domenica 2 dicembre 2012

LA VICENDA VERGOGNOSA DELL'EAV BUS, AZIENDA DI TRASPORTO CAMPANA GESTITA IN MODO SCELLERATO


LA HOLDING GRAVA DI 600 MILIONI DI DEBITI VERSO FORNITORI, CON 1300 LAVORATORI A RISCHIO

Dopo i casi Ctp, Anm, Cstp, Cumana, Circumvesuviana, un’altra azienda campana di trasporti naviga in cattivissime acque, al punto da veder messa in discussione la sua futura esistenza. Trattasi dell’Eav bus, società del trasporto su gomma che garantisce un servizio capillare tra le province campane, indebitata fino al collo e dichiarata fallita all’insaputa degli amministratori stessi.

LA DICHIARAZIONE DI FALLIMENTO – Una settimana fa il Tribunale fallimentare di Napoli ha dichiarato il fallimento della del Gruppo Eav, holding regionale del settore, dietro istanza di due creditori, i due fornitori dell'Eavbus Nitida e Nuova Sicom per un totale di 600mila euro. L’azienda ha dichiarato un deficit di bilancio per gli anni 2011 e 2012 di 39 milioni di euro ed era già in liquidazione, ora resa impossibile dalla sentenza fallimentare.
Eav bus ha nominato l'avvocato Michele Sandulli, docente di diritto commerciale, per ricorrere contro la sentenza. Sandulli, secondo quanto si apprende, nominato dai commissari liquidatori Paolo Como e Roberto Pepe, starebbe valutando la possibilità di eccepire un difetto di notifica per quanto riguarda la presentazione dell'istanza di fallimento da parte dei fornitori di cui l'azienda non era stata messa al corrente. In questo caso, se così fosse andrebbero a decadere anche gli effetti della sentenza. di credito che vantano nei confronti dell'azienda. Sempre secondo quanto si apprende, Nitida, però, tempo fa, avrebbe raggiunto con Eavbus un accordo transattivo.

OSSIGENO DALLA REGIONE – Venerdì scorso il Consiglio regionale ha approvato la legge «Salva Eavbus» con 30 voti a favore e 20 contrari (votare a favore la maggioranza di centrodestra, nonostante le assenze registrate tra i banchi. Contraria l'opposizione a cui si è aggiunta per il voto sfavorevole anche l'Udeur), dando via libera a un testo che evita il rischio disoccupazione ai dipendenti dell'Eavbus. Il testo prevede lo stanziamento di risorse fino a 10 milioni che serviranno per l'esercizio nei prossimi 60 giorni, risorse da reperire nel capitolo di Bilancio dedicato ai trasporti.
Entro dieci giorni dall'entrata in vigore della legge, il Gruppo Eav, holding dei trasporti di cui fa parte Eavbus, dovrà presentare un piano industriale alla giunta regionale a cui toccherà il compito di valutare e approvare il documento. Il piano, si legge nel testo, «deve contenere le previsioni di misure di recupero della piena efficienza dei mezzi» che occorrono per garantire il servizio, «adeguate forme di riduzione dei costi di gestione aziendale» e «contenimento degli oneri del lavoro», anche attraverso il ricorso a «strumenti di sostegno ai lavoratori».

Siamo di fronte all’ennesimo scempio, all’ennesima violazione dei diritti; in particolare di due: quello del lavoro per 1300 dipendenti e quello di avere mezzi di trasporto pubblici efficienti per i cittadini. Si manda al macero un’azienda efficiente per la solita cattiva gestione perpetuata negli anni per opera di dirigenti incapaci, messi lì mediante le solite squallide prebende politiche.

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