LA FAMOSA CASA TEDESCA, STATUS SYMBOL DI RICCHEZZA, E' STATO
VISTO AL POLSO DI TANTI RIVOLUZIONARI E COMBATTENTI
Ha fatto tanto scalpore la foto del Rolex indossato da un
Black bloc durante le devastazioni di alcune strade di Milano lo scorso primo
maggio. Si è gridato subito alla contraddizione: ma come, uno che si professa
anarchico, anti-sistema e anti-borghese (al punto da imbrattare o distruggere
vetrine di banche, fast food e negozi di lusso) poi indossa un orologio simbolo
del lusso?! E Renzi ha subito colto la palla al balzo per parlare di 'figli di
papà'. Ma su questo già
mi sono espresso. In realtà, la storia contemporanea e l'attualità ci
mostrano come questo orologio sia da sempre amato anche da rivoluzionari e
combattenti.
DAL CHE ALL'ISIS – E così
foto ritraggono i rivoluzionari comunisti Ernesto Che Guevara e Fidel Castro
proprio con un Rolex al polso. Poi c'è la lunga sfilza di dittatori africani,
mentre i loro popoli muoiono di fame. Anche quello che era considerato il
successore di Fidel, Hugo Chavez, morto prematuramente, amava quegli orologi. Perfino
l'Isis ne fa sfoggio: il califfo dello stato del terrore Abu Bakr al-Baghdadi si
presentò al pubblico mondiale per la prima volta facendo bella mostra di sé con
un orologio, verosimilmente Rolex (che sia originale questo non possiamo darlo
per certo).
C'è da chiedersi a questo punto il perché amino questo
orologio. Forse per la doppia morale che quasi sempre ha accompagnato i
rivoluzionari. O forse per scandire meglio l'ora della rivolta.
Scherzi a parte, c'è anche un'altra domanda: la Rolex come
reagisce? In occasione dell'accostamento coi Black bloc ha debitamente preso le
distanze con tanto di lettera inviata al Premier Renzi. Perché la casa svizzera
– e lì di orologi se ne intendono – vuole restare un marchio d'elite. Magari
anche utilizzata per contraccambiare favori, come nel
caso del figlio di Lupi.
(Fonte: Dagospia)
Naturalmente.
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