lunedì 31 agosto 2015

Gli sprechi del Vaticano: crea padiglione per Expo da 3 milioni ma raccoglie una elemosina ridicola

L'imbarazzo ai vertici della Cei per un'opera che ha fatto infuriare anche papa Francesco. I soldi raccolti dalle elemosine devoluti ai profughi in Giordania

la Chiesa romana, si sa, ha governato l'Italia per quasi cinquant'anni tramite la Democrazia cristiana. Poi il suo potere politico si è sensibilmente ridotto, rappresentata soprattutto dall'Udc, parte di Forza Italia e la fu Margherita. Oggi ha trovato casa in parte del Partito democratico, visto che l'Udc è ormai sparita, Forza Italia ha poca indole cattolica e la Margherita ha preso il comando del partito di Renzi. Tuttavia, è un potere molto limitato rispetto a quello di cui ha goduto fino all'esplosione di Mani pulite. Comunque, continua ad entrare a gamba tesa nella vita politica italiana: ultimo caso lo scontro tra il Monsignor Galantino e la Lega Nord. Ma nonostante gli sforzi di Francesco e i progressi fatti, è ancora un Vaticano ricco e ipocrita. E lo ha dimostrato anche in occasione di Expo, quando ha messo su un padiglione da ben tre milioni di euro per raccogliere fondi in favore dei profughi della Giordania. Ma il risultato è alquanto fallimentare.

IL PADIGLIONE LUSSUOSO - Quando la Cei ha deciso di partecipare all'Expo di Milano, ha pensato di costruire un proprio padigliole. All'interno, ovviamente, una cassetta delle offerte dove i visitatori dell'Esposizione universale possono lasciare un obolo per i profughi bisognosi.
Peccato che, a quanto pare, non tutto è andato come i Vescovi italiani si aspettavano. Chi ha visitato Expo il più delle volte ha guardato solo da fuori il padiglione del Vaticano, e chi è entrato non ha lasciato l'elemosina. Così a conti fatti, la chiesa ha buttato via circa 2,9 milioni di euro. La costruzione del padiglione, infatti, è costato alle casse della Santa Sede qualcosa come 3 milioni di euro, equamente ripartiti tra il Pontificio Consiglio della cultura, la Conferenza episcopale italiana e l'arcidiocesi di Milano. La cifra raccolta, invece, si avvicina a malapena a 68mila euro. Pochi, troppi pochi. Considerando che a visitare il santo padiglione sono stati 690mila visitatori. In pratica, meno di 10 centesimi a testa.

LE COLPE - Colpa dei turisti o della scelta della Cei? Probabilemente entrambe le cose. Papa Francesco, infatti, tenuto all'oscuro della costruzione del padiglione, era esploso d'ira quando aveva scoperto il conto finale del padiglione. Quei tre milioni di euro, infatti, sarebbero potuti andare direttamente nelle casse dei bisognosi. Per rimediare, il Papa aveva deciso che le offerte raccolte sarebbero andate ai profughi in GIordania, dove oggi sono ospitati 700mila persone. Gianfranco Ravasi, l'organizzatore del padiglione del Vaticano, aveva così precisato che le offerte sarebbero state suddivise nelle aree dove i profughi sono ospitati, con l'obiettivo di finanziare opere per l'educazione e la necessità delle famiglie. Ebbene, se ne faranno pochi.
La speranza di raccogliere una bella somma pare essere svanita nel nulla. Papa Francesco aveva detto di aspettarsi che "ogni persona che passerà a visitare l’Expo di Milano, attraversando quei meravigliosi padiglioni, possa percepire la presenza di quei volti. Una presenza nascosta, ma che in realtà dev’essere la vera protagonista dell’evento: i volti degli uomini e delle donne che hanno fame, e che si ammalano, e persino muoiono, per un’alimentazione troppo carente o nociva".


(Fonte: Il Giornale)

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