MA ANCHE I MANAGER SUPERPAGATI
Mentre a noi poveri cittadini continuano a tagliarci i
servizi perché ci dicono che lo Stato non ha più soldi per garantirceli, c’è
chi invece ne ha fatto il proprio bancomat personale, guadagnando per anni
lauti stipendi. Sono proprio loro, i politici, che ci dicono di fare sacrifici,
ma poi sono in Parlamento da decenni accumulando cifre esorbitanti.
Ecco chi si è arricchito di più facendo politica, senza però
dimenticare i manager super pagati, che ancora oggi prendono più di quanto è
stato previsto dal Governo Monti nel decreto “salva Italia” dello scorso
febbraio.
PISANU IL PIU’ RICCO – La
classifica tiene conto dei guadagni ottenuti mediante incarichi istituzionali.
Beppe Pisanu: l'ex Dc, oggi al Pdl e grande manovratore nei
giorni della caduta di Berlusconi, è il più longevo del gruppo con 38 anni e 88
giorni nei Palazzi di Roma. L'attuale presidente della Commissione parlamentare
antimafia avrebbe intascato 5,5 milioni. Seguono pari merito Fini e Casini, n
Parlamento da 29 anni e 32 giorni, con quota 4,18 milioni. Massimo D'Alema, già
premier, conta 23 anni e 125 giorni di anzianità e un guadagno di 3,36 milioni.
E la Lega? E' un partito relativamente giovane, ma il suo ex segretario Umberto
Bossi è 21° con 21 anni e 124 giorni di presenza e 3,07 milioni. C'è anche
Silvio Berlusconi, premier per tre legislature e presente in Parlamento da 18
anni e 120 giorni con 2,64 milioni. Meno dell'ex ministro del centrosinistra
Tiziano Treu (16 anni e 96 giorni) e il presidente del Senato Renato Schifani,
con 2,34 milioni.
MANAGER – Giusto però
ricordare anche i lauti stipendi dei manager: con uno stipendio di 621.253,75
euro, più di 300mila euro sopra il tetto agli stipendi pubblici disposto
recentemente dal governo Monti, va all'avellinese Antonio Manganelli (capo
della Polizia ed ex questore di Napoli) la palma del manager pubblico più
pagato.
Il tetto agli stipendi pubblici adesso è di 294mila euro.
Nella lista inviata in Parlamento figurano, tra gli altri, anche il ragioniere
generale dello Stato, Mario Canzio, con 562.331,86 euro (secondo in questa
speciale «classifica») e Franco Ionta, capo dipartimento dell'amministrazione
penitenziaria, «terzo» con uno stipendio di 562.331,86 euro. A loro segue un
lungo elenco di vergognosi super stipendi pubblici.
la politica al servizio degli ideali e del bene dei cittadini e dei valori (in banca)
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