mercoledì 9 marzo 2016

Morto Gino Corioni: da Baggio a Guardiola insegnò che anche le piccole possono sognare

RILEVO' LE RONDINELLE NEL 1992 E VI PORTO' MOLTI CAMPIONi

Dopo una battaglia lunga dieci anni, Gino Corioni si è spento nella notte di martedì all'età di 78 anni. Dopo aver portato l’Ospitaletto fra i professionisti, nel 1985 passò col Bologna per trapiantarne gli elementi migliori. Con gli emiliani conquistò la serie A e una qualificazione in coppa Uefa. Lajos Detari fu il suo “colpo” internazionale del periodo in rossoblù. Ma fu solo un antipasto di quanto fece poi a Brescia, che rilevò nel 1992.

LE COSE FATTE COL BRESCIA – Con ''le rondinelle'' ha vinto il Trofeo Angloitaliano (1994), è arrivato a una finale Intertoto (2001), è stato promosso 5 volte in A (’92, ’94, ’97, 2000, 2010) e altrettante volte è retrocesso. Ma dal 2000 al 2005 è rimasto ininterrottamente nella massima serie. Sotto la sua gestione sono approdati in biancazzurra campioni inusuali per una squadra di provincia: Roberto Baggio su tutti, capitano delle 4 salvezze consecutive. Ma non si possono dimenticare altri grandi colpi: Pep Guardiola, Luca Toni, Gigi Di Biagio, Andrea Pirlo, Maurizio Ganz, Dario Hubner, Marek Hamsik, i rumeni Gica Hagi, Ioan Sabau e Florin Raducioiu. Andrea Caracciolo il bomber che ha sentito come un figlio calcistico: accolto ragazzino, l’ha visto diventare capitano. Esaltò giocatori semi-sconosciuti come Calori, i gemelli Filippini, Jonathan Bachini.
Fra gli allenatori, si ricorderanno Mircea Lucescu e Carlo Mazzone. Quest'ultimo lasciò il segno con una grande rincorsa sotto la curva degli atalantini, che lo offendevano ripetutamente per la sua romanità.

GLI ULTIMI ANNI DIFFICILI DI PRESIDENZA - La realizzazione di uno stadio all’altezza delle sue ambizioni (“senza è impossibile fare calcio vero”), ragione di scontri infiniti con le amministrazioni, è rimasta per sempre il suo cruccio. Gli ultimi anni di presidenza, dopo la retrocessione del 2011, sono stati complicati. Nel 2013 ha sfiorato il ritorno in A attraverso i playoff.
Un anno dopo, in estate, il commissariamento del club da parte di Ubi Banca, le prime penalizzazioni in classifica della carriera. E, nel 2015, un anno fa, il salvataggio del club da parte di Profida. Da allora Corioni ha tifato Brescia e lottato con un male che alla fine, nonostante la sua eccezionale tempra, non gli ha dato scampo.


Gigi Corioni ha dimostrato che anche le piccole società possono sognare e avvalersi di qualche grande nome. 

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