NON SI E’ ANCORA TROVATA UNA SOLUZIONE ALLA CHIUSURA DELLA
DISCARICA DI MALAGROTTA. NEI PARCHI VERDI CHE COSTITUISCONO UN TERZO DEL
TERRITORIO VENGONO SVERSATI VARI RIFIUTI
Avere una Capitale invasa dai rifiuti non è proprio un bel
biglietto da visita per il nostro Paese. Peraltro pure la città più visitata.
Ma è ciò che rischia Roma, a fine maggio, visto che non è riuscita ancora a
trovare una soluzione alternativa valida alla mega discarica di Malagrotta, che
ha servito l’intera Regione dal Dopoguerra. L’attuale Sindaco Ignazio Marino ha
ereditato una situazione pesante dovuta alle mancate scelte di chi lo ha
preceduto nell’ultimo ventennio: Rutelli, Veltroni e Alemanno. Inoltre, sempre
in tema di rifiuti, i tanti parchi sparsi per la città stanno diventando
autentiche discariche a cielo aperto.
LA SITUAZIONE - Tale
situazione si è venuta a creare da quando è stata prima ordinata la chiusura
della discarica di Malagrotta, cui proprietario è Mario Cerroni, colui che per
quasi cinquant’anni ha gestito in modo indisturbato lo smaltimento dei rifiuti;
e poi un’ordinanza restrittiva sugli impianti di trattamento della Colari. A
febbraio il Sindaco Ignazio Marino con un’ordinanza ha conferito alla società
Ama la gestione dei rifiuti per un massimo di tre mesi; ordinanza che scadrà il
prossimo 26 maggio.
Il problema è che le istituzioni non possono più avere
rapporti con le società che avevano a che fare con Cerroni. Su quest’ultimo, e
altre sette persone, pende un’accusa di associazione per delinquere finalizzata
al traffico dei rifiuti. Il pm contesta, a seconda delle posizioni, anche la
violazione di norme contro la pubblica amministrazione e la truffa in pubbliche
forniture.
A pesare sullo stallo anche il cambio di Governo. Marino
infatti aveva avviato un tavolo di trattative con l’ex Ministro dell’Ambiente
Orlando, col quale stava convergendo sulla necessità di nominare un Commissario
per l’emergenza rifiuti. Ma cambiato il Governo e dunque il Ministro, tutto è
stato sospeso. Il problema cardine resta l’interdizione alla gestione dei
rifiuti alla società Colari, dalla quale tutta la Regione Lazio, e non solo
Roma, dipendono fortemente.
I PARCHI DISCARICA - Tra i comuni
italiani con oltre 250mila, abitanti non esiste una città con la stessa
quantità di parchi e riserve. Ogni romano ha 130,7 metri quadrati di natura a
disposizione, molto più dei palermitani che ne hanno 77,8 o dei catanesi con
73,4. Nessun confronto con tutte le altre città.
Si fa fatica a immaginarlo quando si è imbottigliati nel
traffico del Grande Raccordo Anulare o circondati dai palazzoni tutti uguali
della Tuscolana ma i due terzi dell’intero territorio di Roma sono protetti, in
totale si tratta di 86 ettari. E all’interno del Gra vivono 5200 specie di
insetti, il 14% delle specie presenti in Italia, il 27% delle specie di anfibi
in Italia, il 32% degli uccelli nidificanti in Italia e il 30% di mammiferi
italiani.
Che cosa se ne facciano i romani dei quasi 131 metri
quadrati di natura a loro disposizione è una storia triste da raccontare. Ci
sarebbe di che vivere di natura e turismo e cultura per i secoli a venire.
Invece quello che si nasconde sotto alberi secolari o tra i cespugli della capitale
è spesso inguardabile. Rifiuti di ogni tipo, dai cumuli di mattoni e piastrelle
lasciati da chi non sapeva dove abbandonare i resti di un lavoro di
ristrutturazione, ai divani, le carcasse di auto rubate e bruciate, montagne di
pneumatici da riciclare al momento opportuno, interi campi da calcetto in
materiale sintetico smantellati.
Come se non bastasse, una delibera della giunta della
regione Lazio ha anche chiesto la cancellazione dell’ente Roma Natura che
gestisce la gran parte dei parchi e delle riserve della capitale, e vuole
trasferire tutto il verde al Campidoglio. Dal Campidoglio l’assessore
all’Ambiente Estella Marino risponde che, sì, grazie del regalo ma senza
risorse non se ne parla.
Oltre al problema rifiuti, Marino deve vedersela anche col
problema Bilancio, visto che l’Assessore Daniela Morgante ha dato le sue
dimissioni; col Sindaco che ha assunto l’incarico ad Interim. Dobbiamo
aspettarci una nuova vagonata di soldi direzione Capitale? Auguriamoci di no,
anche perché ci sono città ugualmente importanti e bisognose che stanno avendo
la dignità di non chiederli al Governo. Vedi Napoli.
Con tanto sindaco?!
RispondiEliminaIn Calabria sono tre mesi che siamo in queste condizioni, ma a quanto pare nelle istituzioni non importa a nessuno
RispondiEliminagià cè stamo nella monnezza da un bel po, e tra poco cià affogamo completamente
RispondiEliminaMi domando come mai oggigiorno ancora non abbiamo la tecnologia per scomporre i materiali composti, leghe ecc... in elementi primari, oppure l'abbiamo ma il costo per farlo è troppo esorbitante? Qualcuno è in grado di rispondere?
RispondiEliminaMandiamoci Renzi... "Stai sereno, Marino"...
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