mercoledì 11 luglio 2012

LE INGIUSTIZIE DELLA GIUSTIZIA ITALIANA


NELLA RUBRICA “GIUSTIZIATI” LIBERO RACCOGLIE I TANTI CASI DI MALFUNZIONAMENTO DEL NOSTRO SISTEMA GIUDIZIARIO

Come noto la Giustizia italiana, oltre ad essere molto lenta, è anche molto ingiusta. Tanti i casi di cittadini che, avendo ragione, si sono visti sentenziare contro, passando al torto. O che non hanno ottenuto risarcimenti, o almeno non nelle dovute proporzioni. Il sistema giudiziario italiano è una macchina burocratica lenta e farraginosa, resa ancora più ingiusta dai Governi Berlusconi che hanno mirato solo a salvare il Cavaliere e i suoi seguaci dai propri guai giudiziari e che rischia di diventare ancor più inefficiente con i tagli previsti dallo Spending review voluto dal Governo Monti.
Libero ha aperto un’apposita rubrica dove raccoglie segnalazioni relative a casi di malagiustizia, chiamata non a caso “Giustiziati”. Di seguito ne riporto qualcuna.

INVALIDO DALLA NASCITA, NESSUNA GIUSTIZIA -  Egregio Direttore, approfitto di questa occasione per informarvi di quanto è successo alla mia famiglia. Nel 1980 nasce il mio terzo figlio, che abbiamo chiamato Mirko, presso l’ospedale Fornaroli di Magenta. A causa di un cesareo praticato con eccessivo ritardo il ragazzo risulta affetto da una patologia molto grave, «tetra-paresi spastica con sindrome distoniche secondarie», e attualmente è invalido civile al 100% e vive in carrozzella. Nello stesso anno - ricordo, sono passati 32 anni -, inizio una causa penale nei confronti dell’ospedale per lesioni colpose: la causa penale si chiude a causa di un’amnistia, dopo che i periti d’Ufficio avevano accertato l’imperizia e negligenza professionale del medico.
Inizia la causa civile, che a tutt’oggi è ancora pendente per la seconda volta presso la Suprema Corte di Cassazione.
Nei precedenti giudizi e dopo 4 consulenze tecniche d’ufficio è stata sempre accertata l’imperizia e la negligenza del medico, ciò nonostante la parte avversa ricorre sempre al grado successivo: dal 1980 al 2012 sono trascorsi ben 32 anni e la giustizia è sempre latitante.
A seguito dell’abbandono volontario del mio legale (un grosso nome dell’avvocatura milanese) presento un esposto all’Ordine degli avvocati di Milano per comportamento deontologicamente censurabile, ebbene dopo più di due anni l’ordine degli avvocati non prende in esame il mio esposto, e a questo punto appare evidente che la casta difende la casta, mente il  cittadino di fronte ai potenti resta sempre solo.

TRE ANNI PER TROVARE UN GIUDICE E INTANTO RESTA SENZA LAVORO - È un anno e mezzo che il giudice ha condannato la cooperativa  di Sarno (provincia di Salerno) in cui lavoravo fino ad Aprile 2008, e non riesco ad ottenere quello che mi spetta: liquidazione, stipendi e tredicesime.  L’ufficiale giudiziario ha pignorato alla ditta dove lavoravo delle auto distrutte, con addirittura pezzi mancanti di motore e carrozzeria, auto che non potevano circolare,  sono state valutate 16 mila euro, se avessi la possibilità di farvele vedere capireste che si tratta di una assurda e criminale complicità fra l’ufficiale giudiziario e la cooperativa dove lavoravo. Ci sono voluti tre anni per iniziare la causa, e sapete perché? Perché il giudice che mi era stato assegnato era stato trasferito dal Tribunale di Nocera Inferiore  ad altro Tribunale. Ci sono voluti tre anni per trovare un sostituto: ogni volta che c’era l’udienza, la causa veniva rinviata perché il giudice non c’era, e ciò nonostante fosse noto che il giudice non lavorava più presso quel Tribunale, ma veniva ugualmente assegnato alle cause. Quindi, prima di fare la causa, io già sapevo che sarebbe stata rinviata perché il giudice che l’aveva non lavorava piu al Tribunale di Nocera Inferiore. Sono più di quattro anni che non riesco a trovare lavoro e vivo con mia mamma pensionata (460 euro al mese).  Scusate lo sfogo e eventuali errori grammaticali: sono troppo incazzato per non incorrere in errori.

