giovedì 19 dicembre 2013

NASCE IL TERZO REICH DELLA MERKEL, MA SOTTO SCACCO DEI SOCIALISTI

LA SPD HA OTTENUTO 5 MINISTERI MOLTO IMPORTANTI, SEBBENE L’ECONOMIA RESTI ALL’AUSTERO Schäuble

Accordo trovato tra Centrodemocristiani e socialisti tedeschi per la nascita del Terzo Reich di Angela Merkel con 462 sì e 150 no, saldamente in sella alla cancelleria federale ormai dal 2005. Accettato l'incarico dal Bundestag, si è recata dal presidente Joachim Gauck per formalizzare la lista dei 15 ministri; quindi il giuramento collettivo nelle mani del presidente del Parlamento, Norbert Lammert. Tre sembra il numero ricorrente di questo Governo: tre incarichi della Merkel; a tre mesi dal voto; procedura durata solo tre ore, senza ricorso a dibattiti o ad altri voti di fiducia. Ma come sarà questo nuovo Governo? Metaforicamente, possiamo definirlo strabico: severo e austero all’estero, generoso in casa propria. Basta guardare come sono stati ridistribuiti gli incarichi ministeriali per farsi un’idea.

AI SOCIALISTI 5 MINISTERI IMPORTANTILa valanga di voti presi dalla Merkel non gli è bastata per governare da sola. Le mancavano di fatti 5 seggi ed è dovuta ricorrere ai socialisti visto che i liberali non sono riusciti ad entrare in Parlamento. Socialisti che non si sono venduti per un piatto di lenticchie, ma hanno ottenuto la Giustizia, l'Ambiente, il Lavoro e la Famiglia. E soprattutto ha strappato gli Esteri, dove torna una vecchia conoscenza (Frank-Walter Steinmeier già capo della diplomazia tedesca fra il 2005 e il 2009), insieme al mega-ministero dell'Economia e del'Energia per il leader Gabriel, già responsabile dell'Ambiente nel Merkel I.
Resta infatti alle Finanze il falco dell'austerità Wolfgang Schäuble, confermato nel ministero chiave da dove si guida tutta l'eurozona. Sarà ancora il politico 71enne, costretto sulla sedia a rotelle da un attentato subito nel 1990, a incontrare i vari Saccomanni d'Europa e a dettare ancora la linea: e cioè pareggio di bilancio a tutti i costi anche per chi di troppo rigore rischia di morire. Il messaggio è chiaro: i tedeschi non vogliono più sborsare un euro per Grecia, Cipro, Portogallo o chicchessia e la presenza di Schäuble sta a confermarlo.
Di rilievo, in un Paese che continua ad affidarsi all'altra metà del cielo, anche la promozione di Ursula von der Leyen. Madre di sette figli e altro volto noto della politica tedesca lascia il Lavoro per approdare alla Difesa. E in molti dicono che a guidare l'Unione contro l'Spd nel 2017 sarà proprio lei.

LA POLITICA INTERNA - Ben diverso è il tenore della politica nazionale. Imbarcando i socialisti, Merkel ha dato il suo assenso all'introduzione del salario minimo a 8,50 euro l'ora e al ritocco al ribasso dell'età pensionabile (a 63 anni per i lavoratori con 45 anni di contributi); misure che non facevano parte della piattaforma politica dell'Unione. Le proposte dell'Spd non sono affatto dispiaciute ai sotto-impiegati e ai pensionati tedeschi, tuttavia il mondo dell'imprenditoria, piccole e medie imprese in testa, non ha gradito la direzione imboccata. 
Alexander Graf Lambsdorff ha ben sintetizzato questo stato d'animo: «Andiamo verso l'innalzamento del costo del lavoro e più in generale verso un sistema-Germania meno efficiente».

NELL’AMBITO UE – Oltre alla conferma di Wolfgang Schäuble, il proseguimento dell’austerità tedesca in seno all’Ue è indicata dal «richiamo» a casa di Jörg Asmussen. In queste ore l'economista tedesco targato Spd ha annunciato che lascerà il Comitato esecutivo della Bce per assumere l'incarico di sottosegretario al Lavoro. Da oggi Mario Draghi è più solo perché la «colomba» Asmussen, favorevole al sostegno dell'euro a tutti i costi voluto da SuperMario, sarà probabilmente sostituito dall'attuale vicepresidente della Bundesbank, Sabine Lautenschlaeger, un «falco» del rigorismo monetario.


(Fonte: Il Giornale

1 commento:

  1. eppure vedrai che funzionerà..loro hanno un altro concetto di larghe intese, e non hanno Berlusconi...ti pare poco??

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