PER 5 GIORNI CONSECUTIVI AGRICOLTORI, CAMIONISTI, PESCATORI
E NON SOLO, HANNO BLOCCATO STRADE, FERROVIE E PORTI CONTRO L’AUMENTO DEI COSTI
E LA SVALUTAZIONE DELLE LORO ATTIVITA’
Si chiama Movimento dei forconi e riunisce gli indignados
siciliani; nella fattispecie: agricoltori, pastori, autotrasportatori, commercianti,
pescatori, che hanno bloccato da lunedì a venerdì strade, ferrovie e porti
dell’intera Regione. Protestano contro l’aumento della benzina, del gas, delle
tariffe autostradali, delle tasse e contro la svalutazione della loro attività
causa la globalizzazione della grande distribuzione, che importa prodotti poi spacciati
per locali. Tutti fattori che stanno uccidendo il loro lavoro, unica fonte di
sostentamento.
QUASI TUTTA LA SICILIA COINVOLTA
- La loro protesta si è infiammata in quasi tutte le province siciliane,
sebbene la zona più calda per ora è la parte orientale dell’Isola. A Gela lo
stabilimento petrolchimico dell’Eni è off limits: passano soltanto i mezzi che
trasportano medicinali e dopo parecchie ore di coda le automobili. Bloccati
tutti gli altri automezzi. A Lentini, in provincia di Siracusa, lo sbarramento
non è andato a genio ad un venditore ambulante che, estratto un coltello, ha ferito
al volto un camionista che gli bloccava il passaggio.
Lungo le strade la temperatura sale di ora in ora. “A morte
questa classe politica, come si è fatto con i francesi, con il Vespro. A
raccolta tutti i siciliani per liberare la Sicilia dalla schiavitù di questa
classe politica” gridano in coro i manifestanti di “Forza d’urto”, il gruppo
più numeroso e acceso che costituisce il movimento dei Forconi. Che tra le sue
file annovera anche l’Aias, il sindacato degli autotrasportatori che già nel
2001 aveva bloccato l’isola, associazioni ambientaliste e anche organizzazioni
di studenti.
CI SONO ANCHE INTRECCI POLITICI
– Sotto accusa è finito il leader dei Forconi Mariano Ferro, ex agricoltore con
un passato nell’Mpa del Governatore siciliano Raffaele Lombardo. Proprio dalle
parti di Catania comunque i Forconi hanno chiesto a gran voce le dimissioni del
presidente della regione: “Lombardo ha tradito i siciliani – dicono alcuni
manifestanti – li ha imbrogliati promettendo loro la defiscalizzazione della
benzina”.
Più controverso invece il ruolo di Gaetano Bonanno, leader
della sezione catanese di Forza Nuova, che è intervenuto alla manifestazione
etnea dei Forconi il 15 gennaio. “Il Movimento dei Forconi, non è
strumentalizzato da nessuna forza politica. Abbiamo più volte detto che il
Movimento è apolitico e apartitico – scrivono i manifestanti sulla loro pagina
Facebook – Certamente non possiamo impedire a nessuno di partecipare
chiedendogli la tessera elettorale”. Una certa vicinanza di Forza Nuova al
movimento siciliano però è certificata anche dall’appello di “pieno sostegno al
Movimento dei Forconi” che i militanti del partito di Roberto Fiore hanno diffuso su internet.
A parte questi sospetti e polemiche, il dato da sottolineare
è che anche la dimenticata Sicilia si è finalmente svegliata e protesta. Da
sempre la stupenda regione sicula è stata dimenticata e sfruttata dallo Stato
centrale e dagli stessi politici locali, i quali hanno soprattutto riempito le
proprie tasche e prosciugato le risorse naturali e culturali della loro terra.
Speriamo che questa 5 giorni di proteste sia l’inizio di una nuova era per una
terra sempre più vicina all’Africa che all’Italia, non solo dal punto di vista
geografico…
(Fonte: Il
Fatto quotidiano)
perplessa..
RispondiEliminanon dice niente il fatto che i referenti del movimento dei F. in puglia, calabria e lazio siano di Forza Nuova? che alcuni esercizi siano stati costretti a chiudere con violenza e minacce, che nessuno si sia mosso prima sotto il governo berlusconi ecc.?
vediamo gli sviluppi, ma teniamo gli occhi aperti..
ciao
molto complessa da capire sta storia dei forconi....
RispondiEliminaangelo
Hai scritto bene.. "anche la dimenticata Sicilia si è finalmente svegliata e protesta".. vediamo allora di svegliarci un po' tutti..
RispondiEliminafrancesca