DOPO IL BOOM DELLE POLITICHE, ALLE AMMINISTRATIVE IL
MOVIMENTO CINQUE STELLE HA REGISTRATO UNA BRUSCA BATTUTA D’ARRESTO IN TUTTE LE
CITTA’. HA VINTO COMUNQUE L’ASTENSIONISMO
Le elezioni amministrative hanno confermato un trend ormai
costante da anni: la disaffezione degli italiani non solo alla politica, ma al
sistema democratico, di cui le elezioni sono l’anima. Alle urne si sono recati infatti
il 62% degli aventi diritto, un dato medio che sarebbe stato più basso di 10
punti se non fosse per l’ottima affluenza registratasi al Sud, dove ha superato
il 70%. Ma si sa giù come funziona, le elezioni si disputano soprattutto col
“porta a porta”, tra familismi, campanilismi e voti di scambio. Al Centro-nord
ha vinto l’astensionismo, con tante città nelle quali l’affluenza ha superato a
stento il 40%, mentre a Roma ha toccato a malapena il 53. Neppure il fenomeno
Grillo è riuscito a mitigare questa piaga, come invece era accaduto in parte
alle politiche. Il Movimento cinque stelle ha fatto registrare un dimezzamento dei
voti e in alcuni casi perfino la perdita di 2/3 delle preferenze.
I NUMERI DEL FLOP - Alle
regionali in Val D'Aosta, l'M5S ha preso il 6,6, ovvero tre volte meno di
quanto registrato alle politiche, il 18,6 per cento. Mentre i dati del test
decisivo di Roma, dicono che il candidato del movimento di Grillo, Marcello De
Vito, si è attestato intorno al 13%, esattamente la metà di febbraio, allora i
Cinque Stelle sbancarono con il 27,3 %. La caduta è ovunque: a Brescia si passa
dal 16 al 6 e a Siena, dove ci si aspettava un boom dell'M5S, visto lo scandalo
del Montepaschi, il voto scende drammaticamente dal 20 al 7,5. Ad Ancona i voti
per Grillo sono stati praticamente dimezzati.
A PESARE FORSE I CONTINUI NO E
L’ARROGANZA DEI CAPIGRUPPO – Probabilmente il popolo grillino non ha
perdonato al M5S il mancato accordo con Bersani, che ha di fatto portato alla
rielezione di Napolitano e a un Governo inciucista Pd-Pdl. La base del
Movimento avrebbe voluto un accordo col centro-sinistra, ma Grillo rispose che
chi sperava in ciò aveva sbagliato a votarli. L’elezione dei due Presidenti
delle Camere aveva lasciato ben sperare e invece tutto è poi naufragato dopo i
diktat del comico genovese, probabilmente durante il famoso incontro-gitarella
nell’Agriturismo in provincia di Roma.
Altro fattore, l’arroganza con cui si sono posti
all’incontro con Bersani prima e di volta in volta ai giornalisti poi, i due
Capigruppo alle Camere Vito Crimi e Roberta Lombardi, sentitisi forti dopo il
successone elettorale di fine marzo. Nonché la mancata partecipazione ai talk
show, con la venuta a mancare di un confronto con gli altri candidati. Forse
dopo la batosta di domenica e lunedì faranno un bagno di umiltà.
Insomma i Cinque Stelle, volendo escludere i dati dei
piccoli comuni dove il loro risultato è quasi nullo, non vanno al ballottaggio
in nessun capoluogo di provincia. Che la parabola di Grillo e Casaleggio sia
già in fase discendente, dopo l’ascesa di Parma e il picco alle politiche? Staremo
a vedere. Oggi, più che un Cinque stelle, il movimento sembra a stento un Bed
and Breakfast.
SONDAGGIO
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Che il Movimento 5 stelle sia amato soprattutto dai giovani è confermato in modo evidente da questi dati. Il grado di giudizio negativo sulle elezioni amministrative cresce col crescere della fascia d'età.
con 3 mesi di ritardo, ma gli italiani hanno capito che Grillo è solo un ciarlatano, un comico in disuso
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