SECONDO UNA RICERCA
DELLA BOCCONI I CONSUMI POTREBBERO SALIRE DEL 2,5%, FACENDO GUADAGNARE AL
PRODOTTO INTERNO LORDO UN PUNTO PERCENTUALE ALL’ANNO PER UNA SPINTA PARI A
CIRCA 22,8 MILIARDI DI EURO
Quando un Governo in carica accenna alla possibilità di
varare nuove liberalizzazioni, caste, corporazioni e sette legalizzate si
pongono sul piede di guerra; un po’ a parole e un po’ a fatti. In quest’ultima
categoria rientrano senza dubbio e con veemenza i tassisti, giunti da
tutt’Italia a Roma dove hanno tenuto un sit-in per più giorni; del resto sono
sempre stati restii a ogni forma di facilitazione per l’ingresso nella loro
professione, trovando ogni volta anche l’appoggio di politici a caccia di
qualche voto in più (plateale fu l’appoggio di Alemanno nel 2007 contro il
pacchetto Bersani). Peccato che nessuno si opponga con altrettanta forza al
loro modo di operare, visto che in molte città ci fanno pagare cifre assurde per
pochi Km percorsi, stabilite con calcoli fantomatici a forfait senza l’utilizzo
del tassametro.
Ma entriamo nel merito del contenuto del testo varato
venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri. Secondo una stima della Bocconi,
grazie a questo piano di liberalizzazioni, i consumi potrebbero salire del
2,5%, con un aumento di un punto di Pil. Una stima però forse “di parte”, visto
che molti professori dell’esecutivo provengono proprio da quell’Accademia, ma
soprattutto, il Codacons è di opinione opposta. Secondo il presidente Carlo
Rienzi infatti: «queste liberalizzazioni porteranno vantaggi minimi ai
cittadini. Ancora una volta hanno vinto le lobby e il governo non ha saputo
tenere testa alle varie categorie; in particolare l'associazione ritiene scandalosa
la retromarcia dell'esecutivo per quanto riguarda i farmaci ed il commercio,
settori nei quali i provvedimenti emersi nella bozza non porteranno alcun
beneficio concreto nelle tasche dei cittadini».
GLI AVVOCATI - Dei 18 mesi di
tirocinio necessari per sostenere l'esame da avvocato, sei potranno essere
trascorsi nelle università. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Paola
Severino, in conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri
che ha approvato il provvedimento sulle liberalizzazioni. «Dare la possibilità
di svolgere parte del tirocinio presso l'università - ha rilevato il ministro -
favorisce i giovani e migliora la qualità di chi si appresta a diventare
professionista».
NOTAI - Il governo prevede che la tabella con la quale si determina il numero e la residenza dei notai sia aumentata da subito di 500 posti. Inoltre, il 30 giugno di ogni anno tra 2012 e 2014 sarà bandito "un concorso pubblico per la nomina" di 500 notai. "Per gli anni successivi entro il 30 giugno è comunque bandito un concorso per la copertura di tutti i posti che si rendono disponibili", aggiunge il decreto.
LE IMPRESE- Stop a tutti i
lacci e vincoli che limitano l'avvio di una nuova impresa. Sono abrogate «le
norme che prevedono limiti numerici, autorizzazioni, licenze, nulla osta o
preventivi atti d'assenso della Pa per l'avvio di un'attività economica», ecco
l'ultima novità presente nella bozza presentata dal consiglio dei ministri.
Nasce inoltre il Tribunale per le imprese. Il testo prevede che «le sezioni
specializzate in materia di proprietà industriale e intellettuale» sono
sostituite da «sezioni specializzate in materia di impresa». Il nuovo tribunale
sarà competente, tra l'altro, in materia di diritto d'autore, azione di classe,
partecipazioni sociali, tra soci e società«. E i crediti vantati dalla imprese
potranno essere rimborsati «anche con l'assegnazione di titoli di Stato» ma
«nel limite massimo» di 2 miliardi.
LE RENDITE FINANZIARIE -
Novità in arrivo anche sull'unificazione delle rendite finanziarie. L'ultima
bozza del decreto liberalizzazioni all'esame del consiglio dei ministri prevede
infatti nuove misure che modificano le norme della manovra di Ferragosto -
convertita in legge il 14 settembre - che unificava al 20% l'aliquota sulle
rendite (tranne per i titoli di Stato).
