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martedì 28 gennaio 2014

25 POLTRONE PER MASTRAPASQUA NON POSSON BASTARE: INDAGATO ANCHE PER UNA MAXIFRODE

IL PRESIDENTE DELL’INPS E’ INDAGATO dalla procura di Roma per una storia di cartelle gonfiate APPANNAGGIO DEll’ospedale Israelita, di cui è direttore generale. INOLTRE E’ AI vertici anche di Equitalia (di cui è vicepresidente), di cui lA STESSA Inps controlla il 49%. GIA’ IMPAZZA IL TOTO-SUCCESSORE

E’ già stato ribattezzato Mr 25 poltrone. Non sto parlando del proprietario di Poltrone & Sofà, bensì di Antonio Mastrapasqua, Presidente dell’Inps che al contempo ha collezionato altri incarichi e dunque mega-stipendi; diventando così l’emblema del sistema italiano, fatto di clientele, legami di sangue, amicizie, favori. E Mastrapasqua deve aver coltivato proprio bene in tutti questi anni. In realtà, contando pure gli incarichi minori, le poltrone diventano una cinquantina. Mastrapasqua, infatti, oltre ad essere presidente dell'Inps, è direttore dell'Ospedale israelitico di Roma, è vicepresidente di Equitalia (il che rappresenta anche un conflitto di interessi, essendo quest’ultima controllata per il 49% prorpio dall’Inps), è presidente del Fondo immobiliare Idea Fimit Sgr. Ha ruoli nei collegi sindacali di Austostrade per l'Italia, Aeroporti di Roma, Eur Confressi Roma srl, Coni, servizi ed altri enti. Come tutto ciò non bastasse, si sarebbe messo pure a fare brogli appannaggio dell’Ospedale che dirige; almeno stando all’indagine della Procura di Roma. E solo ora, come al solito ipocritamente, la politica si accorge di lui e ne chiede la testa, indignandosi di tutti gli incarichi che ricopre. Come se già in buona parte non li avesse nel 2008, quando fu nominato Presidente dell’Ente previdenziale. Ora impazza il toto-successore. Amici e parenti dei potenti di turno hanno già drizzato le antenne…

lunedì 16 aprile 2012

ESODATI, ITALIANI NEL LIMBO TRA DISOCCUPAZIONE E PENSIONE


PER L’INPS SONO 65MILA, MA PER I SINDACATI SAREBBERO 350MILA

Quattro anni fa un documento della Commissione teologica internazionale approvato dal Papa aboliva il tradizionale concetto di limbo, inteso come “luogo dove i bimbi non battezzati vivono per l'eternità senza comunione con Dio”. Con la riforma del Ministro Fornero è stato introdotto un nuovo concetto di limbo…laico: quello degli esodati, ossia quei lavoratori che hanno accettato, prima del 31 dicembre 2011, di lasciare l'azienda anzitempo con la certezza di ricevere la pensione massimo entro due anni, ma che con la nuova riforma della previdenza che innalza l'età per lasciare il lavoro si trovano senza occupazione e senza assegno, non potendo più collegare lo scivolo incentivato alla pensione.
Con la nuova legge per andare in pensione sono necessari 41 anni di contributi, 42 per gli uomini, oppure una età anagrafica che sale gradualmente da 62 anni nel 2012 per arrivare a 66 nel 2018. Contro di loro c’è anche uno squallido balletto di cifre, tra Inps, Sindacati e politica. Venerdì scorso sono scesi in piazza per manifestare il proprio dissenso.