CON IL TRISTE CASO DI FRANCO LAMOLINARA L’ATTENZIONE
PUBBLICA E’ TORNATA SU DI LORO
Si è conclusa drammaticamente la vicenda di Franco
Lamolinara, originario di Gattinara in provincia di Vercelli, sequestrato il 12
maggio 2011 in Niger dove si trovava da dieci anni e lavorava come tecnico per
la società di costruzioni Stabilini Visinoni Limited. Lamolinara al momento del
rapimento era impegnato nella costruzione di un edificio della Banca centrale a
Birnin Kebbi; i rapitori hanno fatto irruzione nell’appartamento che il tecnico
divideva con un collega ingegnere britannico e hanno sequestrato entrambi. In
seguito a un’irruzione decisa unilateralmente dai britannici qualche giorno fa,
sono stati uccisi entrambi a mo’ di esecuzione dai loro aguzzini.
Sono ancora nove gli italiani tenuti sotto sequestro qua e
là nel Mondo, tutti partiti per missioni umanitarie o lavoro tra l’Africa e il
Medio Oriente. Eccoli, partendo dai più recenti.
I SEI A BORDO DEL MERCANTILE IEVOLI
- Il 27 dicembre del 2011 nel Golfo dell’Oman la motonave Enrico Ievoli – priva
di protezione perché in procinto di unirsi a un convoglio scortato da navi
militari – viene attaccata da alcuni pirati somali che ne prendono il controllo
e la portano alla fonda di fronte alle coste della Somalia. I ministri degli
Esteri italiano e somalo hanno assicurato di lavorare perché la vicenda si
risolva il prima possibile.
IL CASO LO PORTO - Il 19
gennaio di quest’anno è stato rapito Giovanni Lo Porto, trentottenne
palermitano impegnato nella cooperazione internazionale con alle spalle anni di
esperienze e passione. Lo Porto è stato rapito a Multan, nella parte pakistana
del Punjab dove si trovava per realizzare alloggi di emergenza. Il rapimento di
Lo Porto ha fatto inserire il Pakistan nella lista dei Paesi a rischio
sequestri.
ROSSELLA URRU - La
ventinovenne sarda Rossella Urru è stata rapita la notte tra il 22 e il 23
ottobre 2011 mentre si trovava nel campo profughi di Hassi Raduni in Algeria, dove
trovano ristoro e cure i rifugiati Saharawi in esilio. Rossella lavorava a un
progetto umanitario per il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli.
A quanto pare la ragazza è stata rapita da guerriglieri di un movimento
jihadista.
C’E’ ANCHE UNA TURISTA - Il 2
febbraio 2011 nel deserto algerino è stata rapita Maria Sandra Mariani, 53
anni, turista esperta e con una conoscenza profonda del territorio algerino
dove ha trascorso molto tempo della sua vita. Nonostante le precauzioni il
rapimento è stato inevitabile e imprevedibile: l’area è una delle roccaforti di
Al Qaeda nel Maghreb.
Fermo restando la solidarietà per quanti, italiani e non,
stanno vivendo da mesi momenti drammatici, lontani dai propri cari e dalla
propria terra d’origine, è chiaro che ciò non accadrebbe se nel Mondo molti
Paesi, specie africani e mediorientali, non fossero abbandonati a se stessi e
defraudati delle proprie risorse naturali. Ciò vale soprattutto per i
lavoratori delle piattaforme petrolifere, spesso soggetti a sequestri per opera
di pirati somali o nigeriani. Ma a pagarci le pene sono anche i volontari, il
cui sequestro può giovare fior fior di denari. Speriamo comunque che siano
restituiti presto alla loro vita.
(Fonte: Wakeupnews)
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