RILEVO' LE RONDINELLE NEL 1992 E VI PORTO' MOLTI CAMPIONi
Dopo una battaglia lunga dieci anni, Gino Corioni si è
spento nella notte di martedì all'età di 78 anni. Dopo aver portato
l’Ospitaletto fra i professionisti, nel 1985 passò col Bologna per trapiantarne
gli elementi migliori. Con gli emiliani conquistò la serie A e una
qualificazione in coppa Uefa. Lajos Detari fu il suo “colpo” internazionale del
periodo in rossoblù. Ma fu solo un antipasto di quanto fece poi a Brescia, che
rilevò nel 1992.
LE COSE FATTE COL BRESCIA –
Con ''le rondinelle'' ha vinto il Trofeo Angloitaliano (1994), è arrivato a una
finale Intertoto (2001), è stato promosso 5 volte in A (’92, ’94, ’97, 2000,
2010) e altrettante volte è retrocesso. Ma dal 2000 al 2005 è rimasto
ininterrottamente nella massima serie. Sotto la sua gestione sono approdati in
biancazzurra campioni inusuali per una squadra di provincia: Roberto Baggio su
tutti, capitano delle 4 salvezze consecutive. Ma non si possono dimenticare altri
grandi colpi: Pep Guardiola, Luca Toni, Gigi Di Biagio, Andrea Pirlo, Maurizio
Ganz, Dario Hubner, Marek Hamsik, i rumeni Gica Hagi, Ioan Sabau e Florin
Raducioiu. Andrea Caracciolo il bomber che ha sentito come un figlio
calcistico: accolto ragazzino, l’ha visto diventare capitano. Esaltò giocatori
semi-sconosciuti come Calori, i gemelli Filippini, Jonathan Bachini.
Fra gli allenatori, si ricorderanno Mircea Lucescu e Carlo
Mazzone. Quest'ultimo lasciò il segno con una grande rincorsa sotto la curva degli
atalantini, che lo offendevano ripetutamente per la sua romanità.
GLI ULTIMI ANNI DIFFICILI DI
PRESIDENZA - La realizzazione di uno stadio all’altezza delle sue
ambizioni (“senza è impossibile fare calcio vero”), ragione di scontri infiniti
con le amministrazioni, è rimasta per sempre il suo cruccio. Gli ultimi anni di
presidenza, dopo la retrocessione del 2011, sono stati complicati. Nel 2013 ha
sfiorato il ritorno in A attraverso i playoff.
Un anno dopo, in estate, il commissariamento del club da
parte di Ubi Banca, le prime penalizzazioni in classifica della carriera. E,
nel 2015, un anno fa, il salvataggio del club da parte di Profida. Da allora
Corioni ha tifato Brescia e lottato con un male che alla fine, nonostante la
sua eccezionale tempra, non gli ha dato scampo.
Gigi Corioni ha dimostrato che anche le piccole società possono sognare e avvalersi di qualche grande nome.
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