domenica 5 gennaio 2014

ANCHE DYLAN DOG IN CRISI DI VENDITE CAMBIA: SE NE VA UN PERSONAGGIO, CAMBIANO LE STORIE E I DISEGNI

IL FIGLIO DELLO STORICO EDITORE SERGIO BONELLI, DAVIDE, PENSA AD ALCUNE NOVITA’ PER FERMARE IL CALO DELLE VENDITE

Aria di crisi anche per l’investigatore dell’incubo Dylan Dog, nelle edicole da 27 anni. Certo, le copie vendute sono ancora abbastanza, 150mila al mese, ma il calo è costante tanto da costringere il figlio dello storico editore Sergio Bonelli, Davide, ad apportare alcune novità per mitigarlo. Resterà al suo posto lo sceneggiatore Roberto Recchioni, che ha creato un personaggio a sua immagine e somiglianza, egocentrico e sciupa femmine. Arriveranno però nuovi fumettisti, storie dal taglio diverso e una novità che riguarda un protagonista. Ad accelerare il cambio di direzione anche il fallimento della recente ristampa a colori dei primi 150 numeri del fumetto edita da Repubblica; anche questo un chiaro indizio di disaffezione da parte del pubblico, dovuto anche alla crisi vista l’ingente spesa che la raccolta richiedeva.

LE NOVITA’ - La cura ricostituente approntata da Recchioni prevede cicli narrativi maggiormente strutturati, con un taglio principalmente splatter e meno romanzato. Una scelta che si adegua anche al Cinema horror degli ultimi vent’anni.
Altra novità riguarda l’ispettore Bloch, colui che dal primo numero non vede l’ora di andare in pensione. Bene, ci andrà, finalmente. Sebbene il suo sarcasmo e il suo vittimismo mancherà a una serie già da anni svuotata di idee.
Infine, cambieranno anche i disegni. Arriverà infatti l’arruolamento di disegnatori dal tratto lontanissimo dagli standard bonelliani quali Gipi, Leo Ortolani, Ausonia (nome d’arte del fiorentino Francesco Ciampi, classe 1973, in curriculum numerosi volumi a fumetti dal taglio sperimentale) e Akab (pseudonimo di Gabriele Di Benedetto, 37enne milanese con all’attivo varie collaborazioni con Marvel, DC Comics e altre sigle americane).

PASSATI FALLIMENTI E NUOVI PROGETTI IN CASA BONELLI – Certo, gli stravolgimenti di personaggi collaudati rappresentano un’incognita enorme, rischiando così di scontentare i vecchi lettori senza peraltro portarne di nuovi: in Bonelli vi è un precedente significativo, quello di Mister No.
Poi c’è un altro progetto, lanciato lo scorso ottobre: la miniserie fantascientifica a colori Orfani, creata da Recchioni con il disegnatore Emiliano Mammucari. Il più oneroso investimento economico - quasi 3 milioni di euro - nella storia della Bonelli. A quasi 3 mesi dal suo approdo nelle edicole, la saga è abbastanza interlocutoria e non così originale, mentre per quanto concerne le vendite è al di sotto delle 50.000 copie.

Anche in casa Bonelli tira una brutta aria dunque. Del resto cambiano i tempi e cambiano i gusti delle persone. Internet ha atterrato ciò che la Tv aveva già ucciso: i fumetti. Dunque è anche difficile che una serie in circolazione da 27 anni possa perdurare sulla cresta dell’onda. Non ha neppure aiutato l’uscita del film al Cinema di tre anni fa; un autentico flop dovuto anche alla totale differenza rispetto alla storia su carta stampata. Un film ben fatto e attinente alla storia avrebbe sicuramente attirato nuovi fan.
Insomma, le attuali 150mila copie sono in realtà già lusinghiere e i cambiamenti in vista rischiano solamente di ridurle.


(Fonte: Libero)

8 commenti:

  1. ormai anche per l'Old Boy non c'è più trippa per...cani

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  2. NOOOOOOOOOO LO ADORO....E LO ACQUISTO TUTTI I MESI DA ANNI

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  3. eh sisi....cambiano i tempi...anche per DYD....si spera in meglio...

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  4. e come fanno i giovani a sapere se dylan dog gli piace se non possono scaricarne agevolmente i surrogati digitali in maniera gratuita? Come tutti sanno e riconoscono infatti lo scambio file incrementa i fatturati allargando il pubblico potenziale, così uno che si scarica dylan dog magari si appassiona e se lo compra in cartaceo. Oggi i giovani sono frenati dai prezzi troppo elevati, non colpa di Bonelli, ma delle persone con superiore quoziente di intelligenza che aumentano le imposte sul valore aggiunto, e ci pensano 3-4 volte prima di spendere quasi 6000 ex-lire per un albo di 100 pagine. Però, il file sharing anche qui può aiutare: facendo conoscere dylan dog a chi non lo conosceva e raggiungendo le persone con disponibilità economica sufficiente a divenirne regolari acquirenti. Immaginatevi se si potessero scaricare gratuitamente i vecchi numeei di dylan dog direttamente (o via torrent) dal sito di Bonelli, che rilancio per la serie in cartaceo!

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    1. Anonimo, a te non frega na mazza se DD và male. In realtà cogli l'occasione solo per parlare di pirateria cercando la maniera piu' maligna per giustificarla.
      Nessun editore, compreso Bonelli è stupido come vuoi far credere mentre tu sei il furbo che ha la verità in mano. La verità è che con il tempo la carta diventerà sempre piu' un bonus come il vinile nella musica.
      Anonimo, non prendiamoci in giro...la maggior parte di chi legge le scan poi se ne sbatte di comprare il cartaceo.
      Gli editori questo l'hanno capito da un pezzo,ecco perchè il digitale non decolla.
      Il resto sono chiacchere.

      PS I giovani non comprano piu' Dylan Dog perchè il personaggio è morto,tutto quello che doveva dire l'ha detto. Altro che bittorrent.

      Andy

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  5. Intanto ringrazio entrambi per il commento. Sono comunque d'accordo con Andy. Non credo che quel sistema possa aiutare il cartaceo, anzi, lo affosserebbe ulteriormente.
    Un'idea potrebbe essere quella di mettere sul sito un pdf con tipo le prime 5 pagine, giusto per dare un assaggio del numero. Ma credo che, come ha detto Andy, ormai il fumetto ha già detto tutto quello che doveva dire. E pure già da un bel pò.

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  6. All 'autore dell'articolo: guarda che attualmente le vendite sono scese a 120.000 copie al mese e due anni fa già erano lontane dalle 150.000 che dichiari. Recchioni non ha una cura, solo molta spocchia populista in grado di attirare qualche ragazzino che lo idolatra scontentando per l'appunto i vecchi lettori. Basta solo veder le nuove cover, più idonee a Tin Tun se non a Topolino. Contenta la Bonelli siamo contenti tutti ma ormai la trippa per gatti è finita da anni come le idee degli autori. La cosa più intelligente che potevano fare era chiudere in bellezza e continuare con le miniserie meno impegnative sul medio periodo, orfane di idee e rubacchiate qua e la. Attento coi numeri, fanno la differenza!

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  7. Pienamente con chi ha commentato prima di me. Recchioni è il nulla assoluto. Adattissimo ad un pubblico di teste vuote. Ma dubito che le teste vuote leggano, quindi prevedo tempi ulteriormente bui per DD.

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