IN ITALIA CE NE SONO UN MILIONE E MEZZO MA IL NUMERO E’
DESTINATO AD AUMENTARE. TANTE LE TESTIMONIANZE NEGATIVE DI ANZIANI O DEI LORO
FIGLI
In Italia, come in tanti altri Paesi, sempre più persone
ricorrono a Badanti (dette anche Colf) per accudire propri familiari anziani.
Ad oggi se ne contano un milione e mezzo (dato molto probabilmente anche
superiore, essendovi tanto “lavoro in nero”), ma fino a dieci anni fa ne erano
la metà. E si conta che entro il 2030 saranno 500mila in più. Del resto il
nostro è un paese che sta invecchiando irreversibilmente, e tanti preferiscono
questa forma di assistenza domiciliare al più costoso e traumatico tradizionale
Ospizio. Secondo il Censis una famiglia su 10 ricorre a loro, in genere
stranieri (77,3%) e donne (82,4%) tra i 36 e 50 anni, provenienti soprattutto
dall’est Europa (negli anni ’80 erano invece molto in voga le filippine).
Certo, sono una risorsa, ma anche un pericolo. Tante sono le testimonianze che
girano sul web o le denunce di persone i cui anziani hanno subito furti,
violenze fisiche, raggiri vari: dai matrimoni d’interesse alla cresta sulle
pensioni. Ecco un elenco dei casi negativi più diffusi.
MATRIMONI D’INTERESSE - Si
sa, non sono rari i matrimoni improbabili tra ultra 65enni e le proprie ex
badanti molto più giovani. E spesso l'amore non c'entra nulla: l'uomo vuole
rivivere emozioni sbiadite, la donna è alla ricerca di stabilità economica. Le
cronache locali ci regalano un vasto assortimento di vicende legate a relazioni
«atipiche». Come a Grosseto, dove lo scorso anno un 90enne è morto dopo aver
sposato la sua badante della metà dei suoi anni. I figli dell'uomo, dopo
essersi opposti al matrimonio invano, hanno accusato la donna della morte per
accaparrarsi l'eredità.
Ma si va anche alla ricerca della tanto blasonata
cittadinanza italiana. Ad esempio Ludmilla, russa di 36 anni a Caserta senza
permesso di soggiorno, si confessa al Giornale senza vergogna: è pronta a
sposare un uomo di 73 anni, pur mantenendo apertamente una relazione con un suo
coetaneo. Ci assicura che farà figli con il suo «vero» consorte, facendo però
risultare l'anziano come padre, così da ottenere la cittadinanza italiana a
tutti gli effetti.
FURTI - Uno dei più frequenti
episodi di cronaca legati a questo mondo è quella dei furti. A Gorizia, ad
esempio, una slovena ha sottratto ben 317mila euro ad un'anziana che assisteva.
La donna, non accontentandosi del mensile, del vitto e dell'alloggio, si è
progressivamente intromessa nella gestione dei soldi fino ad accumulare il
tesoretto subito trasferito all'estero.
PRIGIONIERI DI BADANTE - Ma
il terreno fertile in cui leggere le storie più incredibili consumate nelle
case italiane è il web. Si sprecano le testimonianze che riguardano casi di
occupazione della casa. Federico scrive: «È passato un mese e mezzo da quando è
morta mia suocera e ancora la badante indiana non se ne va. Ultimamente ci vive
anche il marito che ha ottenuto il ricongiungimento familiare. Come possiamo
farla uscire?». E si può avere anche a fare con persone che, se licenziate, si
chiudono a chiave nella propria stanza per settimane: «Rifiuta di andarsene -
si sfoga Maria - anche di fronte alle urla dei carabinieri. Ci sentiamo
impotenti».
VIOLENZE - È l'aspetto più
drammatico dei rischi dell'assistenza domiciliare: gli abusi sugli anziani. I
casi sono geograficamente omogenei in tutta Italia, riguardano sia badanti
straniere che italiane ed hanno in comune una violenza spietata: calci, pugni,
soffocamenti, segregazioni. In alcune occasioni le vittime sono morte sul
colpo.
RICATTI VARI - «Ricatto
badante. Cosa faccio?». Su internet sono centinaia le discussioni aperte. E c'è
l'imbarazzo della scelta: si passa dalla minaccia di vertenza dopo la morte
dell'anziano se la famiglia non regolarizza il rapporto di lavoro, alla pretesa
del versamento di ferie non godute e Tfr anche se contrattualizzata. Anche se
oggi sembra che il numero delle vertenze sia diminuito, questa rimane una delle
principali controversie, che si trasformano anche in ricatti, minacce,
ultimatum. Allora cosa conviene fare?
QUANDO IL PADRONE DI CASA NON C’E’,
LE BADANTI BALLANO… Come divertirsi in assenza del proprio datore di
lavoro, senza uscire di casa? Basta organizzare dei party decisamente
movimentati in compagnia di amiche, il tutto all'insaputa (e a spese) del
datore di lavoro. È accaduto a Genova dove ad ogni assenza dell'anziana la casa
si trasformava in una discoteca.
(Fonte: Il
Giornale)
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