la relatrice speciale
delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, Rashida Manjoo, HA PARLATO
DI AUTENTICO FEMMINICIDIO
In occasione della festa della donna, è giusto ricordare un
fenomeno allarmante in atto da diversi anni nel nostro Paese. Non a caso il
dipartimento delle Pari opportunità ha addirittura pensato di istituire la
figura di un avvocato specializzato nella sua difesa. Rashida Manjoo, la
relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, ha
parlato pochi giorni fa di femminicidio: «È la prima causa di morte in Italia
per le donne tra i 16 e i 44 anni».
Guardando le statistiche delle donne uccise in Italia, tutto
ciò non sembra affatto un’esagerazione.
I DATI INQUIETANTI - Nel 2010
le donne uccise in Italia sono state 127: il 6,7 per cento in più rispetto
all’anno precedente. Dati in continua crescita dal 2005 a oggi, e solo dal 2006
al 2009 le vittime sono state 439. Secondo l’associazione «Casadonne» di
Bologna, si tratta di «un fenomeno inarrestabile».
Nei primi mesi del 2011, le statistiche parlano già di 92
donne uccise. Nella stragrande maggioranza dei casi gli assassini sono
all’interno della famiglia, mariti (36 per cento), partner (18), parenti (13),
ex (9), persino figli (11). Come se non bastasse, poi, «i dati sono
sottostimati perché non tengono conto delle donne scomparse, dei ritrovamenti
di donne senza nome o di tutti quei casi non ancora risolti a livello
personale». Anche secondo una ricerca della Regione Toscana il fenomeno «è
drammaticamente in crescita», e solo nel 2005 si è registrato in Italia un
omicidio in famiglia ogni due giorni, e in sette casi su dieci la vittima era
una donna. Ogni tre giorni una donna in Italia viene uccisa per mano del
proprio partner. Secondo i dati della Polizia e dell’Istat una donna su 4,
nell’arco della vita, subisce violenza, e negli ultimi nove anni, ha stabilito
un rapporto dell’Eurispes, «il fenomeno è aumentato del 300 per cento». Le
Nazioni Unite sostengono che «in 125 Paesi del mondo le leggi penalizzano
davvero la violenza domestica e l’uguaglianza è garantita».
Sempre la Manjoo l’omicidio è la prima causa di morte in
Italia per le donne tra i 16 e i 44 anni. Nella sua relazione ha detto che «la
violenza domestica si rivela la forma più pervasiva che continua a colpire le
donne in tutto il Paese, come confermano le statistiche: dal 70 all’87 per
cento dei casi si tratta di episodi all’interno della famiglia».
SI DENUNCIA POCO – I dati
sono disarmanti anche per quanto concerne le denunce per le violenze subite: solo
il 6 per cento delle donne italiane denuncia la violenza subita. «La nostra è
una piaga silenziosa e nascosta», dice. Non è solo una questione di costume, ma
anche di diritto, come spiega bene, in fondo, la recente sentenza della
Cassazione secondo la quale gli autori di uno stupro di gruppo non meritano il
carcere. E non è un caso, alla fine, che proprio in Italia stia per nascere la
figura di un avvocato specializzato solo nella difesa delle donne.
Giusto anche ricordare, da meridionale, una figura femminile
che ha sacrificato la propria vita per la difesa della propria terra: Michelina
De Cesare. Qui la sua storia: http://lucascialo.blogspot.com/2011/03/la-storia-di-michelina-di-cesare-la.html
(Fonte: Iodonna.it)
Sottolineo... Si denuncia poco e si aiuta concretamente le donne in difficoltà molto poco!!!
RispondiEliminaDati agghiaccianti, dei quali non si parla abbastanza.
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