LE FARMACIE - Medicinali di
fascia C con ricetta non più in vendita fuori dalla farmacia se le Regioni non
si metteranno in regola con l'apertura di nuovi esercizi, uno ogni 3 mila
abitanti. Per le Regioni che non approveranno, entro 120 giorni dall'entrata in
vigore della legge di conversione del Dl, la pianta organica necessaria
all'apertura di nuove farmacie e non bandiranno i concorsi straordinari per la
copertura delle nuove sedi nei successivi 30 giorni, è prevista la nomina, da
parte del Consiglio dei ministri, di un commissario. E sul tema il ministro
della Salute, Renato Balduzzi, ha spiegato come avverrà l'assegnazione delle
nuove sedi: Un «unico grande concorso straordinario per l'apertura di oltre
cinque mila farmacie». Il concorso sarà per i farmacisti non titolari e
potranno parteciparvi, vedendo riconosciuto il punteggio di servizio maturato,
anche farmacisti che lavorano in ambito diverso da quello delle farmacie.
TAXI - Se l'Autorità per i
trasporti dovesse decidere di aumentare le licenze per i taxi, «questo aumento
avverrà con compensazioni tangibili per i tassisti che hanno già una licenza»,
spiega il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Antonio Catricalà Il
pacchetto liberalizzazioni prevede inoltre «la mobilità da una città all'altra.
Sarà l'autorità a dettare delle regole, con l'accordo dei sindaci, che
consentiranno la mobilità dei taxi da una città all'altra e lo stesso tassista-
spiega il sottosegretario- potrà essere titolare di una licenza part time che
gli consenta di far lavorare un altro tassista nel momento in cui lui non
utilizza il proprio mezzo». Non ci saranno le licenze multiple per i taxi.
«Abbiamo ritenuto- spiega - che più licenze concesse a un singolo soggetto
possano portare a una situazione di dominanza. Abbiamo eliminato una lettera
dell'articolo di legge sui taxi perchè abbiamo ritenuto ragionevole dire di sì
ai tassisti. Non è nell'ottica delle concorrenza accentrare in una sola mano
più licenze».
TARIFFE PROFESSIONALI- La
bozza sulle liberalizzazioni in discussione prevede che siano «abrogate tutte
le tariffe professionali, sia minime sia massime». Si legge inoltre che «tutti
i professionisti» concordino «in forma scritta con il cliente il preventivo per
la prestazione richiesta. La redazione del preventivo è un obbligo deontologico
e l'inottemperanza costituisce illecito disciplinare». L'articolo «non si
applica all'esercizio delle professioni reso nell'ambito del servizio sanitario
nazionale o in rapporto di convenzione con lo stesso».
INFRASTRUTTURE - Project
bond, invece, per lo sviluppo delle infrastrutture. Le società costituite al
fine di realizzare e gestire una singola infrastruttura o un nuovo servizio di
pubblica utilità «possono emettere obbligazioni purché destinate alla
sottoscrizione da parte di investitori qualificati».
FERROVIE - L'unbundling
(ovvero lo scorporo) della rete ferroviaria (Rfi) sparisce dall'ultima bozza
del decreto. Il titolo dell'art.41, che nella precedente versione era appunto
«unbundling nel trasporto ferroviario» diventa «misure per il trasporto
ferroviario». Più in dettaglio, nel testo viene eliminata la parte che
assegnava al governo il compito di emanare un decreto sullo scorporo dopo
l'analisi in materia da parte dell'Autorità dei trasporti (esame che invece
rimane anche in questa versione).
(Fonte: Corriere
della sera)
beato chi ci crede....
RispondiEliminati assicuro che per quel che riguarda il mio campo è una vera boccata di ossigeno puro!
RispondiEliminaOltre a sottolineare il fatto che i tassisti sarebbero una sorta di "casta" sottratta dal politico di turno a qualsivoglia monitoraggio delle tariffe, perchè non dici pure che i costi di gestione di un Taxi, tra carburante, vettura e tasse, in Italia, sono superiori a quelli della media europea? Perchè non aggiungi che il tassista non gode del diritto al riconoscimento di lavoro usurante benchè sia soggetto a tante e tante patologie? Perchè non riconosci che i tassisti non hanno ferie, liquidazione e giorni di malattia retribuiti? Ecco, se ti fossi preso la briga di sforzarti, magari avresti anche evitato di sputare sentenze indecorose su una delle categorie più massacrate da queste "liberalizzazioni".
RispondiEliminaGuglielmo
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