IL PRESIDENTE DELLA COREA DEL NORD HA PREPARATO le
forze armate e LE installazioni missilistiche
Sebbene abbia
un simpatico faccione paffuto, Kim Jong Un, dittatore della Corea del Nord
succeduto al padre Kim Jong-il, è un fanatico guerrafondaio. Malgrado la
giovane età (ha meno di 30 anni) ha ancora idee politiche legate alle dittature
oscurantiste del ‘900, quelle che hanno lasciato molti paesi del mondo
nell’ignoranza e nell’arretratezza. Inoltre, in risposta alle pressioni
militari di Washington e alle sanzioni dell’Onu, la Corea del Nord ha
mobilitato le forze armate ed ha informato di essere entrata “in stato di
guerra” con la Corea del Sud. Addirittura vorrebbe scomodare le armi nucleari,
anche contro basi americane in Asia.
Quella tra Corea del Nord e Sud è una ridicola divisione
geopolitica, sommata all’astio nei confronti dell’Occidente, che risale alla
Guerra fredda e agli anni ’50 e che ancora oggi persiste.
LO STATO DI GUERRA - Nelle
ultime ore lo stato di allarme è cresciuto, fino a che le autorità di Pyongyang
hanno annunciato che il paese è formalmente entrato in ‘stato di guerra’
avvertendo che le sue forze armate e le sue installazioni missilistiche sono
preparate per un ‘conflitto su grande scala’. “Da ora in poi le relazioni tra
il Nord e il Sud sono da considerarsi in stato di guerra” ha scritto l’agenzia
di stampa statale nordcoreana KCNA, dopo che già ieri i media nord coreani
avevano pubblicato alcune foto del leader, Kim Jong Un, mentre assisteva ai
preparativi “per attaccare in qualsiasi momento interessi statunitensi e della
Corea del Sud”, annunciando che la perdurante situazione in conseguenza della
quale tra il nord e il sud della penisola coreana non sussiste né la pace né la
guerra è terminata. Un inasprimento assai preoccupante delle relazioni tra i
due paesi che di fatto non hanno mai siglato un trattato di pace ma solo un
cessate il fuoco e poi un armistizio dopo la guerra durata dal 1950 al 1953.
I MOTIVI DELLA TENSIONE - La
tensione è cresciuta repentinamente dopo che lo scorso 7 marzo l’Onu ha
annunciato nuove sanzioni contro Pyongyang messa sotto accusa per lo sviluppo
di un suo programma nucleare mentre in questi giorni nella Corea del Sud sono
iniziate le ennesime provocatorie esercitazioni militari congiunte con la
partecipazione di un consistente contingente statunitense e l’arrivo di alcuni
bombardieri invisibili ai radar.
Come aveva riferito l'agenzia di stampa ufficiale Kcna, il
leader nordcoreano aveva risposto alle minacce militari di Seul e Washington
ordinando l'allerta delle unità missilistiche "così da potere colpire in
qualsiasi momento gli Stati Uniti, le loro basi militari nei teatri operativi
dell'Oceano Pacifico, incluse quelle nelle isole Hawaii, nell'isola di Guam e
nella Corea del Sud".
L’APPELLO DI CINA E RUSSIA - Nelle
ultime ore, dopo la Cina anche la Russia ha lanciato un appello alla ''massima
responsabilità e moderazione'' alle due Coree e agli Stati Uniti dopo che
Pyongyang ha annunciato lo 'stato di guerra' contro Seul. ''Ci aspettiamo dalle
due parti la massima responsabilità e moderazione e che nessuno superi il punto
di non ritorno'', ha detto Grigori Logvinov, responsabile incaricato per la
Corea del ministero degli Esteri russo.
Insomma, si sperava che dopo la morte di Kim Jong-il la
Corea del Nord si aprisse a un cambiamento. E invece…D’altronde si sa, tale
padre, tale figlio.
(Fonte: Contropiano)
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