DAL 5 AL 26 MAGGIO E’ POSSIBILE VERSARE UN CONTRIBUTO
TRAMITE SMS O CHIAMATA
In quasi cinquant’anni di attività sul campo, il Wwf in
Italia è riuscito a salvare 37.000 ettari di natura creando oltre 100 oasi.
Senza questa organizzazione, in molte aree oggi tutelate sarebbero nate riserve
di caccia, di pesca, centri di villeggiatura, mostri in cemento o aree
industriali. Ma le minacce per l’ambiente sono costanti e inoltre il Wwf sta
puntando a creare due nuove Oasi; dunque ha lanciato una raccolta fondi.
LA CAMPAGNA - Dal 5 al 26
maggio è possibile donare al 45506, via sms o chiamata, 2 o 5 euro per
contribuire al mantenimento di questo patrimonio e creare due nuove oasi: una
"Casa per l'Orso" in Trentino (ne restano circa 50 sulle Alpi, meno
di 100 in tutta Italia) e una "spiaggia sostenibile" in Sardegna, per
proteggere una delle coste più selvagge nel nord dell'isola puntando al turismo
responsabile.
Negli ultimi due anni, grazie agli sms di tantissimi
italiani, il Wwf ha salvato il Bosco dell'Arrone, sopravvissuto alla
cementificazione del litorale romano, e la splendida spiaggia di Scivu ad
Arbus, una delle più incontaminate della Sardegna.
IL 19 MAGGIO SI ENTRA GRATIS
- Per conoscere da vicino queste aree protette, il 19 maggio oasi aperte
gratuitamente in tutta Italia con iniziative per tutte le età: esplorazioni di
zone umide e boschi, avvistamenti di cervi e caprioli, fenicotteri e anatre
selvatiche, percorsi sulle tracce di lontre e lupi, costruzione di nidi,
possibilità di fotografare fiori e farfalle e di liberare rapaci e tartarughe,
e poi percorsi sensoriali, spettacoli, concerti tradizionali, pic-nic,
mercatini biologici (programma su www.wwf.it/oasi).
Le oasi sono presidi di legalità e natura, dove habitat e
specie sono al sicuro. Tra queste, Dalle oasi sono nati parchi nazionali, come
quello della Majella o dei Monti Picentini. Altre sono polmoni verdi per le
città, come Vanzago a Milano, Cratere degli Astroni in piena Napoli o Ripa
Bianca di Jesi. Molte, come Monte Arcosu, Bosco Rocconi, Bosco Foce
dell'Arrone, sono nate proprio grazie a campagne di raccolta fondi.
I PERICOLI CORSI DALLE OASI
ESISTENTI – Occorre dire che le Oasi esistenti non sono certo immuni da
pericoli. Nell'Oasi di Penne, in Abruzzo, si erano già aperti i cantieri per
una strada; l'Oasi di Vanzago è interessata da un piano cave e a Orbetello
aleggia lo spettro di nuove infrastrutture. Senza contare gli incendi estivi,
l'azione dei bracconieri e gli effetti dei cambiamenti climatici che colpiscono
boschi e ambienti preziosi.
STORIA E ATTIVITA’ - Il WWF è
la più grande organizzazione mondiale per la conservazione della natura.
L'acronimo significava originariamente World Wildlife Fund (Fondo mondiale per
la vita selvatica, che alcuni traducevano con natura); nel 1986,
l'interpretazione di tale acronimo è stata modificata (eccetto negli Stati
Uniti e in Canada) in World Wide Fund For Nature (Fondo [d'estensione] mondiale
per la natura).
Il WWF fu fondato l'11 settembre 1961 in Svizzera da un
gruppo che comprendeva, tra gli altri, il biologo Sir Julian Sorell Huxley, il
Principe Bernardo d'Olanda, il principe Filippo d'Edimburgo, consorte della
regina d'Inghilterra, Max Nicholson e il naturalista e pittore Sir Peter Scott,
che disegnò il logo originale, con il Panda gigante bianco e nero, su sfondo
bianco.
L'associazione ha uffici in quasi novanta paesi e la sua
sede centrale si trova a Gland, in Svizzera. Il più celebre associato del WWF è
probabilmente il Principe Filippo che, dal 1961 al 1982, fu il primo presidente
del WWF britannico e poi divenne Presidente Internazionale dell'associazione
(dal 1981 al 1996); ora ne è Presidente Emerito. In Italia il WWF è
rappresentato dal WWF Italia.
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