mercoledì 14 novembre 2012

CON LE PIOGGE AUTUNNALI L’ITALIA GIA’ AFFOGA


SE L’ANNO SCORSO FU LA LIGURIA AD APRIRE TRAGICAMENTE LE DANZE, QUEST’ANNO E’ TOCCATO ALLA TOSCANA. E I VIGILI DEL FUOCO ACCUSANO IL GOVERNO

Siamo ormai arrivati al punto che, quando il Meteo annuncia qualche ora in piu’ di pioggia, i Sindaci di molte citta’ fanno chiudere le scuole e ordinano alla cittadinanza di uscire solo per estrema necessita’. Eppure qui da noi non arrivano uragani alla Sandy o Tsunami come in Asia. Tutt’al più le così dette “bombe d’acqua”, ossia tempeste improvvise che nel giro di un paio di ore mandano giu’ quantitativi di pioggia pari a giorni interni. Un fenomeno scoperto di recente dai metereologi.
La vera ragione di esondazioni e frane va ricercata nell’edilizia selvaggia che ha stuprato il paesaggio italiano, con cementificazioni su vallate franabili e deviazioni di fiumi e torrenti. I quali, con l’arrivo della pioggia, tendono a riprendere il proprio letto; allagando le cittadine costruite su quello che era il loro percorso.
A cio’, poi, si aggiungono i continui tagli alla prevenzione dei governi avvicendatisi in questi anni; come ha anche denunciato l’USB dei Vigili del Fuoco.


LA STRAGE A GROSSETO - Il bilancio del primo giorno di serio maltempo in Toscana è stato di 5 morti: a Grosseto, tre operai dell'Enel sono caduti da un ponte che è venuto giu’ e un anziano di 73 anni finito in un canale con la propria auto e poi trascinato via da un torrente esondato; a Marina di Massa, un altro anziano di 79 anni, cardiopatico è morto colpito da infarto mentre controllava se la cantina della sua abitazione fosse allagata.
Anche l’Umbria, seppur senza vittime, è stata messa in ginocchio dalla pioggia; mentre a Roma a far paura è il Tevere. Venezia ormai affonda quasi quotidianamente. A Sud, invece, è sembrata quasi primavera.

LA DENUNCIA DEI VIGILI DEL FUOCO - Di nuovo l’Italia affonda nel fango, con morti e danni ingentissimi su territori devastati dalla speculazione edilizia e dall'abusivismo, e condonati dalla miopia politica dei governi”,  è l’amara constatazione di Antonio Jiritano, dell’USB P.I. Vigili del Fuoco.
“A tutto questo si potrebbe cominciare a mettere fine, demandando al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco i compiti di monitoraggio e messa in sicurezza dei territori – osserva Jiritano - infatti noi abbiamo il più grande raggruppamento di ingegneri, che dispone di tutte le competenze necessarie per svolgere questo compito cruciale”. “Invece  - denuncia il rappresentante USB - stiamo assistendo alla cancellazione di questa eccellenza, che era la prevenzione e previsione dei rischi,  per ridurci al drammatico compito di ‘deportare’ i cittadini dai luoghi colpiti. Lo stiamo registrando in tutte le recenti calamità: a L’Aquila, in Emilia, a Mormanno, la gente viene allocata fuori dai centri colpiti e lasciata per mesi in attesa delle lungaggini del governo di turno. Ed oggi tocca alla Toscana, all’orvietano, all’alto Lazio”. “Quanto sta succedendo – sottolinea Jiritano - è la naturale conseguenza di un Governo che invece di riformare il sistema di protezione civile incentrandolo sui bisogni della popolazione, con i Vigili del Fuoco come struttura centrale,  si è preoccupato solo di dare mandato ai presidenti delle Regioni di aumentare le tasse e le accise, nonché di invitare la gente a sottoscrivere le assicurazioni per le emergenze”. “Noi operatori del soccorso proviamo un’indignazione insopportabile.  Oggi siamo impegnati nel recuperare i morti ed i dispersi  - conclude Jiritano  -  ma nei prossimi giorni continueremo la nostra battaglia di civiltà e cultura della prevenzione e chiederemo di reperire i fondi necessari abbandonando le inutili spese militari e le altrettanto inutili grandi opere come la TAV”. 

(Fonte: Contropiano)

1 commento:

  1. paesaggi, paesi, città e soprattutto vite vittime di un Sistema che se ne frega altamente se la tua casa, i tuoi sacrifici, la tua stessa vita cessino di esistere in condizioni straordinarie del tempo e del suolo. Vergogna!!!
    Optimus

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