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martedì 4 febbraio 2014

PIER FERDINANDO CASINI TORNA IN GINOCCHIO DAL CAVALIERE PER NON SPARIRE

DOPO IL FLOP ELETTORALE DEL TERZO POLO LO SCORSO ANNO E IL VARO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE PUNTA AL BIPOLARISMO, ALL’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA NON RESTA CHE RITORNARE ALLA CORTE DEL CAVALIERE

“Meglio non fare la fine di Fini” avrà pensato Pier Ferdinando Casini. E allora meglio ritornare laddove è iniziata la sua ascesa politica: nel centrodestra guidato dall’indiscutibile Silvio Berlusconi. Una decina di anni fa il leader dell’Udc, quando era già Presidente della Camera, veniva considerato un personaggio dalle grandi prospettive: futuro leader di un centrodestra moderato ed europeo e papabile Presidente della Repubblica. E invece nel 2006 si allontanò dal Cavaliere, cercando di costruire quel tanto agognato Terzo Polo o Grande centro (come lo sfotteva pure Neri Marcorè in una delle tante sue riuscite imitazioni) mai realizzato nei fatti. Nemmeno sfruttando lo scorso anno un personaggio di spicco quale Mario Monti. La sua Udc ha beccato a malapena un imbarazzante 1,4%, riuscendo comunque, complice il Porcellum, ad avere qualche seggio alla Camera e perfino un Ministero (nella persona di D’Alia) nell’attuale Governo Letta. E così, in vista di una legge elettorale che spinge verso il Bipolarismo, non resta che schierarsi e tornare dieci anni indietro. Un po’ come tutto il centrodestra del resto, come già dimostra il ritorno di Forza Italia e Alleanza Nazionale.

lunedì 4 marzo 2013

VATICANO FUORI DAL PARLAMENTO PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA DELLA REPUBBLICA


GRAZIE ALLA DC E AI SUOI PARTITI DISCENDENTI, LA CHIESA AVEVA SEMPRE CONTATO IN QUALCUNO CHE NE DIFENDESSE LE ISTANZE. ORA LA PRESENZA E’ MARGINALE

Il Parlamento che si formerà per effetto del voto è profondamente rinnovato. L’età media alla Camera è di 45 anni, mentre al Senato di poco più di 50 anni. Ci sarà anche una donna su tre. Il merito va soprattutto al Movimento cinque stelle e alle sue liste innovative, e alla spinta rinnovatrice cui ha costretto gli altri partiti. Oltre a ciò, il nuovo Parlamento avrà come grande novità la scarsa influenza del Vaticano, visto che i partiti centristi e moderati hanno pochissimi seggi. Già lontani sembrano i tempi di quando al Governo c’è stata per quasi cinquant’anni la Democrazia cristiana, e poi i partiti cattolici nati dalla sua frattura. Certo, ancora presente è l’influenza della morale cattolica nel Pd e Pdl, ma ormai è marginale.

domenica 8 luglio 2012

LA DEMOCRAZIA CRISTIANA HA PERSEGUITATO GLI OMOSESSUALI PIU’ DEL FASCISMO


TRA GLI ANNI ’50 E ’60 I PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI VERSO I GAY FURONO DI GRAN LUNGA SUPERIORI A QUELLI DEL VENTENNIO

“Meglio fascista che frocio!” rispondeva col suo solito charme ciociaro l’Onorevole Alessandra Mussolini in quel salotto televisivo squallido che è Porta a porta. Un’affermazione che alimentò ancora di più il risentimento del mondo gay nei confronti del fascismo e della destra italiana, notoriamente poco incline a tollerare lo stile di vita omosessuale.
Dati alla mano però, si può smontare un altro falso storico legato al Fascismo: ossia la persecuzione violenta e disumana nei confronti degli omosessuali. In realtà, scrutando gli archivi storici, si scopre come le dittature nazista e sovietica siano state molto più reprimenti e come nel dopoguerra il bigottismo democristiano sia stato ancor più spietato nei loro confronti.

venerdì 27 aprile 2012

LE AMMINISTRATIVE 2012 HANNO GIA’ UN VINCITORE: IL VOLTAGABBANA UDC ALLEATO UN PO’ CON TUTTI


IN TUTTE LE REALTA’ DOVE SI VOTA, IL PARTITO DI CASINI SI TROVA NELLE COALIZIONI CHE HANNO MAGGIORE POSSIBILITA’ DI VINCERE, TANTO DI DESTRA QUANTO DI SINISTRA

Non c’è nulla da fare. Sono democristiani e l’opportunismo ce l’hanno nel DNA. Se a livello nazionale Pierferdinando Casini prova a fare il De Gasperi dei tempi nostri, dialogando un po’ con tutti – tranne con Lega e Di Pietro che lo disprezzano – a livello locale l’Udc si allea un po’ a destra e un po’ a sinistra. E non certo a casaccio: guarda caso nelle coalizioni che hanno più opportunità di vincere. Vediamo la triste panoramica delle alleanze, che potremmo ribattezzare “La ballata del democristiano”.

venerdì 20 aprile 2012

SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO? UN SERENO CONFRONTO TRA DEMOCRAZIA E FASCISMO


LA DEGENERAZIONE DELLA POLITICA ITALIANA, IN ATTO ORMAI DA UN TRENTENNIO, STA METTENDO IN DISCUSSIONE I FONDAMENTI DELLA REPUBBLICA

Con questo pezzo qualcuno mi bollerà come un nostalgico fascista, o, al limite, uno dei tanti qualunquisti. Il tentativo in questa sede è invece quello di confrontare l’attuale fase decadente della nostra Repubblica - ormai in corso da un trentennio (Berlinguer già nel 1984 parlava di “questione morale”) e fatta di storie di corruzioni, volgarità, scandali vari ed eventuali - con la prima fase del Regime fascista (1922-1936), nel corso della quale furono realizzate importanti riforme legislative (alcune rimaste in vigore fino a pochi anni fa), grandi opere pubbliche e importanti innovazioni culturali.
Molti sono gli stereotipi che portano all’automatica e totale bocciatura del Fascismo, con una conseguente promozione della democrazia divenuta stancamente scontata, al punto che i politici per anni hanno fatto quello che gli pareva e piaceva grazie al nostro totale disinteresse. Facendoci giungere alla situazione drammatica attuale.
Di seguito riporto un elenco di quanto compiuto dal Fascismo prima del mortale abbraccio col Nazismo di Hitler, che portò il Paese prima alla drammatica promulgazione delle Leggi razziali e poi all’ingresso nella Seconda guerra mondiale; alla quale l’Italia non era assolutamente preparata.

mercoledì 9 maggio 2007

29 ANNI FA MORIVA ALDO MORO

Il 9 maggio 1979, veniva ucciso, dopo 55 giorni di prigionia, dal gruppo terroristico di estrema sinistra, le Brigate Rosse, il presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro.
E' pacifico, da parte degli storici e politologi, ritenere che l'intenzione, da parte dei terroristi rossi di uccidere Moro, scaturisse dal fatto che egli era il più importante sostenitore del "Compromesso storico", che avrebbe portato, grazie al voto di fiducia in Parlamento, proprio il giorno dopo il suo sequestro, alla nascita per la prima volta in Italia, di un Governo composto dalla Democrazia Cristiana e dal Partito Comunista italiano, allora ben rappresentato da Enrico Berlinguer (il PCI arrivò in quegli anni anche al 33%).