ANNULLATA LA CASSA INTEGRAZIONE NELLO STABILIMENTO DI
POMIGLIANO D’ARCO PER IL BOOM DI RICHIESTE
Ha 35 anni di vita e tre generazioni alle spalle. Eppure,
continua a fare la fortuna della Fiat, al punto che, per il boom di richieste,
nello stabilimento storico di Pomigliano d’Arco è stata annullata la cassa
integrazione prevista. E si lavorerà perfino il sabato. Parlo della Fiat Panda,
uscita per la prima volta nel 1980 da un’intuizione del designer Giorgetto
Giugiaro (autore anche di altre auto di successo per diverse case
automobilistiche), amatissima dall’Avvocato
Gianni Agnelli e oggi utilizzata per gli spostamenti privati del neoeletto
Presidente della Repubblica Mattarella. Ne susseguirono altre due versioni,
l’ultima nel 2012. E le prime due hanno venduto sei milioni di modelli. E
pensare che rischiava di non vedere mai la luce, a causa dei duri scontri tra
l’azienda e i sindacati (all’epoca molto più accesi di oggi), al punto che
alcuni prototipi furono dati alle fiamme. Ripercorriamone la storia.
LA PRIMA PANDA - La prima
versione della Fiat Panda è stata prodotta tra il 1980 ed il 2003. In seguito
all'uscita del modello "126", la FIAT si trovò a fronteggiare
l'inatteso e consistente successo di vendite riscosso dalle utilitarie francesi
come la Renault 4 e la Citroën Dyane che, a un prezzo di poco superiore alla
"126", offrivano una vettura spartana e di antiquata progettazione,
ma sufficientemente spaziosa per 4 persone, dotata di 5 porte e trazione
anteriore. Serviva quindi una vettura similare da opporre alle francesi,
ponendola in un segmento commerciale intermedio tra la "126" e la
"127".
Nell'estate 1976 venne affidato alla neonata Italdesign, di
Giorgio Giugiaro e Aldo Mantovani, l'ideazione dell'aspetto formale che venne
realizzato in poche settimane con la denominazione iniziale di "Tipo
Zero", in omaggio ad un vecchio modello FIAT degli anni '10. Poco dopo i
due stilisti iniziarono a collaborare con l'ufficio tecnico della FIAT, dove fu
avviata la progettazione dell'autotelaio a trazione anteriore, siglato
"Progetto 141", che si preannunciava particolarmente complessa, date
le iniziali richieste di poter montare le diverse motorizzazionmi
"126" e "127", su corpi vettura a 3 e 5 porte. Quest'ultima
soluzione venne poi abbandonata.
Nel febbraio 1978, quando i prototipi ebbero raggiunto un
soddisfacente grado di sviluppo, vennero segretamente presentati a una
selezionata platea di affezionati clienti e concessionari, escludendo la
presenza della stampa.
La messa in produzione della "Panda" subì un forte
ritardo a causa di un duro confronto sindacale, iniziato nel gennaio 1979,
attraverso il quale la FLM intendeva imporre alla FIAT il dislocamento delle
nuove produzioni negli stabilimenti del Centro e Sud Italia, particolarmente Cassino,
Sulmona e Ternmini Imerese, in luogo di Torino e Desio. La vertenza durò vari
mesi e fu asperrima, spesso punteggiata da episodi extrasindacali di violenza,
culminati il 10 novembre 1979 con la distruzione di una ventina di
"Panda" pre-serie, date alle fiamme nello stabilimento di Desio. Tra
il dicembre 1979 e il gennaio 1980 si giunse finalmente ad un accordo che
prevedeva la produzione della "Panda" nello stabilimento di Termini
Imerese e in quello dell'Autobianchi di Desio, dismettendo la catena di
montaggio della "126".
Con prezzi di listino fortemente aumentati rispetto
all'ipotesi del 1978, a causa della svalutazione galoppante di quegli anni, il
25 febbraio 1980 la "Panda" fu posta in prenotazione: la
"30" a 3.970.000 lire e la "45" a 4.702.00 lire. Nel
successivo bimestre furono raccolti più di 70.000 ordinativi.
Il 29 febbraio la vettura fu presentata in anteprima al
Presidente Sandro Pertini, nei giardini del Quirinale, e il 5 marzo venne
esposta al Salone dell'automobile di Ginevra, la nuova autovettura utilitaria
denominata definitivamente Panda; continuando la nuova tipologia identificativa
iniziata nel 1978 con la Ritmo, l'ufficio marketing Fiat decise di dare alla
vettura un nome di fantasia piuttosto che la denominazione del progetto interno.
