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lunedì 2 aprile 2012

EMILIO FEDE CACCIATO DAL TG4, DOPO 19 ANNI DI ONORATO ZELO


CADE UN ALTRO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO. SARA’ SOSTITUITO DA GIOVANNI TOTI, DIRETTORE RESPONSABILE DI STUDIO APERTO

dopo 19 anni di onorato zelo e servilismo, Emilio Fede è stato rimosso dalla direzione del Tg4. Occorre comunque dire che su un cambio al vertice del Tg4 si ragionava da tempo, anche perché Fede compirà 81 anni a giugno. È difficile non immaginare che a pesare sulla svolta di queste ore non siano state le ultime vicende, con il fascicolo aperto dalla procura di Roma sui due milioni e mezzo di euro che Fede avrebbe cercato di depositare in Svizzera, a Lugano. Circostanza seccamente smentita come «balla colossale» dall'interessato. Ma è difficile non notare la coincidenza tra il clamoroso annuncio di questa sera e le dichiarazioni rilasciate da Fede nelle ultime ore, in particolare al Corriere della Sera in cui il direttore oltre a parlare di «complotto» ai suoi danni, lascia chiaramente trapelare la convinzione di dare fastidio «anche» dentro l'azienda.

venerdì 30 dicembre 2011

NEL 2011 L’ITALIA E’ TORNATA IN PIAZZA


COME NEI PAESI NORDAFRICANI, IN SPAGNA E IN AMERICA, ANCHE PER IL NOSTRO E’ STATO UN ANNO CARATTERIZZATO DAI MOVIMENTI

Il 2011 è stato un anno all’insegna del ritorno dei popoli in piazza; per abbattere anacronistiche dittature e per difendere o promuovere innati, eppur negati, diritti civili, politici ed economici. Il tutto è partito dalla travolgente Primavera araba a cavallo tra il 2010 e il 2011, sconfinando poi in Spagna con gli Indignados e in America con Occupy wall street. Poca fortuna ha avuto invece il fermento del popolo siriano, massacrato da ormai un anno ma con nessuna voglia di arrendersi. Perfino il popolo russo si è indignato pochi giorni fa e ha avuto il coraggio di opporsi al duopolio dal sapore comunista Putin-Medvedev.
Pure l’Italia non è stata da meno. Anche nel Belpaese il popolo si è svegliato, è sceso in Piazza, si è indignato. Certo, le manifestazioni sono state programmate, pacifiche, controllate, al punto da non smuovere nulla a livello istituzionale (come sappiamo, ci hanno pensato le Borse) come invece accaduto altrove. Ma almeno anche in Italia la combinazione virtuale-reale, Facebook-Piazza, è stato un mix che ha smosso le coscienze, risvegliato un tessuto sociale ormai dormiente da almeno trent’anni. 
Vediamo di seguito le manifestazioni più significative, raccolte da un’inchiesta de La Repubblica.

mercoledì 14 dicembre 2011

SE NON ORA, QUANDO LAVORAVANO PER BERLUSCONI


ECCO ALCUNE TRA LE MANIFESTANTI CHE SONO SCESE IN PIAZZA CONTRO IL GOVERNO BERLUSCONI (E PER SOLLECITARE QUELLO MONTI POI), MA CHE SONO DIVENTATE FAMOSE PROPRIO GRAZIE ALLE SUE RETI

Le donne in Italia sono penalizzate da sempre, colpa di un sistema giuridico tutt’ora di matrice maschilista. In tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo da un po’, i numeri in loro sfavore diventano ancora più ingiusti e disarmanti. Fanno bene dunque a manifestare, sebbene a mio avviso, su alcuni punti si pongono in contraddizione con le proprie istanze del ’68, come ad esempio la libertà di usare il proprio corpo a proprio piacimento. Se esistono donne-immagine in Tv o escort, ciò è una delle tante facce – seppur estreme e degenerate – di questa richiesta di libertà. Io scelgo dunque come usare la mia bellezza, salvo i casi in cui tale utilizzo non sia obbligato dalle mie condizioni economiche o da violente costrizioni.
Ma a parte questo aspetto, le donne di “Se non ora, quando?” dello scorso febbraio diventate domenica scorsa “Se non le donne, chi?” hanno un’altra contraddizione al loro interno, rappresentata da alcune vip che oggi criticano aspramente il berlusconismo (definito da Paola Turci “sottocultura”), ma che sono diventate famose proprio grazie al Cavaliere. Cito due casi: Ambra Angiolini ed Emma Marrone, più quello di Marina Rei, diventata sì famosa facendo la cantante, ma è anche stata ballerina a fine anni ’80 su Canale 5. Pure la Littizzetto – la quale se non erro non è scesa in piazza, ma ha dato comunque un suo apporto morale - è diventata famosa grazie a Berlusconi. Ma ormai, tornata da alcuni anni su Raitre a sfornare battute sul suo conto, se lo è dimenticato…