TRA GLI ANNI ’50 E ’60 I PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI VERSO I
GAY FURONO DI GRAN LUNGA SUPERIORI A QUELLI DEL VENTENNIO
“Meglio fascista che frocio!” rispondeva col suo solito
charme ciociaro l’Onorevole Alessandra Mussolini in quel salotto televisivo
squallido che è Porta a porta. Un’affermazione che alimentò ancora di più il
risentimento del mondo gay nei confronti del fascismo e della destra italiana,
notoriamente poco incline a tollerare lo stile di vita omosessuale.
Dati alla mano però, si può smontare un altro falso storico
legato al Fascismo: ossia la persecuzione violenta e disumana nei confronti
degli omosessuali. In realtà, scrutando gli archivi storici, si scopre come le
dittature nazista e sovietica siano state molto più reprimenti e come nel
dopoguerra il bigottismo democristiano sia stato ancor più spietato nei loro
confronti.