IL CASO ASSURDO DI DUE FRATELLI AMERICANI CON LA STESSA
MALATTIA
Austin e Max, due fratellini americani di 13 e 10 anni,
hanno la stessa malattia genetica: la distrofia muscolare di Duchenne. Il più
piccolo sta lentamente guarendo, mentre il secondo no. Sul loro destino sta
decidendo una casa farmaceutica: la "Sarepta Therapeutics", che ha
condannato il primo alla morte con una semplice e-mail.
I PROGRESSI DI MAX - Il più
piccolo, Max, grazie a una cura sperimentale riesce a camminare, apre i
barattoli e gioca. Tutte cose normali ma impossibili per chi soffre di questa
terribile malattia. Il più grande invece, Austin, è inchiodato al letto. Al
massimo si muove grazie alla sedia a rotelle. Per lui ogni minima attività,
quale ad esempio sollevare un bicchiere d'acqua, è impossibile.
Max sta meglio perché da tempo, circa 52 settimane, viene
curato con un farmaco sperimentale a base di "eteplirsen" e la terapia - non ancora approvata - nel suo
caso sta facendo miracoli. Al momento vengono sottoposti al test, come lui,
altri 12 ragazzini. Austin purtroppo no. A lui il farmaco non lo danno perché
già non riusciva più a camminare e, per questo motivo, non rientrava nei criteri
per la sperimentazione. Nonostante le insistenze e i pianti della mamma, Jan
Mcnary, non c’è stato nulla da fare: "I dirigenti della casa farmaceutica
mi hanno scritto solo di avere empatia per il mio caso", ha raccontato la
donna ai giornali americani.
Intanto, secondo quanto si apprende, la condizione di Austin
sta precipitando al punto che nei prossimi mesi avrà bisogno di una macchina
per aiutarlo a respirare nel sonno. Forse un piccolo sforzo contro quella che
sembra un'eccessiva - e rigida - burocrazia potrebbe essere fatto.
QUESTIONI BUROCRATICHE - In una e-mail alla famiglia la casa
farmaceutica "Sarepta Therapeutics" ha scritto: "Dare questa
medicina non solo ad Austin ma a tutti i bimbi che potrebbero beneficiarne
rimane la nostra priorità. Ma ci sono complesse questionifiscali, legali,
politiche e di produzione che vanno risolte".
Come al solito in America le lobby farmaceutiche decidono la
vita e la morte delle persone. Le parole del candidato repubblicano Romney e
gli interessi in seno allo stesso partito democratico, lasciano poco sperare
per il futuro.
(Fonte: Il
Giornale)
ecco, ricordiamocene quando indichiamo gli U.S.A. come il modello di democrazia..e civiltà.
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