SECONDO Simoni Reneè
Guerrero Dias, un’insegnante di educazione artistica, IL FUHRER sarebbe fuggito
in Brasile e sarebbe morto in un villaggio del Mato Grosso NEL 1984
Di tanto in
tanto viene pubblicato qualche libro che proverebbe che Adolf Hitler non si
sarebbe suicidato nel suo Bunker della Cancelleria di Berlino il 30 aprile del
1945, bensì sarebbe fuggito in Sudamerica insieme ad altri gerarchi (alcuni di
loro anche dopo qualche anno), dove sarebbe morto negli anni ’80. Addirittura
qualcuno ha parlato di tentativi da parte del folle medico Josef Mengele – autore come
noto di atroci esperimenti sugli ebrei - di riportarlo in vita attraverso un
campione di DNA. L’ultima tesi, più fantasiosa (come tutte le precedenti del
resto) che realistica, vorrebbe Hitler morto nel Mato Grosso nel 1984, quasi
centenario. Nel libro c’è anche una foto.
IL LIBRO - L’ardita tesi è
contenuta nel libro “Hitler in Brasile, la sua vita e la sua morte”, pubblicato
nel Paese sudamericano da Simoni Reneè Guerrero Dias, una insegnante di
educazione artistica, che si è attirata le critiche di storici e docenti
universitari.
Secondo l’autrice, di religione ebraica, Hitler sarebbe
fuggito, con l’aiuto del Vaticano, in Argentina. Da dove sarebbe passato in
Paraguay ed infine in Brasile, dove si sarebbe stabilito prima nello stato del
Rio Grande do Sul e infine a Nossa Senhora do Livramento, una cittadina di 11
mila abitanti, nel cuore del Mato Grosso, dove era conosciuto come “o alemao
velho”, (“il vecchio tedesco”) e dove sarebbe sepolto con il nome di Adolf
Leipzig.
Lì Hitler si sarebbe anche fidanzato con una ragazza di
colore, Cutinga, “immortalata” anche lei nella foto che ritrarrebbe i due
insieme. Questa a sinistra. Come si evince il volto di Hitler è alquanto
sfocato e indefinito.
L’autrice sconfina nel genere fantasy quando sostiene che il
Vaticano avrebbe consegnato ad Hitler la mappa di un tesoro nascosto dai
gesuiti nel XVIII secolo in una caverna di Nobres, cittadina turistica del Mato
Grosso.
«La tesi del libro manca totalmente di rigore scientifico»,
ha detto Candido Moreira Rodrigues, storico della Università federale del Mato
Grosso.
Guerrero Dias si difende dalle critiche e annuncia di aver
identificato un presunto discendente del Fuhrer in Israele al quale chiederà di
sottoporsi all’esame del dna e compararlo poi con i resti del “vecchio tedesco”
vissuto nel Mato Grosso.
LIBRI PRECEDENTI - La tesi
dell’autrice non è originale: altri romanzieri hanno sostenuto che Hitler sia
fuggito in vari modi (anche in sommergibile) in Sudamerica.
Il romanzo più famoso è quello di Ira Levin: “I ragazzi
venuti dal Brasile”, da cui venne tratto un film di successo, in cui si
raccontano gli esperimenti del dottor Mengele durante la latitanza in Brasile
per “ricreare” Hitler attraverso la clonazione.
Del 1999 è invece il libro di Patrick Burnside: Hitler
escape, di 500 pagine, editato nel 2000 e rieditato fino al 2005, ma
scopiazzato più volte se non plagiato in toto per molti autori. Tra questi i
libro di Abel Basti, o Simon Dunstan e Gerard Williams.
A sfatare questo mito, che serve più alle case editrici e
agli autori, ci sarebbero le diverse testimonianze, a distanza di anni e dunque
in un’epoca nella quale ormai non c’era più alcun secondo fine, che confermano
il suicidio del Fuhrer. Del resto, la forte identificazione col Nazismo, spinse
molti gerarchi e militanti delle SS a suicidarsi. Non proprio come fecero tanti
fascisti, riciclatisi nella Democrazia cristiana; o come lo stesso Benito
Mussolini che provò a scappare in Svizzera travestito da gerarca nazista.
Oltretutto, Hitler si sarebbe sposato con una donna di
colore?! Date le sue idee alquanto nette sulle razze, dubito fortemente.
(Fonte: Il
Secolo XIX)
io sto seguendo un autore cioè Filippin Daniele dalla Lombardia che sta facendo un libro sull'Argentina!!! Forse ci sarà anche di lui,,, spero di essere stato utile in qualche mondo. Hasta la vista )
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