelle sue puntate finiscono
così per essere noiosi e ovvi per chi ha una certa cultura, e incomprensibili
per chi ha bassi livelli culturali; che finisce così per preferirgli Forum o La
prova del cuoco, oltre che, e sarebbe preferibile rispetto a questi ultimi, i
Tg. A ciò va anche aggiunta l’aggravante della ripetitività degli argomenti
trattati, che finisce per creare ulteriore disaffezione.
Con ciò non si vuole dire che bisogna appiattire la cultura
e assoggettarla al berlusconismo, ma quanto meno rendere la trasmissione un po’
più dinamica e viva. Confacente con un formato televisivo. Anche se in fondo,
in quella fascia oraria a cavallo delle 13, un breve formato liturgico per
nostalgici salottieri ci sta bene.
(Fonte: Wikipedia)
Scusa per l'off topic... Volevo dirti che ho cambiato l'indirizzo al blog... quello nuovo è http://lailaetuttoilresto.blogspot.com/
RispondiEliminaSalvalo!
PROMETTONO MARI E ...MONTI, E COME AL SOLITO ALLUNGANO L'ETà PENSIONABILE COL BENEPLACITO DI BERSANI...
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
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RispondiEliminaNon mi è mai piaciuto Augias, fondamentalmente per gli stessi motivi che tu elenchi.
RispondiEliminaA lui ho sempre contrapposto un'altro intellettuale simile per le tematiche trattate (soprattutto negli ultimi tempi): Sergio Romano.
Stile, competenza (non necessariamente obbiettiva, ma onesta).
BUon nuovo inizio, Luca.
A presto
Tommaso
Ben ritrovato.
RispondiEliminaNon conosco molto Augias, ma dopo un simile articolo non ho molta voglia di conoscerlo :)