IN EUROPA A PARTIRE DAGLI ANNI ’60 IL LORO NUMERO E’
GRADUALMENTE DIMINUITO A CAUSA SOPRATTUTTO DEI PESTICIDI E DEI CAMBIAMENTI
CLIMATICI
"Se dovessero sparire le api dalla superficie della
Terra, all'uomo non rimarrebbero più di quattro anni di vita. Senza le api non
si ha impollinazione e quindi l'uomo sarebbe condannato all'estinzione!"
diceva Albert Einstein un bel po’ di anni fa. I rischi a quanto pare oggi ci
sono tutti, considerando che a partire dagli anni ’60 in tutti i Paesi europei
il numero di api è drammaticamente diminuito, con seri pericoli per l’uomo, in
quanto la loro scomparsa o sensibile decimazione comporterà l’imminente
collasso del sistema dell'impollinazione che avrà conseguenze catastrofiche
anche nelle coltivazioni.
LA GRADUALE ESTINZIONE - Dal 1965 ad oggi, nell'Europa centrale, il
numero di alveari si è ridotto in maniera drammatica. Nel Regno Unito, le api
da miele, come anche le api selvatiche e le mosche bianche, stanno letteralmente
lottando per la sopravvivenza. Nella Repubblica ceca, Norvegia, Slovacchia e
Svezia è stato osservato un affievolirsi dei numeri dal 1985. In Italia le api
sono già diminuite del 40-50%. Qui si impiega oltre un terzo del totale degli
insetticidi utilizzati nell'intera Europa. In Italia nel settore
dell'apicoltura operano ben 50.000 apicoltori, con 1,1 milioni di alveari, per
un business di 60 milioni di euro, che arriva a 2,5 miliardi se si considera il
servizio di impollinazione fornito dalle api all'agricoltura.
LE CONSEGUENZE - Oltre un
terzo delle coltivazioni da cui dipende la nostra alimentazione sono
impollinate attraverso il lavoro delle api: mele, pere, agrumi, pesche, kiwi,
castagne, ciliegie, albicocche, susine, meloni, cocomeri, pomodori, zucchine, soia e girasole. Come pure la
grande maggioranza delle colture orticole da seme, come l'aglio, la carota, i
cavoli e la cipolla.
Ma le api sono utili anche per la produzione di carne,
grazie all'azione impollinatrice che svolgono nei confronti delle colture
foraggere da seme come l'erba medica e il trifoglio, fondamentali per i prati
destinati agli animali da allevamento.
Se le api scompaiono saremmo costretti ad impollinare a mano
molte coltivazioni, come gia' accade in
certe zone della Cina in cui le api sono ormai estinte. Ogni giorno migliaia di
braccianti agricoli si armano di piccoli pennelli e salgono sugli alberi per
fare il lavoro delle api: una situazione apocalittica ben descritta dal documentario americano "Silence of the
bees" (Il silenzio delle api). La conseguenza inevitabile sarebbe
ovviamente una folle impennata dei prezzi di frutta e verdura: una mela cosi'
prodotta potrebbe costare anche 50 euro.
BAYER E SYNGENTA COLPEVOLI DELLA
LORO ESTINZIONE - La Bayer e la Syngenta sono rispettivamente produttori
e distributori di potenti pesticidi a base di clothianidina. I principi attivi
di questi pesticidi mandano in tilt il sistema nervoso dei preziosi insetti. Le
api non riescono così a fare ritorno agli alveari e vanno incontro a morte
certa. Negli anni duemila metà delle api sono scomparse e già in altri paesi la
Bayer potentissima multinazionale tedesca, leader in più settori (salute,
agricoltura, polimeri, chimica) con vendite stimate oltre i 30 miliardi di
dollari è stata chiamata in causa.”Secondo il Centro di ricerca sulle piante
coltivate, 29 su 30 api esaminate erano morte dopo essere entrate in contatto
con la sostanza incriminata, che insieme all’imidaclopride viene usata nella
coltivazione della rapa, della barbabietola da zucchero e del mais(aggiungo i
vigneti e agrumeti). I due insetticidi vengono esportati in 120 paesi, con il
risultato che la Svizzera si è ritrovata con il 25% di api in meno, e l’Italia,
la Germania e la Francia con metà delle api morte; in Francia, dove
l’imidaclopride è vietata dal 1999 e l’approvazione della clothianidina è stata
appena respinta, in dieci anni sono morte 90 miliardi di api, con un calo della
produzione di miele attorno al 60%). Il fenomeno si è registrato anche negli
Stati Uniti con proporzioni ancora più catastrofiche: 60-70% di api morte.
E proprio negli Stati Uniti si palesa la capacità corruttiva
del gruppo grazie ad una nota interna dell’EPA, resa pubblica da WikiLeaks, la
quale conferma che l’Agenzia Ambientale statunitense EPA, ha ignorato gli
avvertimenti dei suoi stessi scienziati, in aperta collusione con la Bayer, per
autorizzare illegalmente la clothianidina, l’insetticida che ha consentito così
al colosso della chimica di realizzare un business di 183 milioni di € (circa
262 milioni di $) nel solo 2009.
Insomma, se dovessero sparire le api la scomparsa del miele
sarebbe solo l’ultimo problema. Sparirebbero molti prodotti agricoli e sarebbe
reso problematico pure l’allevamento di bestiame. Einstein purtroppo aveva
ancora una volta tragicamente ragione.
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