venerdì 4 dicembre 2015

Dopo Reagan e Schwarzenegger, anche Will Smith scende in campo: ma non è di attori che abbiamo bisogno

L'ATTORE METTE LA CARRIERA POLITICA NELLA SUA AGENDA FUTURA

Più che una crisi economica, il Mondo sta vivendo una crisi di esponenti politici responsabili e preparati. Se in Italia a scendere in politica negli ultimi tempi sono stati i comici (Beppe Grillo fondatore di un Movimento che ha il 25% dei voti, Massimo Boldi propostosi come Sindaco di Milano, Giobbe Covatta eletto portavoce dei Verdi), negli Stati Uniti prosegue la tradizione degli attori. Di un po’ tutti i generi.

I PRECEDENTI - Il primo, come noto, fu Ronald Reagan, ex attore di film Western. Candidatosi con il Partito repubblicano, riuscì a farsi eleggere Governatore della California prima e Presidente degli Stati Uniti d'America per ben due volte. Restando in carica per tutti gli anni '80 e diventando protagonista della fine della Guerra fredda con l'Unione sovietica. Più che per suoi meriti, a ciò si arrivò soprattutto grazie alla capacità del Presidente russo Mikael Gorbaciov, che traghettò il Paese e tutta la coalizione delle Repubbliche socialiste, dalla dittatura alla democrazia (poi il suo successore Boris Eltsin con un colpo di Stato interruppe bruscamente il suo percorso).
Poi fu la vota di Arnold Schwarzenegger, simbolo dei film d'azione e di fantascienza anni '80. Fu eletto per ben due volte Governatore della California (dal 2003 al 2011), portando nelle casse dello Stato un'enorme voragine nei conti pubblici. Sebbene lo stato californiano, che storicamente persegue una politica liberista, è abituato a questa situazione finanziaria.
Schwarzy forse credeva che la politica si facesse coi muscoli. In seguito non fu candidabile come Presidente degli Usa giacché nato in Austria, e la legge americana non lo consente. Ma forse meglio così: vi immaginate lui nel dopo Bush? Avremmo avuto tante altre guerre in Medio Oriente e chissà dove.
Poi ci sono stati gli annunci di Alec Baldwin e Rob Lowe, e i più recenti di George Clooney e Steven Seagal. Ai quali però non c'è stato seguito. Almeno per ora.

L'ANNUNCIO DI WILL SMITH - Fa invece sul serio Will Smith, attore e regista che in questi giorni ha dichiarato: "Sto lavorando molto duramente per migliorare il mio modo di comunicare ed essere più eloquente, sia con il corpo sia con la voce, in modo da riuscire a offrire alle altre persone nuove idee - ha rivelato l'attore all'Hollywood Reporter - E guardando all'attuale panorama politico, sono convinto che là fuori ci sia un futuro anche per me. Credo che qualcuno potrebbe avere bisogno di me. Chissà che in futuro qualcuno non mi chieda di far sentire la mia voce per tematiche che si discostano dal mondo dello spettacolo".
E ancora: "Sono come un alpinista, quindi se vedo una montagna davanti a me, sento il bisogno di scalarla, non mi piace stare in uno stesso posto troppo a lungo. Penso sia davvero arrivato il momento di rendermi utile.

Ma c'è davvero bisogno di tutti questi attori che decidono di fare politica? Forse avremmo bisogno maggiormente di professionisti in campo economico, giuridico e sociale. Se siamo arrivati a questo punto così basso della politica internazionale, nazionale e locale, è anche colpa dei tanti dilettanti allo sbaraglio che si sono messi a gestire la delicata ''cosa pubblica''.

1 commento:

  1. E qual è il problema? Almeno se un attore fa il politico,se recita lo sa fare bene.I nostri politici invece recitano continuamente dalla mattina alla sera ma lo fanno in una maniera di merda perchè non sono attori,quindi tanto vale avere gente come Will Smith..

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