ANCHE QUEST’ANNO LEGAMBIENTE, TRAMITE IL RAPPORTO
PENDOLARIA, HA DIRAMATO DATI DISARMANTI SUI SERVIZI SU ROTAIA
In Italia, mentre si investe sempre di più sull’Alta
velocità – che pure lascia a desiderare – diventa di contro sempre più carente
il servizio offerto ai pendolari. Quell’esercito di quasi 3 milioni di italiani
che ogni giorno si sposta per lavoro o studio e che deve fare i conti con
ritardi, soppressioni, treni fatiscenti. Anche quest’anno Legambiente fa una
radiografia del sistema ferroviario italiano mediante il Rapporto Pendolaria,
che ci fa anche sapere che rispetto al 2007 i pendolari sono pure aumentati del
20%. Un paradosso, a fronte di un servizio sempre più carente.
2012 ANNO HORRIBILIS - Anche
quello che sta per finire non è stato un anno semplice per i pendolari
italiani. Ne sono testimonianza i giorni scorsi, quando tra il malfunzionamento
del sistema informatico e lo sciopero dei macchinisti, i treni del sistema
ferroviario regionale lombardo hanno subito ritardi per più di un’ora e
soppressioni improvvise.
Secondo i dati forniti da Legambiente, diverse Regioni nel
2012 hanno deciso di tagliare i servizi (meno corse e meno treni) e di
aumentare il costo di biglietti e abbonamenti. Sulla linea Napoli-Avellino i
tagli hanno toccato il 90% dei treni e sulla Circumvesuviana il 40 per cento.
Dodici le linee chiuse in tutto il Piemonte. Definitivamente soppressi i treni
della linea Pescara-Napoli. E sulla tratta jonica tra Sibari e Taranto tutti i
treni sono stati sostituiti con gli autobus. In compenso, il prezzo del
biglietto è aumentato in quasi tutte le regioni: + 20% in Abruzzo e Toscana, +
15% nel Lazio, + 10% in Liguria.
Per il funzionamento del servizio ferroviario regionale, le
risorse sono garantite da finanziamenti statali e regionali. A livello statale,
spiegano da Legambiente, la riduzione dei finanziamenti è stata costante. Solo
nel 2011, i tagli hanno prodotto una riduzione del 50,7 delle risorse. Il
governo Monti, appena insediato, è intervenuto con una manovra correttiva di
400 milioni nel 2011 e altri 800 nel 2012. Ma «malgrado questi finanziamenti
siamo comunque di fronte a una riduzione rispetto al passato e comunque di
ritardi enormi negli stanziamenti», scrivono.
Mentre i treni regionali diminuiscono, l’offerta sull’alta
velocità aumenta. In cinque anni sulle Frecce i viaggi disponibili sono
aumentati del 395%.
AL SUD VA OVVIAMENTE PEGGIO -
Da Napoli in giù, scrive Legambiente, la vita dei pendolari è ancora più
complicata. Muoversi da una città all’altra può portare a viaggi di ore con
cambi anche per poche decine di chilometri di tragitto. Emblematico il caso
della Sicilia, dove l’89% dei 1.241 chilometri della rete ferroviaria è a
binario unico.
LE “SEMPLICI” RICHIESTE DEI PENDOLARI
-
- Più treni. Aumentare l’offerta dei collegamenti sulle 20
principali linee pendolari
- Treni più veloci sulle linee pendolari. In Italia la
velocità media dei treni, 35,5 km/h, è più bassa degli altri Paesi europei:
Spagna 51,4; Germania 48,1; Francia 46,6, Regno Unito 40,6.
-Treni nuovi. L’affollamento dei convogli sta diventando
sempre più una ragione dei ritardi. Servono trenTreni nuovi. L’affollamento dei
convogli sta diventando sempre più una ragione dei ritardi. Servono treni
moderni e più capienti i moderni e più capienti.
(Fonte: Contropiano)
Nessun commento:
Posta un commento