domenica 23 dicembre 2012

LA VITA DURA DEI PENDOLARI ITALIANI


ANCHE QUEST’ANNO LEGAMBIENTE, TRAMITE IL RAPPORTO PENDOLARIA, HA DIRAMATO DATI DISARMANTI SUI SERVIZI SU ROTAIA

In Italia, mentre si investe sempre di più sull’Alta velocità – che pure lascia a desiderare – diventa di contro sempre più carente il servizio offerto ai pendolari. Quell’esercito di quasi 3 milioni di italiani che ogni giorno si sposta per lavoro o studio e che deve fare i conti con ritardi, soppressioni, treni fatiscenti. Anche quest’anno Legambiente fa una radiografia del sistema ferroviario italiano mediante il Rapporto Pendolaria, che ci fa anche sapere che rispetto al 2007 i pendolari sono pure aumentati del 20%. Un paradosso, a fronte di un servizio sempre più carente.

2012 ANNO HORRIBILIS - Anche quello che sta per finire non è stato un anno semplice per i pendolari italiani. Ne sono testimonianza i giorni scorsi, quando tra il malfunzionamento del sistema informatico e lo sciopero dei macchinisti, i treni del sistema ferroviario regionale lombardo hanno subito ritardi per più di un’ora e soppressioni improvvise.
Secondo i dati forniti da Legambiente, diverse Regioni nel 2012 hanno deciso di tagliare i servizi (meno corse e meno treni) e di aumentare il costo di biglietti e abbonamenti. Sulla linea Napoli-Avellino i tagli hanno toccato il 90% dei treni e sulla Circumvesuviana il 40 per cento. Dodici le linee chiuse in tutto il Piemonte. Definitivamente soppressi i treni della linea Pescara-Napoli. E sulla tratta jonica tra Sibari e Taranto tutti i treni sono stati sostituiti con gli autobus. In compenso, il prezzo del biglietto è aumentato in quasi tutte le regioni: + 20% in Abruzzo e Toscana, + 15% nel Lazio, + 10% in Liguria.
Per il funzionamento del servizio ferroviario regionale, le risorse sono garantite da finanziamenti statali e regionali. A livello statale, spiegano da Legambiente, la riduzione dei finanziamenti è stata costante. Solo nel 2011, i tagli hanno prodotto una riduzione del 50,7 delle risorse. Il governo Monti, appena insediato, è intervenuto con una manovra correttiva di 400 milioni nel 2011 e altri 800 nel 2012. Ma «malgrado questi finanziamenti siamo comunque di fronte a una riduzione rispetto al passato e comunque di ritardi enormi negli stanziamenti», scrivono.
Mentre i treni regionali diminuiscono, l’offerta sull’alta velocità aumenta. In cinque anni sulle Frecce i viaggi disponibili sono aumentati del 395%.

AL SUD VA OVVIAMENTE PEGGIO - Da Napoli in giù, scrive Legambiente, la vita dei pendolari è ancora più complicata. Muoversi da una città all’altra può portare a viaggi di ore con cambi anche per poche decine di chilometri di tragitto. Emblematico il caso della Sicilia, dove l’89% dei 1.241 chilometri della rete ferroviaria è a binario unico.

LE “SEMPLICI” RICHIESTE DEI PENDOLARI -
- Più treni. Aumentare l’offerta dei collegamenti sulle 20 principali linee pendolari
- Treni più veloci sulle linee pendolari. In Italia la velocità media dei treni, 35,5 km/h, è più bassa degli altri Paesi europei: Spagna 51,4; Germania 48,1; Francia 46,6, Regno Unito 40,6.
-Treni nuovi. L’affollamento dei convogli sta diventando sempre più una ragione dei ritardi. Servono trenTreni nuovi. L’affollamento dei convogli sta diventando sempre più una ragione dei ritardi. Servono treni moderni e più capienti i moderni e più capienti.

(Fonte: Contropiano)

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