TRATTATI COME LADRI PER UN MINI DEBITO - Io e mio figlio gestiamo una piccola ditta artigianale, siamo solamente noi due come dipendenti, oltre a qualche saltuaria collaborazione per lavori più impegnativi. Pochi giorni fa ci trovavamo in un cantiere per effettuare delle consegne e relativi montaggi, quando alle 9.30 circa riceviamo una chiamata al telefonino da parte del maresciallo dei carabinieri il quale ci chiedeva  (imponeva) l’immediato rientro in sede per motivi da spiegare.
Impauriti e preoccupati facciamo immediato ritorno nel nostro laboratorio cercando di immaginare il problema presentato. Al nostro arrivo troviamo ben due macchine dei carabinieri con quattro militari in divisa e armati, oltre un camion gru vicino all’entrata. Chiediamo immediatamente spiegazioni e ci viene fornita la risposta: una società di leasing - tramite legale e con istanza del giudice -, richiede il ritiro di un macchinario preso in locazione e in ritardo nei pagamenti delle rate.
Il maresciallo ci intima l’apertura del locale e ci diffida da opporre resistenza all’operato dell’addetto al ritiro, notificando il mandato firmato da un giudice in cui si rileva inoltre di essere stati denunciati alla autorità giudiziaria per «indebita trattenuta di bene altrui». Da parte nostra precisiamo di non avere mai avuto comunicazione scritta di richiesta di reso del bene in questione, e inoltre che tale contratto si riferiva a un bene del valore iniziale di circa 45 mila euro con un saldo scoperto di poco superiore alle 4 mila .
Oltre alla poco edificante figura davanti ai vicini, non sono state sentite ragioni e il camion gru ha portato via il bene in questione. Secondo voi è possibile una situazione del genere? Infine ci è stato chiesto di presentarci in caserma con un legale per comunicazione di domicilio. Dopo il contatto con un legale (450 euro di spese) veniamo a sapere che il sequestro risultava illegittimo in quanto non concordato nei termini previsti. Ora capisco per quale motivo (purtroppo) ci sono tanti suicidi nel nostro paese. Grazie Monti, grazie magistratura, grazie forze dell’ordine. Vergogna.

FECONDATA CON IL SEME DI UN ALTRO, DA 3 ANNI ATTENDE GIUSTIZIA - Pur essendo un laico convinto, quando vedo il magistrato corrugare la fronte in atteggiamento pensieroso per prendere una decisione divento d’un tratto religioso. Mi appaiono angeli, arcangeli e mi domando cosa verrà fuori dalla sacra bocca del divin prescelto per rendere terrena giustizia. Però anche i Santi più magnanimi disturbati all’ultimo momento i miracoli non li fanno, così nel mio quasi decennio di avvocatura ho sentito di tutto. Tra giudici e avvocati è come tra moglie e marito: amore e odio. A volte t’incazzi e lo manderesti al diavolo, altre volte ti dà ragione e lo adori. L’avvocato non è e non può essere obiettivo per sua stessa natura. Il magistrato per gli addetti ai lavori è come i carabinieri: nei meandri dei tribunali circolano fior di aneddoti e barzellette (mitica la chiamata di quarto!!!) da recitare con un filo di voce per non avere torto a vita. 
L’avvocato si nutre di pane, cause e toghe. Il sogno di ogni Collega a fine carriera è una raccolta monografica di tutte le pièce più divertenti vissute in anni di aula giudiziaria. Il titolo, facendo il verso a Primo Levi, potrebbe essere «Se questa è giustizia». Ben venga allora l’iniziativa di Libero a dar voce alle migliaia di vite di signori nessuno distrutti nel patrimonio, negli affetti, nella loro esistenza quotidiana da decisioni dissennate. Quante volte mi sono sentito dire dai clienti incazzati da sentenze strampalate: allora chiamo il Gabibbo. Già il pupazzo rosso ha più credito sociale dei dipendenti di Arenula anche se loro si offendono a sentirselo dire. Mi permetto allora un breve racconto dei mille con cui potrei tediare il lettore: un caso eclatante di malasanità avvenuto all’ospedale di Padova dove avevano fecondato una signora con il seme in provetta non del marito, ma di un estraneo.
Una bella mattina il fatto esce sulla stampa e dall’alba presso il mio studio si presenta mezza televisione italiana per mandare la notizia su tutti i tg delle 13. Un casino dell’anima. Nel pomeriggio esce anche il comunicato stampa dell’azienda ospedaliera di Padova che ammette la responsabilità dell’accaduto e si scusa con la malcapitata. A quel punto anch’io, che da ottimista sono diventato pessimista di natura, ho pensato che la danneggiata, caduta nel frattempo in profonda depressione, sarebbe stata risarcita in men che non si dica. Invece, bruciata la notizia sui media, dopo tre anni siamo ancora qua a mangiare eufemisticamente polvere. Gli avvocati dell’ospedale, forti dell’inefficienza della giustizia, hanno ritirato il braccino: c’è responsabilità, ma non c’è danno. La mia perizia sostiene che la danneggiata ha avuto un patimento psicologico pari a quello di uno stupro, ma si dovrebbe accontentare delle scuse perché i Lloyd’s di Londra non mettono nemmeno una sterlina sul piatto. Allora iniziamo la causa innanzi alla corte patavina e lì marciamo oramai da anni. Non un giudice in grado di leggersi le carte ed elaborare il concetto più semplice del mondo: se fossi io al posto di quella disgraziata? Non una toga «con le palle» capace di dire: avete fatto una porcata grande come una casa, siete assicurati, mano al portafoglio. Attenderà chissà quanti anni la sofferenza di chi agognava da anni la maternità e ha proceduto a un aborto pilotato per l’appisolarsi di qualche medico.
L’udienza prossima è a luglio e il giudice ha nominato un medico-legale addirittura di Varese per sentirsi dire quello che l’ospedale ha già ammesso illo tempore con il comunicato stampa per fare bella figura sui tg. Intanto si tira a campà: l’assicurazione fa i suoi affari coi premi pagati, l’ospedale non sa né leggere né scrivere e la toga con questi bollori estivi non suda per scrivere sentenze. La legge è uguale per tutti: fa schifo!

