DOPO L’UCCISIONE DI UNA GIRAFFA E DI QUATTRO CUCCIOLI DI
LEONI A COPENAGHEN. L’UOMO SI SOSTITUISCE ALLA NATURA
Non solo l’uomo continua a rinchiudere animali negli Zoo,
per un vecchio retaggio risalente al 1800, ma pretende anche di sostituirsi
alla natura nelle dinamiche della loro sopravvivenza. Decide quando è giunto il
momento di porre fine alle loro vite, in nome della difesa dell’ecosistema. E
così, dopo aver ucciso una giraffa e quattro leoncini a Copenaghen, qualcuno ha
ben pensato di uccidere un orsetto a Berna. Reo di essere nato in cattività.
L’ESECUZIONE DELL’ORSETTO -
Uno zoo in Svizzera, il Dählhölzli di Berna, ha deciso di uccidere con
un'iniezione mortale un piccolo orso bruno, vittima di bullismo da parte di suo
padre, maschio dominante. La notiziaarriva dopo che lo Zoo di Copenhagen ha
ucciso la giraffa Marius, sezionandola in pubblico e dandola in pasto ai leoni.
Il grande maschio si chiama Misha, pesa 360 kg e aveva già
ucciso uno dei fratellini del piccolo, proprio davanti agli occhi dei
visitatori. Probabilmente era geloso delle attenzioni che mamma orsa, Masha,
stava dando ai suoi piccoli, almeno secondo quanto riferisce il personale dello
zoo. Tutti e due gli adulti sono arrivati nel giardino zoologico nel 2009, dopo
essere stati donati dall'allora presidente russo Dmitry Medvedev e da sua
moglie.
Lo zoo spiega che dietro la terribile decisione c'era la
volontà di risparmiare al cucciolo sopravvissuto ulteriori stress e sofferenze.
Gli attivisti, ovviamente, sono da giorni sul piede di guerra. Hanno preso
d'assalto la pagina Facebook della struttura e chiedono perché la mamma e i
piccoli non siano stati separati dal maschio. Una domanda più che lecita, vista
l'etologia degli orsi. In natura, infatti, di solito dopo il parto le mamme si
allontanano dal maschio, proprio per proteggere i cuccioli, che possono essere
percepiti come rivali, rischiando la morte. Gli orsi sono animali solitari.
Nonostante questo, lo zoo ha continuato a tenere gli animali. E assicura che
una separazione avrebbe causato "disturbi comportamentali " a causa
del loro "legame estremamente forte".
Sempre secondo la struttura, l'orso maschio stava diventando
sempre più dominante e la madre cominciava a respingere il cucciolo superstite.
Da qui è nata l'assurda scelta di ucciderlo.
LA GIRAFFA MARIUS – Il caso
rievoca quello della giraffa Marius dello zoo di Copenhagen. I guardiani della
struttura danese, ignorando migliaia di richieste di clemenza giunte da ogni
angola del mondo con petizioni online e proteste, hanno abbattuto con un colpo
in testa il cucciolo maschio di un anno e mezzo, per poi smembrarlo e darlo in
pasto ai leoni davanti a centinaia di visitatori, tra cui molti bambini.
Fatto a pezzi davanti alle telecamere dei media danesi,
Marius era frutto di un rapporto endogamico, quindi tra parenti, principio
vietato dalle regole degli zoo Ue. I suoi geni, infatti, erano troppo simili ad
altri giraffe di un programma di allevamento gestito dalla Associazione Europea
Zoo e Acquari, l'European Association of Zoos and Aquaria (EAZA).
Una fine terribile che il direttore scientifico dello zoo,
Bengt Holst, continua a giustificare parlando di qualcosa di inevitabile.
"Se tutte le specie si riproducono bene, poi si deve accettare che ci sia
un surplus di animali che non possono essere inclusi nella catena genetica
senza causare problemi di consanguineità", ha spiegato in una
dichiarazione. Eppure, almeno due parchi naturali volevano ricollocare l'animale,
oltre alla proposta di acquisto di un ricco benefattore desideroso di evitare
all'animale questa fine atroce.
IL CASO DEI QUATTRO LEONI –
Un mese fa, sempre allo zoo di Copenhagen, sono stati uccisi anche quattro
leoni. Di cui due molto giovani, due cuccioli. Non solo per pericolo d'incesto
questa volta, bensì semplicemente per fare più posto alle nuove generazioni ed
ai nuovi arrivi di esemplari.
e esecuzioni, se così si possono chiamare, si sono svolte
lunedì. Un leone di sedici anni e la sua compagna quattordicenne, giudicati
ormai troppo anziani, sono stati prima addormentati poi soppressi con
un'iniezione letale. Ma la stessa sorte è toccata ai loro due cuccioli, due
leoncini sui dieci mesi d'età. Perché si temeva che il padre, i due cuccioli maschi
o altri leoni imparentati potessero accoppiarsi con le giovani leonesse
consanguinee, e perché la direzione dello zoo ha ritenuto che da soli, senza i
genitori, i cuccioli non ce l'avrebbero fatta a sopravvivere e crescere nel
giardino zoologico.
Due animali anziani, due cuccioli. Tutte bestie sane. Ma
bisogna far posto a pezzi d'esposizione più giovani, quando uno zoo ha i soldi
per acquistarli, ecco la logica. "Le nostre decisioni hanno un fondamento
scientifico", dicono i responsabili dello zoo della capitale del regno
difendendosi. "In questo caso, come nel caso di Marius", continuano
per spiegarsi. "Noi vogliamo sempre il meglio per i nostri animali,
purtroppo nel caso dei leoni non a prenderli in consegna".
Roba da matti !! ... Soprattutto quando vi erano proposte di acquisto per gli animali !! ... Bah ... !
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