STRONCATO DA UN INFARTO IERI SERA DURANTE UN CONCERTO A
POLICORO
“C’è chi vorrebbe morire in un giorno di pioggia. Ed altri in pieno
sole. C’è chi vorrebbe morire solo dentro un letto, tranquillo nel proprio
sonno. Io voglio morire sulla scena, davanti ai proiettori. Sì, voglio morire
in scena. Il cuore aperto tutto colorato”.
Così cantava Dalida, in una delle sue più celebri canzoni:
Morir sur scene, del 1983. Forse il modo con il quale vorrebbe morire ogni
artista, sul palco, davanti al proprio pubblico. E chissà se avrebbe voluto
morire così anche Mango, nome d’arte e cognome di Giuseppe Mango, cantautore
lucano tra le più belle voci della musica leggera italiana. Si è spento
ieri sera a Policoro, Matera, durante un concerto al "Pala
Ercole". Si è spento dunque anche nella sua terra, la Basilicata, dove
nacque il 6 novembre 1954, a Lagonegro. Stava cantando al piano una delle sue
canzoni più belle e famose, Oro, ma a metà interpretazione ha smesso di cantare
rilasciandosi gradualmente. Poi la corsa inutile all’ospedale, dove lo hanno
raggiunto anche alcuni fan in apprensione.
Ripercorriamo la sua carriera, con i suoi successi più
famosi.
ESORDI E BRANI PIU’ BELLI - Nel
1975 Mango si reca a Roma e incide per la RCA Italiana l'album La mia ragazza è
un gran caldo, che sarà pubblicato nel 1976. Due brani attirano l'attenzione di
Patty Pravo che decide di inserirli nel suo album Tanto. Anche Mia Martini è
attratta dalle melodie di Mango e inserirà una sua canzone nell'album Che vuoi
che sia... se t'ho aspettato tanto.
Il successo arriva negli anni Ottanta e viene consacrato con
la partecipazione al Festival di Sanremo, dove nel 1985 vince il premio della
critica con Il viaggio. Calcherà ancora molte volte il palco della città dei
fiori, sette volte come cantante e due come compositore.
E' proprio negli anni Ottanta che Mango si afferma anche
fuori dai nostri confini: la sua capacità di usare la voce, carica di sfumature
e capace di virtuosismi non fini se stessi, e la sua attenzione verso idee e
sonorità internazionali gli permettono di creare una formula pop colta e di
ampio respiro, lontana dagli stereotipi italiani e decisamente innovativa.
Tra i successi di quella felice fase artistica, molto
prolifica fino alla metà degli anni 90, vanno ricordati Oro (realizzato in
collaborazione con Mogol), Lei verrà, Bella d'estate (scritta con il grande Lucio
Dalla), Nella mia città, Come Monna Lisa, Mediterraneo, Dove vai, Giulietta,
Stella del Nord, Sirtaki, Un amore non torna.
A fine anni ’90 discreto successo ha il brano Amore per te,
mentre si intensifica la collaborazione con l’interprete Mietta, mentre a
inizio 2000 alcuni brani lo riportano nella Hit della musica italiana: il brano
La rondine del 2002, inserito nel disco Disincanto, che contiene anche il brano
omonimo e un Amore non torna. Nel 2004 un buon successo ha poi Ti porto in
Africa, inserito nell’omonimo disco pubblicato nel 2004. Poi altri album meno
fortunati, ma sempre seguiti da tanti concerti. L’ultimo a Policoro, nella sua
terra.
Sul web sta girando un video amatoriale che ne mostra la
morte durante il concerto. Io preferisco ricordarlo con una delle sue canzoni
che più amo: Bella d’estate.
da lucano ti ringrazio per l'averlo ricordato ma credo che in quasi ognuno di noi c'è un pezzo di Mango nel cuore... era un grande artista e un uomo nobile, umile... ciao Pino
RispondiEliminaDark Knight
Un'artista a senso unico,dove nessuno obiettava il suo talento. Se parli d Mango, alla gente puoi notare uno sguardo verso il vuoto. Tutti si esprimono dicendo, "una bellissima voce che incanta o meglio t trascina, un poeta". Diciamoci la verità, i suoi testi sono x di più rarità che nessun altro cantautore può avvicinarsi, adatti alla sua sonorità, certe volte mediterranea e certe volte no. Nn avremo più un'artista simile, qualcuno che rappresenti amore immenso x la musica adattando incanto, sonorità ritmiche tutte sue e voce celestiale inimitabile, rara e per d più inesistente.
RispondiEliminaRiccardo, fans dal '92.