GIUNTI AL TERZO ALBUM, CON IL SINGOLO LASCIARE TUTTO ANDARE
IN ROTAZIONE RADIOFONICA DA SETTEMBRE
Napoli partorisce continuamente gruppi rock interessanti
che, muovendosi soprattutto per una mera squisita passione per la musica e
senza particolari fini professionali (poi se arrivano, ben venga), si
esibiscono in festival o locali tra cover e pezzi propri. Di tanto in tanto,
qualcuno riesce pure ad emergere ed entrare nei circuiti commerciali. Tra
questi, si stanno facendo strada Le strisce, giunti al loro terzo album: “Pazzi
e poeti”. E pensare che sono stati scartati anche da Sanremo con il brano Vieni
a vivere a Napoli, durante le selezioni di Domenica in. Ma hanno saputo ben
rifarsi.
LA STORIA - La band è nata a
Napoli e i componenti del gruppo, studenti universitari, sono: Davide Petrella
alla voce, Andrea Pasqualini alla chitarra, Raffaele Papa alla batteria, Enrico
Pizzuti alla chitarra, Francesco Caruso al basso. Provengono dalla provincia: Marano,
Aversa, Quarto e Capodimonte. All'inizio si chiamavamo Goya, ispirandosi al
pittore che dipingeva di notte. Poi hanno scelto un nome più facile da
ricordare e da rappresentare graficamente: Le Strisce appunto. Nel 2008 il loro
primo Ep d’esordio, "Fare il cantante", contenente quattro brani e
pubblicato nel giugno 2008. Il 25 maggio del 2010 è stato pubblicato
"Torna ricco e famoso", album d'esordio vero e proprio.
PAZZI E POETI - Il 20
settembre scorso è giunto "Pazzi e poeti". L’album, pubblicato con la
Emi, contiene 11 brani, tra cui "Londra", già pubblicato a giugno e
remixato da Useless Wooden Toys e Fanny Games, e Vieni a vivere a Napoli, pezzo
col quale come detto la band ha partecipato alle selezioni di Sanremo giovani.
La canzone ironizza sui luoghi comuni con cui il capoluogo campano viene da
sempre etichettato; è stata scritta dal Frontman Davide nel 2008, proprio
quando l’emergenza rifiuti aveva raggiunto il suo drammatico apice e su Napoli
se ne dicevano di tutti i colori.
L’album è stato lanciato dal singolo “Lasciare tutto
andare”, in rotazione radiofonica da inizio settembre e ancora oggi molto
trasmesso. Come il pezzo sanremese, anche questo è disilluso ma al contempo stimola
la voglia di reagire.
Gli altri otto brani proseguono su questa falsariga, eccetto:
Alle 10 sotto da te, che parla del ricordo nostalgico di un amore; La ballata
del sesto piano, su un amore finito tragicamente; C’è solo un modo, che
ironizza sull’amore fisico.
Fa piacere da napoletano sapere che c’è un gruppo di questa
bistrattata città che si sta facendo strada senza passare per Talent o Reality
show (anzi, che è stato perfino scartato dai meccanismi televisivi) e che non
fa musica Leggera. Unico genere che in Italia attecchisce subito, malgrado la
banalità e la ripetitività che da anni lo contraddistingue.
(Fonte: Rockol)
ma Napoli da sempre sforna di tutto,...feccia come D'Angelo e D'Alessio, ma anche artisti bravi come Daniele e Bennato..oltre ai jazzisti...
RispondiEliminaBUON ANNO..e non sparate la bomba o'spread...ho visto i danni che provoca, manco a Beirut le usano cosi potenti...
Bavissimi! ;) Li ascolto sempre con piacere :)
RispondiEliminaSpero riescano ad avere il successo che meritano!
Buon Anno,Dottò! :*
ehm..non credo di conoscerli.. magari avrò ascoltato qualcosa e nn sapevo fossero loro ^_^ auguri carissimi :* bacini baciotti
RispondiEliminawe luka ho letto il post mo lo linko alla mia ragazza e ti faccio sapere le sue opinioni.. ahha
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