martedì 11 febbraio 2014

L’INTER FINALMENTE CACCIA BRANCA: UN ELENCO DEI PACCHI CHE HA REGALATO AL CLUB

IL PIU’ CLAMOROSO RESTA PEREIRA, PAGATO 15 MILIONI. RICEVERA’ UNA LAUTA LIQUIDAZIONE AVENDO UN CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO

E alla fine “il cigno di Grosseto” volò via dall’Inter. Marco Branca, che veniva così soprannominato da calciatore, non è più Responsabile dell’area tecnica della squadra nerazzurra, come volevano i tifosi. I quali chiedono anche la testa di Piero Fassone, Direttore generale, reo per il suo passato bianconero e per il pasticcio sfiorato Guarin-Vucinic. Branca era da tempo nel mirino dei tifosi per gli acquisti poco felici del post-Triplete. Riceverà una lauta liquidazione, beneficiando di un contratto a tempo indeterminato. Per la sua poltrona Thohir sogna l’ex allenatore Leonardo e per ora dovrebbe essere presa ad interim dal Direttore tecnico Ausilio (peraltro neppure esente da critiche da parte della Curva); sebbene si parli anche del dirigente del Chievo Sartori, grande scopritore di talenti.

L’AVVENTURA ALL’INTER – Dopo una buona carriera da calciatore – anche con la casacca dell’Inter, con la quale ha realizzato tra il ’95 e il ’98 25 gol in 53 partite – Branca nel 2002 rientra all'Inter come capo degli osservatori. Nel 2003 viene promosso a Responsabile dell'area tecnica, coadiuvato da Gabriele Oriali.
In seguito alla grande serie di vittorie nell’epoca del Triplete, il suo operato da direttore tecnico dell'Inter, complice anche l'addio di Oriali, viene sempre più criticato sia dalla stampa che dai tifosi interisti, i quali hanno anche avviato delle petizioni contro Branca e a favore del ritorno di Oriali. Quest'ultimo lo ha in seguito accusato di avere indotto il presidente Massimo Moratti a cacciarlo nel 2010 e lo ha criticato pubblicamente causando un botta e risposta in riguardo al quale è intervenuto anche Moratti in difesa di quest'ultimo.
Recentemente Oriali ha dichiarato: "Tornare a lavorare con lui non è impossibile, anche perché abbiamo lavorato bene insieme. L'ultimo anno però si arrivava a non salutarsi".

GLI ERRORI - A lui vengono attribuiti i successi del Triplete, ma in modo erroneo, perché all’epoca, come abbiamo detto, c’era ancora Oriali. E i più informati, come ammise lo stesso ex dirigente nerazzurro, sanno bene che Mourinho preferì curare da solo la parte tecnica, lasciando a Oriali e alla sua equipe un ruolo marginale. Così come fece in precedenza pure Mancini.
Non a caso, dal 2010, con l’addio dello Special One e il benservito a Oriali, i pieni poteri del mercato sono spettati a lui. E tutti sappiamo quanti bidoni sono arrivati all’Inter. Partendo dai tecnici Benitez e Ranieri da lui indicati personalmente al Presidente Moratti. Il più clamoroso resta Pereira, pagato più di 12 milioni, ma si annoverano anche Van der Meyde, Luciano, Suazo, Forlan, Zarate, Gargano; e poi lo scambio Schelotto-Livaja, Kuzmanovic, Jonathan, Poli e Palombo dalla Samp, l’attempato Christian Rocchi.

A lui gli è stato dedicato un video-parodia sulla falsariga del Facebook story, già diventato un successo.


4 commenti:

  1. Essendo un tifoso del Napoli, e non che vorrei essere di parte,ma a dire nel commenti che uno dei primi bidoni e' stato Benitez all'Inter,qua si rasenta la follia,dove in due mesi d'allenatore vi ha fatto vincere una super coppa,e una coppa intercontinentale.e dove ha vinto da x tutto quello che si poteva vincere,quindi abbiate rispetto x allenatori che meritano rispetto.

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    1. la supercoppa la vinta sfruttando ancora la residua buona forma dei giocatori del triplete. Quanto alla coppa intercontinentale, non so se ricorda le squadre che vi partecipavano...si ostinò col suo modulo pur non avendo i giocatori adatti per farlo...ha mostrato dei limiti, pur restando un buon allenatore per carità

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  2. Il Manchester??? Scusate ma di che state a parla'?? Non vi seguo...
    Cmq Luca Scialò il post triplete di mou era improbabile per qualsiasi allenatore. Detto cio' ebbe cmq il coraggio di affrontare la sfida e di cantaglierne poi a moratti per gli acquisti promessi e non fatti.

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    1. Questo è vero, ma io gli critico l'ostinatezza di schierare il 4-3-3 coi giocatori che aveva. Lui come altri rientra in quella categoria di allenatori rigidamente legati ai loro schemi, che non si adeguano ai giocatori che hanno. E per me sono limitati

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