I sospetti derivano
dai vari fenomeni metereologici estremi che stanno interessando diversi Stati
americani. Del resto la geo-ingegneria è una realtà
Dal nucleare al meteo? La nuova Guerra fredda in corso tra
Usa e Russia potrebbe essere combattuta a suon di stravolgimenti climatici. Lo
sospetta la CIA, alla luce degli eventi climatici estremi che stanno
flagellando gli Stati Uniti. Qualche esempio: la California sta attraversando
una delle siccità peggiori nella storia del paese. Alcune zone in Texas sono
così aride da sembrare pianure di terra rossa su Marte. Nel frattempo, il nord
est degli Stati Uniti è sommerso dalla neve. A Boston, questo inverno, ne sono
caduti quasi tre metri. Ad essere incolpata sarebbe la geo-ingegneria, ossia la
manipolazione artificiale del sistema climatico terrestre con l’obiettivo
primario di ridurre il riscaldamento del pianeta. Nelle mani della CIA, o di
qualsiasi altro servizio segreto, come quello russo o di un Paese
mediorientale, potrebbe diventare arma: piogge torrenziali, tempeste di neve e
siccità possono mettere in ginocchio un paese più che un attacco terroristico.
Distruggono infrastrutture e interrompono servizi, tagliando risorse basilari
come acqua ed elettricità. E in passato ci sono già stati tentativi in tal
senso.
I SOSPETTI - Al meeting
annuale dell’American Association for the Advancement of Science in San Jose,
California, lo scienziato Alan Robock ha detto di aver ricevuto una telefonata
da due consulenti della CIA tre anni fa. “Se un altro paese stesse controllando
il nostro clima,” gli chiesero, “ce ne accorgeremmo?”. Certamente, rispose
Robock. Se qualcuno stesse cercando di alterare le nuvole per creare eventi
climatici o di manipolare l’atmosfera, le immagini satellitari riprenderebbero
qualsiasi mezzo utilizzato a proposito. Secondo Robock, però, la CIA in realtà
voleva sapere quanta libertà d’azione esiste quando si parla di geo-ingegneria.
Non è una sorpresa che la telefonata del 2011 abbia lasciato
Robock sconcertato. “Sarei preoccupato se qualcuno stesse cercando di
controllare il clima senza un accordo internazionale”, dice lo scienziato. In
realtà, l’uso della geo-ingegneria come arma di guerra non è nulla di nuovo. Ma
ogni tentativo è andato fallito. Nel 1917, durante la prima guerra mondiale, il
governo britannico sperimentò con la creazione di nuvole artificiali per
confondere e disorientare i piloti dell’aeronautica militare tedesca. Durante
la guerra in Vietnam, nel 1967-68, il governo degli Stati Uniti lanciò
l’operazione Popeye, per cercare di aumentare del 30 percento le precipitazioni
su alcune parti del Vietnam. Lo scopo era quello di rendere inaccessibili i
vari sentieri che i Vietcong utilizzavano per rifornire i ribelli nel Vietnam
del Sud. Che tutti questi tentativi siano falliti non rende inverosimile che la
CIA sia ancora interessata all’uso della geo-ingegneria come arma. Non lo rende
neanche meno preoccupante.
Dal 1976, l’ONU vieta qualsiasi uso di tecniche di
modifica dell’ambiente a fini militari e ad ogni altro scopo ostile. Gli Stati
Uniti hanno firmato questa convenzione ONU, ma ciò non garantisce nulla. Non
sarebbe la prima volta che la CIA calpesta trattati internazionali. Secondo Robock,
prova che la CIA sia interessata alla geo-ingegneria è il finanziamento da
parte dei servizi segreti americani di un recente report pubblicato dalla
National Academy of Sciences che esplora vari modi di manipolazione del sistema
climatico con l’obiettivo di ridurre il riscaldamento globale.
LA GEO-INGEGNERIA COME ARMA -
Alcune di queste tecniche sembrano uscire da un film di fantascienza, ma nella
comunità scientifica si parla con serietà di creare stratocumuli sopra gli
oceani e di spruzzare aerosol di zolfo nella stratosfera per raffreddare il
pianeta. Ma quando si parla di cambiamento climatico, la geo-ingegneria è
ancora considerata l’ultima delle opzioni. Le tecnologie sono ancora primitive
e le conseguenze di una tale manipolazione del clima sono sconosciute.
In breve, è come paragonare la Terra a un paziente con il
cancro, dice Hugh Hunt, professore di ingegneria a Cambridge. Anche se ti fa
perdere i capelli e ti fa stare male, quando hai il cancro fai la
chemioterapia, perché nonostante tutto, potrebbe salvarti la vita. La
geo-ingegneria è un po’ come la chemioterapia di questo paziente chiamato
Terra. Potrebbe essere un totale fallimento, potrebbe avere degli effetti
collaterali orribili. Ma in fondo, in un pianeta dove non esiste la volontà
politica di combattere il cambiamento climatico, la geo-ingegneria potrebbe
essere la soluzione disperata che stiamo cercando. Oppure, nella mani della CIA
o dei servizi segreti russi, potrebbe diventare un’arma peggiore di una bomba
atomica, perché le conseguenze sono sconosciute. “Naturalmente se la
geo-ingegneria può essere utilizzata per scopi positivi”, dice Robock, “può
essere utilizzata anche per scopi malvagi”.
(Fonte: Il
Giornale)
Ma tu guarda: questi russi che non erano capaci di fare i collant di nylon per le loro donne e sbavavano per la Coca-cola sono diventati capaci di cambiare il clima all'America.
RispondiEliminaDiglielo all'amico Berlusconi: che così ci penserà due volte prima di chiamare "abbronzato" Obama.