LA SECONDA VERSIONE - La
vettura, concepita come erede della storica Panda del 1980, venne inizialmente
presentata al salone dell'automobile di Ginevra del 2003 sotto la denominazione
di Fiat Gingo. Tuttavia, tale appellativo generò presto varie problematiche: da
una parte, la stretta assonanza con il nome di un'altra piccola vettura, la
Twingo (fra l'altro, diretta concorrente della nuova utilitaria torinese), fece
sì che la Renault diffidasse pubblicamente la casa italiana dall'utilizzo,
paventando altresì di portare la questione in tribunale; dall'altra, nelle
settimane seguenti l'anteprima ginevrina, vari addetti ai lavori non accolsero
favorevolmente il ricorso a un termine come "Gingo", accattivante ma
senza una storia dietro, al posto di "Panda", un marchio che nei
decenni si era costruito un'accreditata fama in ambito automobilistico,
portandosi dietro una grande forza di penetrazione sul pubblico nonché divenuto
garanzia stessa per il modello.
A fronte di ciò, poco più d'un mese prima del debutto sui
mercati, la FIAT fece marcia indietro e riprese il nome della vettura appena
uscita di produzione dopo ventitré anni di carriera, divenendone di fatto la
seconda serie. Nota come Progetto 169, è stata venduta in Italia a partire dal
settembre del 2003 supportata da numerosi eventi e campagne pubblicitarie.
E’ rimasta in produzione fino al 2013, anno di uscita di una
terza versione.
TERZA VERSIONE - Il modello
viene presentato al pubblico durante il Salone dell'automobile di Francoforte
nel settembre 2011, tale presentazione viene anticipata con un'anteprima
fotografica sul web nel mese di agosto, succeduto da un comunicato stampa della
Fiat SpA in relazione all'imminente presentazione al salone.
a vettura (numero di progetto 319), seppur completamente
nuova rispetto al modello precedente, si basa sulla stessa piattaforma di
quest'ultimo, ovvero la piattaforma "Mini" che nel tempo è stata
modificata e aggiornata per adattarsi ai nuovi modelli del gruppo: Fiat 500 del
2007 e Lancia Ypsilon del 2011. Rispetto al modello del 2003 la vettura è più
grande di qualche centimetro, per aumentare la sicurezza passiva del telaio e
l'abitabilità.
I PRIMATI - La prima
generazione della Panda è stata la prima vettura con lunghezza inferiore ai 4
metri ad avere una motorizzazione diesel (1986) e a disporre di trazione
integrale (1983); è anche una delle prime vetture ad essere commercializzata
con alimentazione elettrica (Panda Elettra 1990).
La vettura è stata la prima citycar ad aggiudicarsi il
premio Auto dell'anno (nel 2004) e la prima citycar a raggiungere il campo base
avanzato dell'Everest a 5.200 metri (nel 2004 con modello 4x4).
SALVEZZA DI POMIGLIANO - Fca
ha annullato la cassa integrazione prevista nello stabilimento di Pomigliano il
23 febbraio per soddisfare l’aumento di richieste della Panda. Si lavorerà
anche al sabato il 14, 21 e 28 febbraio solo il primo turno. I lavoratori dello
stabilimento Fiat Chrysler di Pomigliano d’Arco saranno dunque saranno anche
chiamati a tre sabati di straordinario per «maggiori acquisizioni di ordini da
consegnare entro febbraio». Lo annuncia Raffaele Apetino, segretario regionale
per il settore auto della Fim Campania, il quale sottolinea che si tratta di
«una notizia sicuramente positiva, segno di una ripresa del mercato».
«Una ripresa - aggiunge - che deve però trovare conferma nei
mesi successivi e per questo ci vedremo con la direzione aziendale entro la
fine del mese per approfondire l’andamento di mercato e valutare ricadute
positive occupazionali per i lavoratori ancora in regime di contratto di
solidarietà». I lavoratori effettueranno i tre sabati di straordinario,
previsti dal contratto specifico, il 14, 21 e 28 febbraio solo sul primo turno.
(Fonti: Wikipedia,
Corriere
del Mezzogiorno)
sono contenta! l'ho sempre pensato che la Fiat doveva tornare a interessarsi di modelli 'familiari', come poi era stato ai suoi esordi. Ovviamente auto buone e robuste, se non vogliamo che si torni a preferire le straniere! Comunque di Panda primo modello io le vedo ancora, di più in campagna ma anche in città, e poi anche vecchie inossidabili 500!
RispondiEliminaSarà pure la crisi, ma se non fossero state robuste sarebbero già sparite.. :)
ciao