ACCERTATA L’ESISTENZA DI UNA CUPOLA, MA IL REATO E’
PRESCRITTO. CONDANNATO INVECE L’ARBITRO DE SANTIS, CHE AVEVA RINUNCIATO ALLA
PRESCRIZIONE
E come avviene spesso in Italia, alla fine tutto è finito a
“tarallucci e vino” anche per il processo Calciopoli, quello che ha stravolto
il calcio italiano, permettendo all’Inter di vincere per un po’ di anni (per
poi ritornare dal 2011 alle figuracce pre-2006). Dopo nove lunghi anni
tutto si conclude all’italiana con una prescrizione. Ovvero, il reato viene
accertato, ma viene altresì estinto. Prescritta l'associazione a delinquere
contestata all'ex dg della Juventus Luciano Moggi e all'ex ad bianconero
Antonio Giraudo; poco o nulla rimane delle contestazioni di frode sportiva, se
non qualche aspetto risarcitorio per le parti civili; scagionati da ogni accusa
gli ex arbitri Paolo Bertini e Antonio Dattilo; confermata la condanna a 10
mesi di reclusione (pena sospesa) per l'ex arbitro Massimo De Santis, che,
guarda caso, aveva rinunciato alla prescrizione. Ma a subire un’ingiustizia,
non è stato solo il calcio italiano. Bensì anche la Juventus stessa, che ha
perso due scudetti vinti meritatamente con Fabio
Capello.
LA SENTENZA - Così si è
concluso in Cassazione il processo che aveva messo a soqquadro il mondo del
pallone. Ci sono volute sei ore di camera di consiglio.
"Abbiamo scherzato per nove anni: il processo si è
risolto nel nulla, solo tante spese. E' stato accertato che il campionato era
regolare, regolari i sorteggi e le conversazioni co le schede estere non ci
sono state", ha commentato a caldo Moggi. Per Bertini è stato "un
processo tragico" e anche se lui è stato assolto ne è uscito "molto
provato". Deluso invece De Santis, che si sente "discriminato"
come "unico arbitro condannato".
La decisione della terza sezione penale ha accolto le
richieste del pg della suprema corte Gabriele Mazzotta, che aveva chiesto di
confermare "l'esistenza di una associazione a delinquere finalizzata a
condizionare i risultati delle partite, le designazioni arbitrali, le carriere
dei direttori di gara, e l'elezione dei vertici della Lega calcio". Per
Mazzotta erano da convalidare le sentenze di secondo grado, ad eccezione di
alcuni episodi di frode sportiva e delle condanne di Bertini e Dattilo.
Mazzotta inoltre ha descritto la "struttura associativa" contestata,
"nella quale tutti si ritrovavano ad attentare ai risultati delle singole
partite ma anche a dare appoggio a Carraro, candidato al vertice della Figc, o
a pilotare dossier contro i Della Valle, 'colpevoli' di volere un altro
presidente alla guida della Lega. E si interferiva anche nella progressione
delle carriere degli arbitri".
Il pg ha ricordato anche che i sodali del 'sistema Moggi' si
erano dotati di un "apparato organizzativo con schede telefoniche svizzere
riservate, difficilmente aggredibili da intercettazioni legali o illegali, come
quelle dell'Inter".
Considerando poi che uno scudetto fu palesemente inficiato
da “errori arbitrali”, quello del campionato ’97-’98, direi che gli scudetti
vinti dalla “vecchia signora” sono 31. Ormai quasi 32.
(Fonte: LaRepubblica)
non ho capito bene se questo è un articolo scritto da un tifoso della juve o dell'Inter....
RispondiEliminaahahahahahhahaha è un articolo scritto all'italiana.....così come la sentenza!.....ahahahahaah
RispondiEliminaAnche il tuo commento è all'italiana. Scritto in anonimo ;)
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