TUTTI I VERDETTI DELLA SERIE A
Ha parlato di impresa e di miracolo, dimenticando forse
tutti i giocatori che la societa’ gli ha messo a disposizione. Ha perfino
paragonato questo scudetto a quello del Verona di Bagnoli.
Antonio Conte ha finito di piangersi addosso: la sua
Juventus ha vinto lo scudetto e almeno così per qualche settimana i suoi
dirigenti non penseranno ancora a quegli scudetti sottrattigli nel
post-Calciopoli. Anche se ora e’ iniziato un nuovo tormentone: sulla “terza
stella” e il numero 30 (per la giustizia sportiva questo è invece il 28mo).
Comunque gli Agnelli, per mostrare la forza delle proprie posizioni, hanno
piazzato un bel trenta gigante sul nuovissimo Juventus stadium.
Per carita’, la squadra di Conte e’ stata una macchina da
guerra, finendo il campionato imbattuta; sebbene più di una svista arbitrale
non sia mancata. Ma le sue dichiarazioni pre e post partita, nonché il suo
atteggiamento durante le gare, degeneravano sempre in piagnistei e vittimismi
ingiustificati.
Comunque, complimenti alla Juve e all’ultimo scudetto con
Del Piero. Anche quest’anno decisivo nonostante i molteplici acquisti da parte
della societa’. Zeman ha detto che gli scudetti della Juventus sono al massimo
23. Chissa’. Io da interista recrimino quello vinto da Lippi nel ‘97/’98,
frutto di vari e clamorosi errori arbitrali.
Vediamo gli altri verdetti del campionato.
CHAMPIONS: DELUSIONE MILAN, SORPRESA
UDINESE – Si piazza “solo” al secondo posto il Milan di Massimiliano
Allegri, il quale, almeno fino a gennaio, sembrava destinato a vincere tutto, o
almeno Coppa Italia e Scudetto. E invece la squadra rossonera si è mostrata per
quello che è: vecchia e Ibra-dipendente. Hanno inciso comunque anche lo stop di
Boateng prima, Cassano poi e l’assenza di Pato; il quale non ha ancora risolto
un male fisico ad oggi misterioso malgrado cure oltreoceaniche.
Merita il piazzamento in Champions l’Udinese di Guidolin,
squadra dall’ottimo collettivo e trascinata dal “solito” Di Natale. Se la
societa’ avesse tenuto Inler e Sanchez, forse avrebbe potuto puntare a qualcosa
in piu’…
LAZIO, NAPOLI E INTER IN EUROPA
LEAGUE – I pur evidenti e vertiginosi alti e bassi non hanno ostacolato
l’ingresso in Europa della Lazio, con un Reja che in piu’ occasioni si è
scontrato con societa’ e tifoseria. La squadra romana ha trovato un ottimo
Klose, ma un deludente Cisse’ e una difesa anche quest’anno imbarazzante.
Simile discorso per il Napoli, dal doppio volto:
schiacciasassi in attacco e imbarazzante in difesa. Sul rendimento dei
partenopei ha anche inciso la partecipazione in Champions league, che come si
sa prosciuga energie fisiche e psichiche. Specie quando non si hanno rose
ampie.
Dopo un inizio disastroso, sull’orlo della zona
retrocessione, l’Inter ha fatto registrare un’ottima ripresa con Claudio
Ranieri; il quale pero’ ad un certo punto e’ apparso in palese stato
confusionale. L’arrivo del giovane Stramaccioni ha permesso ai nerazzurri di
chiudere dignitosamente il campionato, al sesto posto.
CESENA, NOVARA E LECCE VANNO IN
SERIE B – Nonostante una squadra di tutto rispetto, specie in attacco
con Mutu, Iaquinta e Santana, il Cesena è risultata la prima squadra ad essere
retrocessa, gia’ con un paio di mesi di anticipo.
Ci ha provato la dignitosa neopromossa Novara, con la
societa’ che ha preferito provarci con lo stesso organico della B. Mentre il
Lecce con Cosmi ci ha provato fino all’ultima giornata.
SORPRESE E DELUSIONI – Tra le
sorprese vanno annoverate il Bologna che ha totalizzato 51 punti, il Catania
che si e’ salvato con larghissimo anticipo e l’Atalanta che ha totalizzato 52
punti, polverizzando così i 6 di penalizzazione iniziale.
Deludono invece la Roma di Luis Enrique (che di fatti
lascera’ i capitolini), la Fiorentina che ha rischiato seriamente la B, il
Palermo e il Genoa, salvatesi a stento nonostante un discreto comparto
giocatori.
“STORICI” ADDII AL MILAN – Oltre a quello del succitato Del Piero,
altri giocatori ieri hanno detto addio, specie al Milan: Inzaghi, Nesta,
Zambrotta, Gattuso, ai quali forse si aggiungeranno Ambrosini e Seedorf (oltre
al certo Van Bommel). La chiusura di un ciclo piu’ volte rinviata per i
rossoneri, i quali devono attuare un profondo rinnovamento della propria rosa.
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