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giovedì 26 marzo 2015

Moggi e Giraudo prescritti, una doppia ingiustizia: per il calcio italiano e per la Juventus stessa

ACCERTATA L’ESISTENZA DI UNA CUPOLA, MA IL REATO E’ PRESCRITTO. CONDANNATO INVECE L’ARBITRO DE SANTIS, CHE AVEVA RINUNCIATO ALLA PRESCRIZIONE

E come avviene spesso in Italia, alla fine tutto è finito a “tarallucci e vino” anche per il processo Calciopoli, quello che ha stravolto il calcio italiano, permettendo all’Inter di vincere per un po’ di anni (per poi ritornare dal 2011 alle figuracce pre-2006). Dopo nove lunghi anni tutto si conclude all’italiana con una prescrizione. Ovvero, il reato viene accertato, ma viene altresì estinto. Prescritta l'associazione a delinquere contestata all'ex dg della Juventus Luciano Moggi e all'ex ad bianconero Antonio Giraudo; poco o nulla rimane delle contestazioni di frode sportiva, se non qualche aspetto risarcitorio per le parti civili; scagionati da ogni accusa gli ex arbitri Paolo Bertini e Antonio Dattilo; confermata la condanna a 10 mesi di reclusione (pena sospesa) per l'ex arbitro Massimo De Santis, che, guarda caso, aveva rinunciato alla prescrizione. Ma a subire un’ingiustizia, non è stato solo il calcio italiano. Bensì anche la Juventus stessa, che ha perso due scudetti vinti meritatamente con Fabio Capello.

lunedì 27 febbraio 2012

PROCESSO MILLS ARCHIVIATO, BERLUSCONI SI SALVA GRAZIE ALLE PROPRIE LEGGI


DETERMINANTE INFATTI LA “EX CIRIELLI” APPROVATA NEL 2005 CHE HA ABBASSATO DA 15 A 10 ANNI I TERMINI PER IL REATO DI CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI, DI CUI L'EX PREMIER ERA ACCUSATO. HANNO INCISO COMUNQUE ANCHE I RINVII PER GLI IMPEGNI ISTITUZIONALI DEL CAVALIERE

Condannato il corrotto ma non il corruttore. Nel nostro strambo Paese accade anche questo. Perfino che poi entrambi siano “prescritti”. Così nessuno se la prenderà.
Per la Procura di Milano, l’ex premier avrebbe corrotto il legale inglese David Mills con un versamento di 600 mila dollari per indurlo a testimonianze reticenti nell’ambito dei processi All Iberian e tangenti alla Guardia di finanza che lo vedevano imputato. Mills, che su quei 600 mila dollari ha fornito via via versioni discordanti, ha ottenuto la prescrizione in Cassazione, con una sentenza che però confermava le tesi dell’accusa, che avevano portato alla condanna dell’avvocato per corruzione in primo grado e in appello (qui l’articolo di Peter Gomez e Antonella Mascali sulle motivazioni della Cassazione su Mills). La posizione di Berlusconi, inizialmente imputato con Mills, era stata stralciata per l’approvazione del lodo Alfano sull’immunità delle più alte cariche dello Stato, poi dichiarato incostituzionale.
In questo nuovo processo l’avvocato inglese, sentito in videoconferenza da Londra con un fitto contorno di schermaglie procedurali, ha negato di essere stato corrotto da Berlusconi e ha spiegato di aver ricevuto i 600 mila dollari dall’armatore napoletano Diego Attanasio, che a sua volta ha sempre smentito la circostanza. Ma tutto il processo è andato in malora.