Per Giorgio Negri e
Orietta Landi, coniugi 58enni, è il ricordo prezioso del figlio Enrico, morto a
soli 22 anni il sette maggio dell’anno scorso
La Burocrazia,
si sa, non guarda in faccia a nessuno. Carte bollate, timbri, permessi e
contropermessi, che fanno trascorrere mesi se non anni. L'arrivo del digitale
ha un pò mitigato il problema, ma di casi assurdi se ne sentono ancora, eccome.
E così si nega anche a dei genitori cinquantottenni di avere dalla scuola la
copia del tema (quindi nemmeno l'originale) del proprio figlio morto a soli 22
anni. Scritto nel 2010 in occasione della Maturità. «Il migliore della scuola,
tanto che Enrico ci aveva detto che era stato segnalato dagli stessi
insegnanti» asseriscono. Un foglio di carta che per loro significa tanto, ma che gli viene negato.
IL CASO - Per
l’amministrazione scolastica è un documento ufficiale, destinato a ingiallire
dentro a un pacco «sigillato con spago e ceralacca come succedeva
nell’Ottocento» e conservato negli archivi del liceo classico Jacopo Stellini
di Udine. Per Giorgio Negri e Orietta Landi, coniugi 58enni di Basiliano,
piccolo comune alle porte del capoluogo, è il ricordo prezioso del figlio
Enrico.
Ai coniugi Negri sarebbe bastato averne una copia e invece
si sono scontrati con «una burocrazia che ha cestinato con arrogante
indifferenza il nostro dolore», come hanno scritto in una lettera pubblicata da
Il Giornale . «Non ci hanno nemmeno degnato di una riposta. E non è che abbiamo
chiesto una volta sola, ci siamo rivolti su su fino al presidente del Consiglio
Matteo Renzi - spiega adesso Orietta -. Abbiamo iniziato con una richiesta
scritta in segreteria. Niente. Allora abbiamo mandato una mail al dirigente
scolastico, Giuseppe Santoro, che non è lo stesso di quando mio figlio frequentava
il liceo. Di nuovo niente». Orietta e Giorgio non si sono rassegnati. «Abbiamo
telefonato all’allora vicepreside, che era il professore di Religione di nostro
figlio: ci ha consigliato di scrivere al preside. Lo abbiamo rifatto. Ci
sarebbe bastato che dicesse: non ve lo posso dare. Ma niente. Allora abbiamo
contattato l’assessore provinciale alla scuola, che è stato gentilissimo». Ma
di nuovo l’indicazione è stata di rivolgersi al preside. «Abbiamo mandato una
raccomandata con ricevuta di ritorno: inutile. A quel punto abbiamo scritto
prima al ministro dell’Istruzione e poi a Renzi. Nessuno ci ha contattato
neppure dai loro uffici».
Il preside del liceo Stellini, invece, è convinto di aver
risposto e si appella ai codici: «È il silenzio-rigetto: da norma di legge se
dopo 30 giorni non c’è accoglimento dell’istanza, questa si ritiene rifiutata -
assicura -. Non l’ho accettata in base alla legge 241 sull’accesso agli atti
amministrativi: posso rompere i sigilli e aprire gli atti, alla presenza di due
testimoni, solo se è necessario per la “ tutela di situazioni giuridicamente
rilevanti”. Capisco il dolore e lo strazio dei genitori, ma le motivazioni
affettive non sono giuridicamente rilevanti».
I CONIUGI NEGRI SI ARRENDONO
- Al padre e alla madre di Enrico però tutto questo il dirigente Santoro non lo
ha mai spiegato: «E che ne so io perché non ci siamo mai parlati di persona! -
sbotta -. Mi ha chiamato solo l’assessore provinciale, prima dell’estate, e gli
ho spiegato come stavano le cose. Se i genitori ritengono che la mia
valutazione sia sbagliata possono rivolgersi alla Commissione per l’accesso ai
documenti amministrativi presso la Presidenza del Consiglio o al Tar. Basta una
domanda in carta semplice, non costa niente». Burocrazia, quindi.
«Ho studiato legge, lo so anch’io che non ho alcun
“interesse legittimo”per rivolgermi alla commissione d’accesso, ma voglio solo
un ricordo di mio figlio che è morto», ribatte esasperata Orietta Landi. Anche
suo marito non ce la fa più: «Mi dichiaro sconfitto. La sconfitta è il blasone
delle animi nobili, che loro si godano il guscio vuoto della loro vittoria
burocratica - dice amaro Giorgio Negri -. Con i 50 centesimi che costa la carta
semplice accenderò una candela sulla tomba di mio figlio».
(Fonte: Il
Corriere della sera)
Esatto
RispondiEliminapaese di merda
RispondiEliminacosa aspettiamo a votare contro questo sistema ingessato nonché parecchio corrotto? da TROPPI ANNI conniventi o rassegnati
EliminaLuca Scialò: ma non odiavi appassionatamente Renzi e le riforme del suo Governo?!
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