Scampia, quartiere di 80 mila abitanti situato nell'estrema periferia a Nord di Napoli, è sovente chiamato in causa dai media nazionali e locali per i noti problemi sociali legati alla camorra e al degrado in generale. Ma Scampia non è solo quello, anzi la vera Scampia non è quello. E’ fatta di tante persone con voglia di riscatto, creatività, fantasia, passioni, profondi sentimenti, messi però nell’ombra da chi nella vita ha altri scopi, mossi dalla tentazione del guadagno facile a discapito del saper vivere civile, ma soprattutto, della vita degli altri.
Esempio di ciò è la manifestazione svoltasi domenica 4 luglio (dalle 16:30 alle 23:30) in Piazza Giovanni Paolo II intitolata: “Sfreno! La città si incontra in piazza”. Un’occasione di incontro e confronto per ripensare la città attraverso il recupero di passioni comuni e spazi pubblici abbandonati. Tanti giovani si sono esibiti con Street Sport, Breakdance, Dj set, Writing su pannelli a tema: ‘rinventiamoci la piazza’, Laboratorio teatrale, Laboratori di giocoleria e di trampoli, Ciclofficina Mammut, Spazio Arte, Sfida culinaria interetnica ‘Frutta e ortaggi tra sfizi e miraggi’, Acrobazie aeree circensi.
Non è mancata ovviamente la musica, con l’esibizione di: UNS + Barone, Never Change, Kochemio, Monica Riccio, Francesca Agrillo, Gennaro Chiummariello (Ass. Mario Musella Blues), Marzouk Mejri, Ida Rendano e Aniello Misto, Enzo Gragnaniello e Tony Cercola.
E’ intervenuto anche il drammaturgo, attore e scrittore italiano, Peppe Lanzetta.
L’evento ha anche sostenuto il Gridas, un’associazione culturale senza scopi di lucro fondata nel 1981 da Felice Pignataro, Mirella La Magna, Franco Vicario e altre persone riunite dall’intento comune di mettere le proprie capacità artistiche e culturali al servizio del prossimo, per stimolare una partecipazione attiva alla società. Dal marzo 2004, con la morte di Felice Pignataro, il Gridas non ha cessato la sua attività, continuando a promuovere il cineforum gratuito settimanale, il carnevale di quartiere e continuando a rappresentare un punto di riferimento per numerose realtà che operano a Scampia e in altre parti di Napoli, così come in altre periferie d’Italia.
Il Gridas ha ricevuto di recente un’ingiunzione di sgombero, in virtù di una causa giudiziaria risalente al 2005, partita dalla Procura di Napoli, che sostiene il reato di “invasione di edificio pubblico” da parte dei membri dell’associazione culturale. Questi ultimi però ci tengono a precisare che i locali sono stati abbandonati dal responsabile Istituto Autonomo Case Popolari, che non è nemmeno intervenuto quando nel 1988 un incendio accidentale distrusse il locale al pianterreno con gran parte del nostro materiale, o quando le stanze al piano superiore furono lasciate semidistrutte dai terremotati che vi soggiornavano da sette anni, al momento dell’assegnazione delle case agli stessi.
Ultimamente è stato anche riasfaltato il tetto dell’intero stabile per fermare infiltrazioni d’acqua che minavano la tenuta dei murales e la stabilità dell’edificio, senza che l’I.A.C.P. se ne curasse minimamente.
Sfrattare il Gridas, per cui si è mobilitato anche Roberto Saviano, sarebbe in primis un atto ingiusto, ed in secondis, cosa ancora più grave, anche pericoloso. Sarebbe infatti rimossa un’importante ancora di salvezza per tanti ragazzi, ma anche una valida “fucina di idee”. Speriamo bene.
Lascio di seguito il video di un’intervista ad alcuni protagonisti dell’evento:
Esempio di ciò è la manifestazione svoltasi domenica 4 luglio (dalle 16:30 alle 23:30) in Piazza Giovanni Paolo II intitolata: “Sfreno! La città si incontra in piazza”. Un’occasione di incontro e confronto per ripensare la città attraverso il recupero di passioni comuni e spazi pubblici abbandonati. Tanti giovani si sono esibiti con Street Sport, Breakdance, Dj set, Writing su pannelli a tema: ‘rinventiamoci la piazza’, Laboratorio teatrale, Laboratori di giocoleria e di trampoli, Ciclofficina Mammut, Spazio Arte, Sfida culinaria interetnica ‘Frutta e ortaggi tra sfizi e miraggi’, Acrobazie aeree circensi.
Non è mancata ovviamente la musica, con l’esibizione di: UNS + Barone, Never Change, Kochemio, Monica Riccio, Francesca Agrillo, Gennaro Chiummariello (Ass. Mario Musella Blues), Marzouk Mejri, Ida Rendano e Aniello Misto, Enzo Gragnaniello e Tony Cercola.
E’ intervenuto anche il drammaturgo, attore e scrittore italiano, Peppe Lanzetta.
L’evento ha anche sostenuto il Gridas, un’associazione culturale senza scopi di lucro fondata nel 1981 da Felice Pignataro, Mirella La Magna, Franco Vicario e altre persone riunite dall’intento comune di mettere le proprie capacità artistiche e culturali al servizio del prossimo, per stimolare una partecipazione attiva alla società. Dal marzo 2004, con la morte di Felice Pignataro, il Gridas non ha cessato la sua attività, continuando a promuovere il cineforum gratuito settimanale, il carnevale di quartiere e continuando a rappresentare un punto di riferimento per numerose realtà che operano a Scampia e in altre parti di Napoli, così come in altre periferie d’Italia.
Il Gridas ha ricevuto di recente un’ingiunzione di sgombero, in virtù di una causa giudiziaria risalente al 2005, partita dalla Procura di Napoli, che sostiene il reato di “invasione di edificio pubblico” da parte dei membri dell’associazione culturale. Questi ultimi però ci tengono a precisare che i locali sono stati abbandonati dal responsabile Istituto Autonomo Case Popolari, che non è nemmeno intervenuto quando nel 1988 un incendio accidentale distrusse il locale al pianterreno con gran parte del nostro materiale, o quando le stanze al piano superiore furono lasciate semidistrutte dai terremotati che vi soggiornavano da sette anni, al momento dell’assegnazione delle case agli stessi.
Ultimamente è stato anche riasfaltato il tetto dell’intero stabile per fermare infiltrazioni d’acqua che minavano la tenuta dei murales e la stabilità dell’edificio, senza che l’I.A.C.P. se ne curasse minimamente.
Sfrattare il Gridas, per cui si è mobilitato anche Roberto Saviano, sarebbe in primis un atto ingiusto, ed in secondis, cosa ancora più grave, anche pericoloso. Sarebbe infatti rimossa un’importante ancora di salvezza per tanti ragazzi, ma anche una valida “fucina di idee”. Speriamo bene.
Lascio di seguito il video di un’intervista ad alcuni protagonisti dell’evento:
Nessun commento:
Posta un commento