BEN 95 IMPUTATI, TRA IMPRENDITORI, PROPRIETARI TERRIERI E AUTOTRASPORTATORI, REI DI UNA GESTIONE ILLECITA DEI RIFIUTI CHE HA DEVASTATO L’ECOSISTEMA CASERTANO, LA FANNO FRANCA PER BANALI CAVILLI BUROCRATICI
Hanno distrutto il Paradiso floristico e faunistico della provincia di Caserta, inondandolo di rifiuti tossici provenienti dalle industrie di mezza Italia. Eppure la fanno franca. Almeno per ora. Parlo dei 95 tra imprenditori, autotrasportatori e proprietari di terreni, che non saranno mai processati perché è passato troppo tempo e quasi tutti i reati, inclusa l’associazione per delinquere, sono prescritti.
Per i reati più gravi, ovvero il disastro ambientale e l’avvelenamento di acque, la prescrizione non è ancora avvenuta. Ma per il Gup non ci sono prove, e dunque: non luogo a procedere per tutti gli imputati.
CASSIOPEA - L’inchiesta fu avviata nel 2001 e fu denominata Cassiopea. Ebbe un impatto mediatico enorme, ispirando anche lo scrittore Roberto Saviano per il suo Gomorra.


GLI EFFETTI POSITIVI DI CASSIOPEA – Non tutto però è stato inutile. Per tre motivi: di fatto ha interrotto il traffico di rifiuti tossici tra il Nord Italia e la Campania (traffico che però continua lungo altre rotte, come hanno dimostrato recenti inchieste giudiziarie); ha fatto in modo che il legislatore introducesse il reato di traffico illecito di rifiuti; ha svelato le connessioni tra il traffico di sostanze tossiche e i tumori (l’indagine si avvalse forse per la prima volta di studi epidemiologici). Da «Cassiopea», inoltre, sono nate altre inchieste che hanno avuto un esito migliore, con varie sentenze di condanna. Molti degli imputati sono stati arrestati nell’ambito di altre inchieste, sia della Procura di Santa Maria sia di altre Procure italiane. Persino uno degli avvocati del collegio difensivo, Fabio Fulgeri, che assisteva Diego Visconti, Agostino De Falco ed altri quattro dipendenti della Bitumitalia spa di Napoli, pur essendo molto soddisfatto dal punto di vista professionale si dice «dispiaciuto» come cittadino.
Qualcuno ha remato contro? Prescrizioni troppo brevi? Costanti tagli alla Giustizia che stanno rendendo difficile il lavoro di Pm e avvocati? Forse. Magari altro ancora. Fatto sta che, malgrado gli aspetti positivi di cui sopra non di secondaria importanza, resta tanta amarezza e sfiducia nei cittadini. Già restii e demotivati nel denunciare certe nefandezze.
Ma la speranza è l’ultima a morire. Come la Natura, che in quel di Caserta è già agonizzante da un po’. Complice anche quel Nord laborioso ed efficiente che tanto ci critica e disprezza, ma che poi si ricorda di noi quando si tratta di sbarazzarsi dei propri sporchi rifiuti.
(Fonte: Corriere del Mezzogiorno)
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