L'INTER NON HA RINNOVATO I LORO CONTRATTI IN FAVORE DI UN
RINGIOVANIMENTO DELLA ROSA, MA FORSE SAREBBERO SERVITI ANCORA
In fondo, sono passati solo cinque anni. Eppure sembra
un'eternità. L'Inter del post-Triplete è tornata quella degli anni '90-prima
metà 2000, quando la società nerazzurra sembrava un porto di mare nel quale
approdavano calciatori stranieri il più delle volte risultanti solo delle onerose
meteore. Per non parlare dei tanti allenatori susseguitisi esonerati. Il tutto
non vincendo niente. Da questa stagione, poi, sono stati messi alla porta i
restanti 'eroi del Triplete' in favore di uno svecchiamento della rosa. Eppure,
visto come stanno andando le cose, e soprattutto, considerando quello che
ancora stanno facendo nei club dove militano adesso, forse servivano ancora.
Ecco chi si sta facendo ancora valere alla grande.
JULIO CESAR – Cominciamo dal
portiere. Il passaggio dal Qpr al Toronto nell'inverno 2014 sembrava il
preludio al tramonto di Julio Cesar, ancor più dopo il fallimento mondiale col
Brasile (ma senza colpe). Invece il Benfica ha scommesso su un portiere di 35
anni e ne ha ottenuto una garanzia assoluta: senza di lui 7 gol subiti in 11
partite, con lui 8 in 22. Ha già vinto il campionato, punta al double con la
coppa.
Anche se occorre anche dire che Handanovic lo ha rimpiazzato
alla grande, proseguendo quella tradizione che vuole l'Inter aver sempre avuto
grandi portieri.
SAMUEL - A 37 anni ha fatto
sentire il peso della sua esperienza nello spogliatoio del Basilea: non voleva
smettere, ha dimostrato di poter ancora dire la sua in campo e tutto sommato ha
giocato 10 partite in campionato vestendo la maglia da titolare in entrambe le
gare agli ottavi di Champions col Porto. Nel giorno della festa scudetto ha
giocato un minuto: tributo a un campione. Considerando le papere di Ranocchia,
Jesus e Vidici, sarebbe ancora servito. Eccome.
CAMBIASSO - Quattro partite
vinte nelle prime 29 giornate, 6 nelle ultime 8: il Leicester si è salvato
così, dopo una partenza sprint (5-3 allo United alla 3ª), una collezione
autunno-inverno da dimenticare e una sontuosa rimonta finale. Il ruolo di
Esteban Cambiasso? A 34 anni pedina fondamentale del centrocampo e
all'occorrenza anche difensore, con 4 gol all'attivo. Non ha vinto nulla, ma è
come se lo avesse fatto.
All'Inter manca un regista basso. Non era meglio tenerlo
almeno un altro anno?
MILITO - Non fosse stato per
gli infortuni, probabilmente Milito sarebbe stato l'implacabile cecchino di
sempre anche negli ultimi due anni di A. L'estate scorsa è tornato in Argentina
e a 35 anni è stato uno dei trascinatori della splendida cavalcata del Racing
nel Torneo de Transicion finito a dicembre: solo due partite saltate, sei gol
in tutto e trionfo dopo 13 anni.
MOURINHO E THIAGO MOTTA –
Discorso diverso per Mourinho e Thiago Motta, ma è giusto citarli ugualmente. Per
lo Special One una stagione da zeru tituli era fin troppo: al secondo anno al
Chelsea ha dominato la Premier trionfando con tre turni di anticipo e ha
portato a casa anche la Coppa di Lega.
Nel Psg Verratti è il futuro, Thiago è ancora il presente:
al netto di infortuni e turnover obbligato visti i 32 anni, il posto da play
davanti alla difesa è sempre stato il suo anche in questa stagione con Blanc,
con l'altro azzurro costretto a fare la mezzala. Nessun gol ma tanti meriti
nella rimonta scudetto del Psg, tra cui l'assist a Matuidi contro il Marsiglia.
Ha vinto, saltando la finale, anche la Coppa di Lega. E può far sua ancora la
Coppa di Francia.
(Fonte: Gazzetta
dello sport)
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