Qui troverete tutti i casi: http://www.liberoquotidiano.it/sezioni/363/giustiziati

5 commenti:

  1. continuo a stupirmi che ti stupisci..

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  2. Mi dici spesso questa cosa. Preciso che io non mi meraviglio, bensì riporto notizie

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  3. QUESTE SONO LE URLA DELLA FAMIGLIA E AMICI DI WILLIAm DAL 1°
    GENNAIO 2014 RINCHIUSO NEL CARCERE DI PARMA :
    Nel pomeriggio del 1° gennaio è stato arrestato Nocera William ( che stava scontando una pena di 4 anni e 8 mesi ai domiciliari per un arresto di intercettazioni riguardanti un suo amico che spacciava fumo la sua colpa era stata trovarsi in macchina con il compagno in quel preciso momento ma fumo erba o qualsiasi tipo di DROGA non ne avevano addosso ... come sappiamo tutti queste leggi per il proibizionismo rendono arresti e pene esagerate e allucinanti piu dei veri reati ) .
    Comunque William , per gli amici Willy, ha sempre rispettato gli orari domiciliari aveva solo il permesso di uscire per il lavoro, e quella dannata mattina il carabiniere doveva solo accertarsi che il ragazzo fosse in casa era un normale controllo , salito in casa con l'accusa di sentire odore di marijuana ha iniziato a minacciare e perquisire tutta l'abitazione mettendola a soqquadro e uno dei due cani, il rottweiller (cane molto equilibrato e affettuoso ci tengo a precisare) innervosendosi della presenza sconosciuta del carabiniere , ha iniziato ad agitarsi e a difendere ,come qualunque cane grosso o piccolo di questo mondo , il proprio padrone a cui è stata puntata una pistola per far calmare il cane!!!!
    Willy è stato arrestato e condannato a 1 anno e 6 mesi ,con l'accusa di uso di stupefacenti e resistenza a pubblicoufficiale.
    Dopo una attenta perquisizione,nulla è stato trovato e la "resistenza" è la conseguenza di un arresto immotivato.
    Al processo è stato accusato per un'ipotetico morso al carabiniere da parte del suo rottweiler affermato da un referto medico ma alla richiesta di mostrare il nominato morso per certificare la veridicità della testimonianza non è stato mostrato alcun morso che assocciato alle altre accuse mostra come non ci sia nessuna prova fondata per aver sbattuto dentro un ragazzo che stava già scontando una pena severa e ingiusta.
    Willy,è in carcere dall'inizio di gennaio,ed è già dimagrito di 12 Kg
    E' stato trasferito nel piano piu' alto del carcere di Parma tra gli extracomunitari e i detenuti con una pena alta .

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  4. nel sentire queste storie può venire solo un misto di tristezza e schifo!
    La cosiddetta "giustizia" italiana ha dimostrato tante di quelle incongruenze da perdere completamente
    credibilità, ogni qualvolta mi ritrovo a leggere o a sentire di sentenze, indagini, istruttorie etc.. non so più cosa e a chi credere!! Quando si perde la fiducia in istituzioni come la magistratura, ci si sente disorientati e non si sa più in cosa credere,cosa seguire e fare affidamento
    Nel caso non si fosse capito mi trovo anche io (come tanti) a vivere una situazione drammatica che ha coinvolto tutta la famiglia.
    Sono stato vittima di un fatto talmente insolito da farmi ancora faticare a credere che sia vero, ho problemi di grave disabilità che non mi hanno permesso neanche di potermi difendere in modo adeguato,
    Mi chiedo a che possa servire parlarne, a quanta gente possono interessare i guai del prossimo in un clima già abbastanza angosciante per tanti??? Mi pare di aver letto che le caste difendono le caste,
    purtroppo in un paese completamente instabile anche lo stato è completamente assente e a farne le spese saranno sempre i più deboli.

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    1. Grazie per la sua testimonianza. Nel mio piccolo cerco di dar voce a chi non ne ha.
      In bocca al lupo per tutto

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