IN POLE CI SAREBBERO ALLEGRI E MANCINI. QUASI IMPOSSIBILE
ARRIVARE AD ANCELOTTI E CONTE, ALMENO NELL’IMMEDIATO. POCO PROBABILE LA PISTA
STRANIERA
Come accaduto in Sudafrica quattro anni fa, l’Italia esce
dal Mondiale ai gironi anche in Brasile. Una brutta figura. La prima partita
vinta contro l’Inghilterra ci aveva illusi di potercela fare; qualcuno ha
perfino rievocato frettolosamente il Mondiale del 2006, dove venivamo dati per
vecchi e sfacciati ma poi vincemmo la coppa. Poi la sconfitta contro il Costa
Rica ci ha rimessi coi piedi per terra. Infine, la figuraccia contro l’Uruguay,
con una squadra apparsa svogliata e sulle gambe, perfino peggiore di quella
vista contro i centramericani. Cesare Prandelli, che si è dimesso subito dopo
la gara, in un Paese dove non si dimette quasi mai nessuno (si è dimesso
perfino il Presidente Abete), non ha comunque tutte le colpe: ha convocato chi
stava meglio, sebbene, durante le partite, abbia sbagliato poi qualche scelta
tecnica iniziale (in primis, quella di insistere su Balotelli) e qualche
cambio. Si è ritrovato con un gruppo svogliato e sulle gambe, seppur
anagraficamente giovane. Il calcio italiano ha completato il suo fallimento. Ma
chi potrebbe succedere all’ex allenatore della Fiorentina? Circolano cinque
nomi su tutti. Piacerebbero anche Ancelotti e Conte, ma hanno già impegni
contrattuali. Si esclude la pista che porta a un allenatore straniero.