via libera dalla
Corte Suprema che conferma la legittimità dell'obbligo di copertura
assicurativa previsto dalla riforma, APPROVATA GIA’ UN PAIO DI ANNI FA
Finalmente circa 32 milioni di cittadini americani che
attualmente non godono di alcuna forma di tutela assicurativa sanitaria
potranno curarsi. La Corte Suprema americana ha confermato la riforma sanitaria
di Obama («Obamacare») che prevede la copertura assicurativa obbligatoria per
le spese mediche per tutti i cittadini statunitensi entro il 2014. La riforma è
uno dei punti fondamentali del mandato del presidente Barack Obama. Tuttavia,
la riforma è stata annacquata dal Parlamento, data la forte opposizione dei
Repubblicani (e in parte anche interne ai Democratici) e dal fatto che nelle elezioni
del Mid-term il Presidente ha perso una Camera (in gergo americano viene
pertanto definito una “anatra zoppa”). Vediamo cosa cambia.
COSA CAMBIA - Si tratta di
una decisione storica che porterà alla copertura sanitaria per 30 milioni di
cittadini americani che attualmente non godono di alcuna forma di tutela
assicurativa e che quindi hanno serie difficoltà a fronteggiare le
problematiche di tipo medico in una nazione dove il servizio sanitario è
pressoché interamente privato.
La riforma non è equivalente a una sanità gratuita per
tutti, ma riguarda circa 32 milioni di cittadini americani che finora non erano
coperti dalla mutua. Altri, i clandestini prevalentemente, rimarranno comunque
fuori dalla questione. Problemi in vista anche per le compagnie di
assicurazione: non potranno, infatti, rifiutarsi di assicurare chi è già in
precarie condizioni di salute, né fissare un tetto di spese mediche per un
paziente. Per le famiglie che non possono pagarsi una polizza negli Stati Uniti
esiste comunque un sistema, il Medicaid, che fornisce sostegno al reddito in
caso di bisogno di assistenza sanitaria. Si tratta di nuclei che dichiarano
meno di 30.000 dollari l'anno: per questi cittadini saranno i singoli Stati a decidere
se, ed eventualmente quando, scatterà l'obbligo di seguire la riforma voluta da
Obama.
IL VOTO DELLA CORTE SUPREMA -
Decisivo il voto del presidente della Corte John Roberts, giudice di area
conservatrice nominato da George W. Bush. Il suo voto ha portato ad un esito di
5-4 a sostegno della riforma. Contro l'Obamacare si sono schierati i giudici
Antonin Scalia, Anthony Kennedy, Clarence Thomas e Samuel Alito. Lo stesso
Roberts ha spiegato che i voti a favore sono stati presi in considerazione
dell'equiparazione tra l'individual mandate (l'obbligo di legge di acquistare
un prodotto o bene: in questo caso di stipulare contratti con società private,
perché il sistema assicurativo americano è privato) e una qualunque tassa.
«Poiché la Costituzione permette l'adozione di tasse simili, non è ruolo della
Corte Suprema cassare questo Act, né sottoporlo a un giudizio di merito o
correttezza», ha scritto Roberts.
GLI OSTACOLI – Come detto, a
parte i rallentamenti e le modifiche subite in parlamento per i motivi di cui
sopra, i giudici hanno apportato alcune limitazioni all'estensione delle tutele
ai più poveri, pur confermando la validità dell'obbligo. Ciò significa che
purtroppo ancora circa 20 milioni di persone non avranno alcuna copertura
assicurativa, ovvero devono pagarsi da soli le cure mediche. Ed essi sono tutti
indigenti senza possibilità economiche lasciati a se stessi.
Inoltre Il candidato repubblicano Mitt Romney ha ribadito inoltre
che la legge è una «cattiva legge» e che se verrà eletto a novembre verrà
eletto presidente, abrogherà la legge.
LA SODDISFAZIONE DI OBAMA - Da
parte sua, Obama in un discorso alla Nazione ha premuto sull'acceleratore:
«Questa è una vittoria per tutto il popolo americano, continueremo a
implementare e migliorare le leggi in materia sanitaria. La riforma sanitaria
deve essere ora attuata pienamente, non si torna più indietro». E ancora,
parole rassicuranti per gli oppositori: «Il nostro provvedimento rende le
assicurazioni più certe anche per i tanti milioni di cittadini che ne hanno
già. Obbliga le assicurazioni a fornire assistenza sanitaria gratuita per la
medicina, a non alzare i prezzi all'improvviso, a non discriminare i cittadini
già malati, a non mandare in bancarotta un malato». Infine, una stoccata a chi
ritiene che l'Obamacare provocherà un aumento delle tasse: «Quando un malato
senza assicurazione si presenta al pronto soccorso, provoca un aumento delle
assicurazioni, facendo in modo che tutti i cittadini paghino».
(Fonte: Corriere
della sera)
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