Il Governo italiano,
nella persona della sottosegretaria De Micheli, ha ritirato il premio al summit
“Women in Parliaments” di Addis Abeba. ma la parita’ di genere nei fatti non
c’e’
Addis Abeba, un nome che torna in auge per il Governo
italiano a quasi un secolo dalla guerra vinta dall’esercito italiano che
consentì la conquista dell’Etiopia e la creazione di un Impero fascista. Tutta
propaganda ovviamente, visto che combatté, peraltro pure faticando, contro un
esercito di disperati arretrati, mentre l’appellativo di Impero era alquanto
fuorviante e pompato. Come fuorviante e pompato, sempre nella capitale etiope,
è il premio che ha ricevuto il Governo Renzi. “Parità di genere raggiunta!”, ha
esclamato la sottosegretaria De Micheli che, in rappresentanza del Governo
italiano, ha ritirato un premio in merito al summit “Women in Parliaments”, organizzato
da Unione Africana, Unione Europea, OCSE, Nazioni Unite e la Banca Mondiale. Ma
nell’Esecutivo guidato da Renzi le donne sono solo 16 su 59 (27%), se si tiene
conto anche di Vice Ministri e Sottosegretari.
I NUMERI REALI - Renzi prima
ancora del suo insediamento aveva detto: “nel mio Governo ci saranno metà donne!”.
Ma l’esecutivo nel suo complesso, come avviene da prassi, non è stato formato
lo stesso giorno, ma si è proceduto a nomine successive per i diverse livelli.
Prima i Ministri, poi i ViceMinistri e infine i sottosegretari. Se a questo
aggiungiamo gli avvicendamenti avvenuti in corso, evidenziamo come l’iniziale parità
di genere sia stata subito abbandonata per arrivare ad oggi ad un dato ben
lontano: 27%.
Come si evince dal grafico, con il susseguirsi degli eventi,
la presenza di donne nel Governo Renzi non è solo diminuita ma ha perso
enormemente peso a seguito dell’avvicendamento fra Mogherini e Gentiloni alla
Farnesina. Quindi l’enfasi usata dalla rappresentante italiana è veramente
sbagliata non solo per il contenuto visto che siamo ancora lontani dalla parità
di genere ma sopratutto per il contesto.
Nella nota ufficiale del Governo non vi è un accenno a
nessuno dei temi del summit internazionale – donne, democrazia, sviluppo,
educazione, lavoro, ricerca – ma è tutto proiettato sul fatto di “riportare a
casa un premio” ingigantendone poi il significato.
Da Addis Abeba dunque, ancora solo propaganda.
(Fonte: Open
Blog)
Tutt'altra cosa con Berlusconi. Con lui il rapporto era completamente invertito...Ovviamente nella cantinola di Arcore, dove si decidevano le sorti dell'Italia. Su 10 presenti al tavolo di lavoro, mediamente erano 7 donne e tre uomini.
RispondiEliminaConsiderando che, dei tre uomini, due erano Fede e Lele Mora, che non facevano numero per loro espressa autoesclusione, la predominanza delle donne era schiacciante.
Vorrei Rosy Bindi come ministro dell' Istruzione Pubblica. Ce l'ha proprio la faccia dell'insegnante antipatica.
RispondiEliminatrattandosi di Renzie,direi che è tutto nella norma......
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