GLI AMBIENTALISTI CRITICANO I LAVORI DEL NUOVO PORTO DI
BOCCADARNO, ETICHETTANDOLO COME UNA NUOVA COLATA DI CEMENTO
Non c’è più il Conte Ugolino, né le battaglie contro Genova,
e neanche D’Annunzio a decantarlo. Comunque Pisa torna come ai tempi di
quand’era una gloriosa Repubblica marinara, almeno nelle intenzioni un po’
grossolane e guasconi dei responsabili del progetto. Il lungomare di
Boccadarno, a Marina di Pisa, è stato ristrutturato a partire dal 2010 e i
lavori sono stati conclusi in questi giorni. La posa della prima pietra del porto è
avvenuta alle ore 15 del 26 aprile, alla presenza dell’allora Ministro dell’ambiente
Altero Matteoli, livornese doc, fiero di un’opera che magari servirà anche a
lui e ai suoi amici per parcheggiarci un bello yacht.
IL PROGETTO - Il progetto da
200 milioni di euro del porto e dell’area urbanistica e commerciale è stato
affidato alla Cmc di Ravenna, una maxi cooperativa specializzata in
infrastruttura portuali, con un fatturato medio annuo di oltre 700 milioni di
euro, più di cinquecento dipendenti e un indotto di oltre novemila persone e
cantieri in Cina, Africa, Sudan e Algeria. Che sia un’opera destinata a
rivoluzionare il territorio (e anche al centro di una serie di velenosissime
polemiche) lo testimoniano i numeri. In un’area di venti ettari non nascerà
soltanto il porto da 475 posti barca, ma residenze, negozi, un quartiere di
duecento appartamenti, un albergo da quattro stelle al centro del bacino portuale,
una passeggiata a mare ridisegnata.
LE POTENZIALITA’ – Il porto
presenta grandi potenzialità turistiche per l’area. Almeno cento posti sono già
stati prenotati e a partire da maggio yacht, panfili e vele saranno ancorati e
modificheranno radicalmente il paesaggio di Marina di Pisa.
A Pisa non arriveranno solo panfili e yacht, ma le
imbarcazioni potranno risalire dalla porta sul mare dell’Arno sino al centro di
Pisa, una straordinaria «strada liquida» che in futuro potrebbe addirittura
continuare sino a Firenze e già oggi può unirsi al Canale dei Navicelli.
Accanto al porto, realizzato dalla società Boccadarno partecipata da
imprenditori locali, nasceranno nei prossimi tre anni residenze, centri
commerciali e appartamenti, un quartiere affacciato al mare e un albergo.
LE CRITICHE DEGLI AMBIENTALISTI
- Certo, non mancano le polemiche di ambientalisti e sinistra radicale che quel
porto non l’hanno mai voluto. Boccadarno si trova alla foce dell’Arno, davanti
alla sponda nord del parco naturale di Migliarino San Rossore (oasi
protettissima) e comitati ed ecologisti sono sicuri che «la colata di cemento»
provocherà problemi anche di erosione. I progettisti, invece, sono convinti del
contrario e replicano mostrando gli studi d’impatto ambientale. Ci sono poi polemiche
velenose sui terreni (comunali) che per alcuni sarebbero stati concessi a
prezzi troppo bassi per un progetto non pubblico ma interamente privato. Veleni
che però si dimenticano nel giorno della pre-inaugurazione davanti a una mega
struttura costata 100 milioni di euro e che vedrà investimenti per atri 100
quando saranno costruiti un albergo e residenze. Però è anche vero che il porto
di Boccadarno regala di nuovo alla città della Torre il blasone marinaresco,
come ai tempi gloriosi della Repubblica. E, ancora una volta, oscura Livorno
che da almeno trent’anni discute e ridiscute il progetto di un porto turistico
ancora da realizzare.
«La foce dell'Arno ha una soavità così pura che non so
paragonarle a nessuna bocca di donna amata. Avevo bisogno di questo riposo e di
questo bagno nel silenzio delle cose naturali. Ora sto molto meglio», scriveva
Gabriele D’Annunzio, che in quelle zone trascorse indimenticabili soggiorni con
Eleonora Duse. E chissà quali versi scriverebbe oggi, che sull’Arno non riposano
più ridenti barche dei pescatori ma volgari yacht dei nababbi.
Sempre i soliti -.- ed io che al mare andavo a marina di Pisa, dato che a differenza di Viareggio e Tirrenia era più pulita..adesso, col porto è tutta un'altra storia...
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