LE TRE FORZE POLITICHE IN ITALIA DICONO E FANNO COSE MOLTO
DIVERSE DAI LORO ALLEATI NELL’EUROPARLAMENTO
Tu chiamale se vuoi…contraddizioni. Le stesse di cui la
politica italiana ci ha da anni abituati, fin dagli albori della Seconda
Repubblica, che ha posto fine alle vecchie ideologie e agli stereotipi. A quei
paletti insomma che distinguevano, bene o male, i partiti e ne incanalavano le
scelte in modo netto e chiaro. Il “liberi tutti” non può ovviamente mancare
nell’Europarlamento, dove si instaurano alleanze assurde se rapportate a quanto
si professa in Italia. E così capita che il Movimento 5 stelle si allei con il
britannico Ukip; Forza Italia aderisca ancora al Ppe; il Pd targato Renzi
aderisca al Pse.
BERLUSCONI IN EUROPA TRA LE BRACCIA
DELLA MERKEL – Ma come, non aveva subito una cospirazione internazionale
nel 2011? Quando l’asse franco-tedesco decise di farlo fuori, chiedendo pure
aiuto all’America (che però si rifiutò di collaborare), con la Merkel che aveva
spinto le Banche tedesche a cedere le azioni italiane al fine di far salire lo
Spread?! Forse. Silvio Berlusconi, colui che ha subito questo intrigo
internazionale, ne ha anche fatto uno dei suoi cavalli della campagna
elettorale in vista delle elezioni europee. Ma poi ha collocato i suoi 13
eurodeputati proprio nel Partito popolare europeo, di cui la Merkel è la leader
indiscussa e che incarna proprio quell’Europa che tanto ha avversato il Governo
Berlusconi quater nei suoi tre anni di legislatura. Prima cioè di farlo cadere.
E’ come se Gesù invitasse di nuovo a cena Giuda. Ma almeno
da lui ce lo potremmo aspettare…
NUCLEARE E EURO, LE DISTANZE TRA
GRILLO E FARAGE – Dopo averlo impressionato con la sua simpatia, Nigel
Farage ha creato un eurogruppo insieme a Beppe Grillo. Si chiamerà Efd (acronimo
di Europa per la liberta' e la democrazia) e conterà su ben 48 membri,
provenienti da sette diversi paesi. Nel dettaglio, si tratta di 24 parlamentari
dell'Ukip, 17 del Movimento 5 Stelle, 2 del partito lituano Ordine e Giustizia,
un parlamentare ceco del partito dei cittadini liberi, una parlamentare
francese fuoriuscita dal Front National di Marine Le Pen, 2 parlamentari
svedesi del partito degli Svedesi democratici, e un parlamentare lettone membro
dell'Unione dei verdi e dei coltivatori.
Apparentemente nulla di anormale. Se non fosse per due punti
su cui i due la pensano diversamente: l’energia nucleare e l’Euro. Sul primo
punto la distanza è abissale. Farage è infatti un convinto sostenitore
dell’energia nucleare, mentre Grillo, come noto, punta tutto sulle rinnovabili
(tant’è che ha tentato un’alleanza coi Verdi che però gli hanno risposto
“picche”). Quanto all’Euro, Farage vorrebbe la soppressione della moneta unica,
mentre il comico genovese solo una sua rivisitazione; o, in ultima istanza, un
referendum popolare sulla sua eventuale abrogazione. In realtà è un po’ tutto
l’eurogruppo ad essere un mix di idee molto diverse, sul nucleare ma anche
sulle politiche migratorie. Uno strano binomio tra innovazione e intolleranza.
Se a ciò aggiungiamo che Farage rischia pure un anno di
carcere per uso illecito di fondi pubblici, pari a 250mila euro…
RENZI SCEGLIE IL PSE, MA IN ITALIA
E’ TUTT’ALTRO CHE SOCIALISTA – Matteo Renzi ha invece indirizzato i 31
europarlamentari del Partito democratico verso il Partito socialista europeo.
Una scelta curiosa se si considera che lui venga dalla scuola democristiana e
che abbia messo in minoranza la fazione più a sinistra del partito. Anche a
suon di epurazioni (vedi il caso Mineo) e rottamazioni.
Le sue politiche economiche, inoltre, sono palesemente
liberiste e dice di voler scavalcare la concertazione coi sindacati. Governa,
infine, con partiti di centro e centrodestra.
Probabilmente la sua scelta di voler aderire al Pse è più
una paraculata verso gli elettori di sinistra del partito.
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