le “cheerleaders” del
campionato di football americano DENUNCIANO SALARI DA FAME E RITARDI NEI
PAGAMENTI
Anche le Cheerleaders nel loro piccolo si incazzano. Nella
fattispecie, le ragazze pon-pon del campionato di football americano Nfl.
Diverse sono le denunce di salari bassi, irregolari, ritardati. E così anche il
loro mondo, apparentemente festoso e colorito, si rivela fatto di soprusi e
mancati diritti.
L’ULTIMA DENUNCIA - L’ultimo
caso in ordine di tempo è quello di Manouchcar Pierre-Val, una cheerleader dei
Tampa Bay Buccaneers, che ha fatto causa alla squadra per ottenere gli
arretrati. Secondo il suo avvocato, veniva pagata meno di due dollari all’ora,
ossia meno di un terzo della retribuzione minima che negli Stati Uniti è
stabilita dalla legge in 7,25 dollari. Manouchcar, che di mestiere fa
l’infermiera, ha rivelato che riceveva cento dollari a partita per ballare sul
campo, ma questo era tutto il suo compenso. Quindi i 100 dollari vanno divisi per
almeno 15 ore di allenamento settimanale, e circa 40 ore all’anno di impegni
pubblici in rappresentanza della squadra, quando ad esempio le ragazze pon-pon
partecipano ad eventi di beneficenza. La causa presentata è una class action, a
cui quindi possono unirsi tutte le colleghe della ragazza che volessero farlo.
I VARI CASI - Si tratta solo
dell’ultimo episodio, perché durante i mesi scorsi simili iniziative legali
sono state prese anche contro i New York Jets, i Cincinnati Bengals, i Buffalo
Bills, e gli Oakland Raiders. In tutte queste situazioni, alcune cheerleaders
lamentavano di non essere state pagate abbastanza. La causa più dannosa per la
Nfl, però, è stata finora quella presentata dalle ragazze pon-pon dei Buffalo
Bills, perché è stata accompagnata da una serie di rivelazioni imbarazzanti sul
modo umiliante in cui erano trattate. Non solo gli allenamenti molto intensi
per tenersi in forma, ma anche le valutazioni spietate sulle loro condizioni
fisiche, e l’obbligo di sottoporsi ad esami degradanti. I Bills hanno chiesto
ai giudici di annullare il procedimento, ma la causa è andata avanti, aprendo
così la strada alle nuove denunce.
(Fonte: La
Stampa)
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