TRA GLI ARRESTATI NOMI ECCELLENTI, COME QUELLO DEL PRIMARIO
DEL CARDARELLI PAOLO IANNELLI
Se la sanità italiana è quella che è, la colpa è di sprechi,
ruberie e speculazioni varie di quanti ci hanno lavorato e ci lavorano
all’interno. Il sistema sanitario pubblico nazionale è stato fin dal dopoguerra
oggetto di lottizzazioni, spartizioni di fondi e materiali, il tutto ai danni
di quanti devono aspettare mesi e mesi per una visita, o sono costretti a
passare la propria degenza su una barella avvinghiata disperatamente in qualche
corridoio. O ancora, sono costretti a pagare ingenti ticket per analisi più
specifiche, per non parlare di quanti perdono la vita per una banale
operazione.
Per fortuna, di tanto in tanto qualche provvedimento pure si
verifica, come il blitz eseguito dai carabinieri del Nas e dei militari del
Comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli in quel di Campania,
Toscana e Piemonte, con 13 provvedimenti cautelari di cui un arresto in
carcere, 2 arresti domiciliari, tre divieti di dimora in Napoli, 7 obblighi di
presentazione alla Polizia giudiziaria e 42 decreti di perquisizioni
domiciliari emessi dalla procura di Napoli nei confronti di personale medico e
paramedico di varie strutture ospedaliere napoletane. Le indagini sono state
coordinate dai pm Francesco Curcio ed Henry John Woodcock.
ARRESTATO IL PRIMARIO DEL CARDARELLI
PAOLO IANNELLI – Tra i provvedimenti più significativi spicca
l’arrestato del primario di ortopedia dell'ospedale Cardarelli Paolo Iannelli,
condotto in carcere. Agli arresti domiciliari il fratello del primario e l'amministratore
della casa di cura Villa del Sole. L'inchiesta nasce da controlli della Guardia
di Finanza sulle prestazioni sanitarie in regime di intramoenia.
Successivamente gli inquirenti hanno delegato ai carabinieri del Nucleo
antisofisticazioni e sanità la parte dell'indagine relativa ai ricoveri e agli
interventi chirurgici. I carabinieri hanno quindi accertato che i pazienti per
essere operati nella struttura privata pagavano anche diverse migliaia di euro
a fronte di interventi che potevano essere eseguiti a carico del Servizio
sanitario nazionale. Il fratello del primario, Gabriele, lavora al policlinico
universitario di Napoli; l'amministratore della casa di cura è Marco Von Arx.
LA TRUFFA ALL’ASL – Non
potevano poi mancare brogli all’azienda lottizzata e pauperata per eccellenza:
l’Asl. Il complesso meccanismo della truffa ai danni dell'Asl, in riferimento
allo svolgimento dell'attività in regime di intramoenia, è illustrato
nell'ordinanza emessa dal gip. Dalle indagini è emerso, tra l'altro, che
venivano presentate alla Asl Napoli 2 false dichiarazioni sulle prestazioni
rese in intramoenia nelle quali si autocertificava il numero degli interventi
compiuti, includendone alcuni svolti da altri medici. In alcuni casi i medici
che si erano attribuiti gli interventi erano addirittura in ferie o in servizio
presso altre strutture. In tal modo percepivano dalla Asl compensi non dovuti.
Gli inquirenti hanno accertato inoltre che nella casa di cura Villa del Sole
venivano eseguiti interventi di chirurgia estetica, non rimborsabili dal
servizio sanitario nazionale, che erano invece fatti passare per interventi
rientranti nei cosiddetti livelli essenziali di assistenza (LEA). Nel capo di
imputazione risulta che sono 83 gli interventi estetici rimborsati
indebitamente.
Blitz del genere andrebbero eseguiti tutti i giorni. Fece
bene Enrico Brignano a definirli senza mezzi termini: assassini. Lui si
riferiva a chi evade le tasse, ma possiamo inglobarci tranquillamente anche tutti
gli esimi dottori che per anni hanno distrutto il nostro servizio sanitario
nazionale.
(Fonte: Il Mattino)
molti medici campani dovrebbero essere sottoposti alla radiografia delle tasche per vedere quante mazzette intascano.e quanti malati dirottano verso le cliniche private.altro che giuramento di ippocrate!sono macellai di professione.i medici che lo fanno per umanita' e senza scopo di lucro,sono i medici senza frontiere.onore a questi eroi silenziosi.
RispondiEliminaantonio